Usmate, negati locali per festa della Lega: insorge il carroccio

6 maggio 2019 | 04:47
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Usmate, negati locali per festa della Lega: insorge il carroccio

La festa alla fine è andata regolarmente in scena, ma non si può certo dire sia stata una strada senza ostacoli quella per ottenere il permesso.

Clima politico incandescente ad Usmate, in piena bagarre pre elettorale. L’ultima scintilla tra la lista di Per Usmate Velate e la coalizione di centrodestra – composta dalla Lega e la civica Cambiamo Insieme! – è nata per la mancata concessione d’uso del centro civico di Cascina Corrada per il weekend di festa della Lega a sostegno della candidatura di Daniele Ripamonti.

La festa alla fine è andata regolarmente in scena, con la partecipazione di diversi esponenti locali e nazionali del partito, dal segretario nazionale Paolo Grimoldi al senatore Emanuele Pellegrini. Ma non si può certo dire sia stata una strada senza ostacoli quella per ottenere il permesso. Di traverso si è messo infatti, a poche ore dalla due giorni, il sindaco uscente Maria Elena Riva.

IL CASO

Il primo cittadino ha inviato una lettera alla parte leghista, revocando la concessione dello spazio già data in precedenza, con la motivazione che “tutte le associazioni locali (…) per essere iscritte all’Albo comunale devono dichiararsi apartitiche”. Lo spazio è infatti gestito dall’associazione Amici della Corrada.

Ma come precisato dal candidato sindaco Ripamonti, nella stessa lettera si specificava anche come tale divieto non valesse per la presentazione delle liste. Nei medesimi locali, tra l’altro, dove il centrosinistra ha tenuto anche la presentazione della sua lista ad inizio maggio. Così, a seguito delle richieste di delucidazione negli uffici comunali e l’intervento di un legale da parte della Lega, l’amministrazione ha fatto definitivamente dietrofront, concedendo l’uso degli spazi del centro.

“Un fatto, quello avvenuto – ha commentato stigmatizzando l’accaduto la civica di centrodestra – che mostra come l’attuale maggioranza ritenga la politica non come un servizio ma come mero esercizio del potere, da conservare con ogni mezzo e ad ogni costo, e il municipio come casa propria e le aree pubbliche come loro proprietà privata anche commettendo bassezze di questo tipo. Per fortuna per i cittadini usmatesi e velatesi il vento sta per cambiare”.