Assegni per il nucleo familiare, Cgil MB: “Dall’Inps novità senza preavviso”

Dall’1 Aprile 2019 è scattato l’obbligo di presentare la domanda direttamente all’Inps solo per via telematica. Il sindacato contesta la cattiva gestione digitale e la mancanza di coordinamento.
Il potere d’acquisto delle famiglie italiane e il loro reddito disponibile lordo sono calati negli ultimi due trimestri del 2018. E così i livelli pre-crisi, cioè precedenti al 2008, sono ancora decisamente lontani. Insomma tanti fanno fatica ad arrivare a fine mese. Per questo accedere a sussidi economici è, per molti nuclei familiari, un aiuto indispensabile di cui ormai non si può fare a meno.
E’ il caso degli ANF (Assegni per il nucleo familiare), una prestazione economica erogata dall’Inps (Istituto nazionale previdenza sociale) ai nuclei familiari di alcune categorie di lavoratori e/o di pensionati al ricorrere di determinati requisiti reddituali e familiari.
Questo tipo di assegno è erogato in importi decrescenti per scaglioni crescenti di reddito. (Qui i livelli reddituali per il periodo dall’1 luglio 2019 al 30 giugno 2020).
Sul fronte Assegni per il nucleo familiare è da poco arrivata una novità: è cambiata, per giunta all’improvviso, la procedura per la presentazione della domanda (Linee guida). In particolare i lavoratori dipendenti di aziende attive del settore privato non agricolo, a decorrere dal 1 aprile 2019, devono presentare le domande non più al proprio datore di lavoro, ma direttamente all’Inps ed esclusivamente per via telematica (Circolare numero 45).
Dall’emissione della circolare, con successivi messaggi e chiarimenti dell’Inps, si è caduti in un tunnel di confusione di cui ancora non si vede l’uscita. “Il 22 marzo 2019 la Circolare Inps numero 45 comunica una importante novità con effetto dall’1 Aprile, quasi un pesce d’aprile a voler essere sarcastici – afferma Davide CarloCappelletti (nella foto in alto), Direttore Provinciale del Patronato Inca della Cgil Brianza – in realtà l’assenza di preavviso nel comunicare importanti novità non ci stupisce più”.
“Addirittura il 5 di aprile il messaggio Inps numero 1430 (Documento Inps) indica che la domanda può essere presentata esclusivamente tramite i Patronati, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi, non essendovi altri intermediari autorizzati – continua – poco dopo, viene annunciato che, a seguito di un tavolo tecnico convocato dal Ministero del Lavoro, nel quale sono emersi alcuni disguidi burocratici e seri problemi operativi e gestionali che coinvolgono imprenditori e i consulenti del lavoro che li assistono, viene estesa anche ai consulenti del lavoro la possibilità di invio telematico dell’Anf /Dip”.
Il sindacato di via Premuda a Monza ha cercato, per la sua parte, di affrontare la novità, un po’ caduta dal cielo, riguardante gli Assegni per il nucleo familiare. E, così, ha investito tempo e risorse per dare una risposta veloce ed efficace alle richieste dell’utenza.
“Inca Brianza in questi mesi ha organizzato momenti di formazione rivolti all’apparato tecnico e politico, agli addetti all’accoglienza e ai delegati – spiega Cappelletti – il tutto al fine di fronteggiare quella che si preannuncia come la più grande operazione massiva di supporto e consulenza ai cittadini e ai lavoratori voluta dall’Istituto nazionale della previdenza sociale senza alcun accordo preventivo con le parti in causa”.
Il modus operandi dell’Inps in questo caso, comunque, lascia perplessa la Cgil Monza e Brianza. Anche perché non si tratterebbe di un caso singolo. “Essendo in piena campagna fiscale, mi viene da pensare alla precompilazione telematica del modello 730 da parte dell’Agenzia delle Entrate – ragiona il Direttore Provinciale del Patronato Inca della Cgil Brianza – un servizio al contribuente che sicuramente richiede ulteriori e costanti aggiornamenti, ma denota un sincero interesse nel perseguire la strada della semplificazione amministrativa. L’auspicio è che, analogamente, l’Inps dimostri di saper governare concretamente la rivoluzione digitale guardando anche al contribuente/utente/cittadino e non solo a vicende organizzative interne all’Istituto la cui gestazione pare interminabile”.
“Dal 2010 il passaggio al telematico che ha investito l’Istituto ha avuto conseguenze dirette rispetto al servizio reso ai cittadini e contribuenti – continua – oggi non esiste alcuna domanda precompilata sul portale Inps.itnonostante molti dati possano e debbano ex lege essere acquisiti d’ufficio da parte delle pubbliche amministrazioni”.