Usmate, moschea abusiva in città? Scontro elettorale

10 maggio 2019 | 16:55
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Usmate, moschea abusiva in città? Scontro elettorale

La Lega di Usmate denuncia la presenza di una moschea abusiva in paese e attacca la maggioranza, rea di sapere e avere nascosto il fatto.

Una moschea abusiva in paese. Il sospetto di un’attività dedita alla pratica religiosa islamica, allestita nella periferia usmatese, è diventato certezza negli ultimi giorni, con nuovi particolari che danno sostanza alle prime sommarie ipotesi.

Ad “indagare” sul presunto “giro” e a portarlo poi a galla attraverso un comunicato ufficiale firmato dal capogruppo della Lega Daniele Ripamonti, è stato il gruppo di centrodestra candidato alle elezioni del 26 maggio, che sostiene la nomina di Ripamonti sindaco. La vicenda è nata all’inizio di quest’anno con la richiesta di SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) presentata negli uffici del comune per l’utilizzo di un capannone di via dell’Artigianato, da parte di un’associazione di mediazione culturale e inserimento sociale di persone immigrate.

La domanda nel corso di questi mesi è rimasta inevasa, ma l’associazione, che ha preso in affitto il magazzino da un privato, lo ha dato a sua volta in subaffitto ad un’associazione culturale islamica. Il 5 maggio, giorno di inizio del Ramadan 2019, i carabinieri di Arcore, forse su segnalazione delle aziende della zona, sono quindi intervenuti sul luogo per l’identificazione delle persone presenti, e dopo l’ispezione hanno inviato al Comune la segnalazione di un luogo di preghiera in fase di allestimento. Nel verbale compaiono tutti nomi di persone di origine araba.

Comune che, “oltre ad aver negato l’evidenza ai consiglieri di opposizione – si legge nel comunicato stampa di Ripamonti – che hanno chiesto spiegazioni, ha addirittura omesso di diffidare gli identificati dalla pratica della preghiera essendo il magazzino destinato ad altro uso“. Nell’area, situata in una zona della frazione di Velate dove sorgono numerose aziende, poco distante dalla piattaforma ecologica e piuttosto isolata dall’abitato, per i presunti praticanti non mancano i parcheggi per raggiungere agevolmente gli incontri religiosi e agire in tranquillità.

E per l’attuale capogruppo della Lega e candidato sindaco per la coalizione di centrodestra alle elezioni del 26 maggio, si tratterebbe di una “dimostrazione di grave e preoccupante incapacità di gestione dell’ordine pubblico e della sicurezza”, ancora una volta esibita dalla maggioranza. Maggioranza che ha però a sua volta risposto con una nota stampa, in cui sostiene di aver ricevuto in data 2 maggio, la richiesta di un’associazione di poter celebrare il Ramadan nel capannone. Ma di non averla concessa, in quanto questo non è previsto per le associazioni non iscritte ad un albo.

Il sindaco ha anche avvisato il proprietario del capannone ricordandogli il divieto dei locali ad uso di culto. E i Carabinieri di controllare l’osservanza del regolamento. Con la rassicurazione che nei prossimi giorni, Polizia Locale e Carabinieri monitoreranno costantemente la zona.

Alle accuse della Lega, da ultimo, il comunicato replica con l’amarezza di chi avrebbe preferito essere sfidato sui contenuti e non con le fake news.