Fondi per il Comitato Verga di Monza, il 12 giugno scatta NoiCorriamoInRosaPer

La corsa a staffetta partirà dal Mottarone. E, dopo un percorso a tappe di 250 chilometri, arriverà nella sede della Onlus. L’obiettivo è sostenere il progetto del passaporto genetico dei piccoli malati.
La strada della ricerca medica e scientifica è lunga, fatta di tanti passi ed ostacoli da superare. Prima che, magari, possa arrivare il traguardo, cioè la cura efficace di una malattia, possono passare anni o addirittura decenni. Ci vorranno, invece, solo pochi giorni per completare NoiCorriamoInRosaPer 2019, un evento di corsa a staffette, che dal 12 al 16 giugno condurrà i partecipanti dal Mottarone al Centro Maria Letizia Verga di Monza.
Un tragitto lungo 250 km, con quasi 11.000 metri di dislivello, che punta a dare un contributo importante alla lotta contro la ricerca, la cura e l’assistenza dei bambini colpiti da leucemia e linfoma. La manifestazione, giunta alla settima edizione, infatti, raccoglierà fondi a favore del progetto “Passaporto genetico”, una delle ultime scommesse della Onlus monzese (clicca per maggiori info), che con i suoi medici, ricercatori, operatori sanitari, genitori, volontari e sostenitori ha recentemente festeggiato i 40 anni dalla sua fondazione (leggi l’articolo).
Il passaporto genetico del bambino con leucemia è una sfida che alza la posta in palio dei 2000 bambini guariti dal 1979 ad oggi dal Centro Maria Letizia Verga. Che, come ha più volte ripetuto il suo fondatore, Giovanni Verga, un papà capace di mettere in moto un meccanismo di eccellenza dopo la tragica morte della figlia a 4 anni, ha l’ambizioso obiettivo di aumentare l’attuale 85% di guarigione dei bambini affetti da leucemia.
Ecco perché i fondi raccolti con NoiCorriamoInRosaPer saranno destinati al Centro di Ricerca Matilde Tettamanti, che svolge, attraverso le più aggiornate tecniche molecolari, la diagnosi e il monitoraggio delle anomalie genetiche presenti nei piccoli malati, così da impostare le terapie più idonee.
Un laboratorio, all’avanguardia nella ricerca di nuove cure attraverso le cellule staminali e i cosiddetti farmaci CARs, integrato nel sistema poliedrico del Centro Maria Letizia Verga di Monza. Che in un edificio di quattro piani unisce tutto quello che serve per la ricerca, la cura e l’assistenza ai malati e alle loro famiglie. Compresa la Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma (MBBM), che oggi gestisce direttamente i reparti di ostetricia, neonatologia, pediatria ed ematologia pediatrica dell’Ospedale San Gerardo.
L’itinerario di NoiCorriamoInRosaPer, un gruppo di donne che da anni amano correre per obiettivi importanti, si può anche non percorrere interamente. Le tappe, infatti, sono lunghe mediamente 20-22 km e consentono di affrontare salite e discese su superfici diverse. Con scenari naturali variegati e panorami dalla notevole bellezza.
Dal Mottarone al Lago Maggiore, da Forte Orino nel Parco Naturale del Campo dei Fiori giù verso il Lago di Varese. Poi le storiche cappelle del Sacro Monte, la Rasa, la Martica verso Arcisate. Quindi Olgiate Comasco, il Parco della Spina Verde, Como, il “Triangolo Lariano”, la Colma di Sormano, Valmadrera, il superamento del Monte Barro e del Monte S. Genesio, fino alla definitiva discesa alla volta di Monza.
Contribuire all’iniziativa NoiCorriamoInRosaPer è davvero facile. Si può correre, individuando la tratta che interessa e l’ora di transito prevista (qui le info). Ma si può anche sostenere la raccolta fondi “soltanto” comprando dei km (1 euro = 1 km) (clicca per la rete del dono).
Nell’attesa dell’ormai imminente evento del 12 giugno, è in pieno svolgimento un’altra iniziativa a metà strada tra sport e beneficenza, ancora una volta a favore del Centro Maria Letizia Verga. Il 2 giugno Enrico Paggi e Federica Mascetti sono partiti da Pechino a bordo della loro Fiat 124 spider BS1 del 1971 (leggi l’approfondimento). Puntano ad arrivare il 7 luglio, dopo circa 13.500 km e 35 giorni di viaggio, a Place Vendôme a Parigi.
In questi giorni sono in una zona desertica e hanno dovuto ricorrere alle cure di un meccanico per mettere a posto la parte posteriore della propria auto storica, seriamente danneggiata (seguili su Facebook). Nonostante le difficoltà, i due pensionati di Varese non molleranno facilmente. D’altro canto la voglia di raccogliere 14mila euro, uno per ogni chilometro della gara, da destinare all’acquisto di un macchinario per la mappatura genetica per la Onlus monzese, è decisamente forte. E viaggia anche sulla piattaforma web “La rete del dono”.