Varedo: villa Bagatti si fa cornice del Brianza Pride Park

E' stata una giornata dedicata a dibattiti formativi e all'inclusione sociale.

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È nella suggestiva cornice di villa Bagatti Valsecchi, la storica villa varedese, che ieri, domenica 26 maggio, ha avuto luogo il Brianza Pride Park. Uscire dagli “schemi” delle grandi città per entrare nel tessuto brianzolo. Sono questi gli intenti del comitato Brianza Pride, un gruppo di giovani studenti, etero e non, la cui parola d’ordine è adesione al territorio ed inclusione.

#vienicomesei, è questo l’hashtag ideato da rete Brianza Pride le cui idee, giovani e piene di speranza, vorrebbero arrivare dritte dritte al cuore delle persone. “Se a Milano sei gay, in Brianza dei frocio“. Non usa mezzi termini Luca Gusmaroli, uno degli ideatori del comitato, per descrivere gli intenti con i quali il Pride è stato portato in terra brianzola. “Questa rappresenta un’occasione per portare una manifestazione all’interno di un territorio dove nessuno si aspetterebbe di vederla“. Una manifestazione dove il must è quello di partecipare così come si è. “Nel nostro comitato – spiega Luca – ci sono anche tanti etero, che per noi rappresentano un valore aggiunto. Il valore della diversità”. Il concetto di una diversità, oggi ancora piena di pregiudizi, che Brianza Pride Park vuole provare a superare. Base del concetto è che davanti ai diritti siamo tutti uguali.

L’evento, iniziato alle 11 con l’apertura dei cancelli della villa, si è svolto come da programma. Dalla presentazione del progetto, al pranzo in famiglia. Dall’apertura dei dibattiti alla cena conclusiva. Un’intera giornata dedicata ad una festa dove esprimersi, presentarsi, ma soprattutto dove comprendere e comprendersi. A tal proposito la sessione dibattiti è stata il fulcro pulsante della manifestazione. Tante le associazioni presenti all’evento tra cui Avis, Varedo, Tiki Taka, Agedo Milano (Associazione genitori, parenti e amici di omosessuali) e ALA Milano Onlus.

A rispondere all’appello anche alcuni brillanti giovani, che con il loro esempio hanno saputo centrare i presupposti di Brianza Pride Park che, spiegano gli ideatori, “lavora per costruire una società libera da sessismo, razzismo, oltre che, naturalmente, dalla omobitransfobia“. Esempio calzante è rappresentato da Clara Gargano, che con il supporto della dottoressa Ilaria Mariani e Marisa Bertolo, docenti al Politecnico, ha elaborato dei giochi da tavolo con l’obiettivo di esternare un messaggio sociale ed aiutare a superare il post coming out.

Ascoltiamo cosa ci racconta nell’intervista:

Tanti giovani e associazioni. Soprattutto tanta volontà di mettersi in gioco. “Siamo soddisfatti e sorpresi data la buona affluenza del pubblico“, ha dichiarato Luca Gusmaroli che ha poi ricordato l’appuntamento del 6 luglio a Monza. “Sarà la data del corteo vero e proprio dove quel che più ci interessa è camminare per le vie della città, perché questa non è una manifestazione di gay, ma è una manifestazione inclusiva e non esclusiva. Siamo qui solo per i nostri diritti”.

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