Monza, Consiglio regionale: interrogazione dei Cinque stelle sulla Tav

L’autore, Marco Fumagalli, chiede alla giunta Fontana di aprire un tavolo istituzionale di confronto per analizzare le ricadute negative per il territorio
La Tavmerci in Brianza continua a suscitare preoccupazione. Dopo i tavoli e le riunione richieste a gran voce nei giorni dai residenti del quartiere San Biagio di Monza, il Movimento Cinque Stelle Lombardia ha depositato un’interpellanzain Consiglio regionale sulle implicazioni del potenziamento della linea del Gottardo.
L’atto, a prima firma del capogruppo del M5S Lombardia Marco Fumagalli, chiede alla Giunta regionale se Regione Lombardia intende “svolgere un ruolo di coordinamento” in relazione all’attuazione di questa linea ad alta velocità e quali iniziative intende intraprendere per “minimizzare le potenziali ricadute negative sul territorio”.
A partire dal 2020 la Brianza e Monza saranno tagliati in due dalla linea ferroviaria Milano – Chiasso, un imponente volume di traffico ferroviario che, a regime, conterà fra i 200 – 250 treni al giorno.
Il Comune di Monza, assieme al comitato di via San Gottardo, composto da residenti che vivono a ridosso della ferrovia, si stanno muovendo con Regione Lombardia per chiedere a Rfi di potenziare le misure anti rumore e di sicurezza giudicate fino a oggi insufficienti.
Il rischio più grosso, evidenziato anche in un’interrogazione parlamentare rivolta al ministro Danilo Toninelli, lo scorso autunno dal senatore leghista Massimiliano Romeo è rappresentato dal passaggio dei convogli in una galleria di metà Ottocento sotto il centro storico. Rumore, stabilità della galleria sono i due nodi più importanti.
Fumagalli dichiara: “Sono molto preoccupato la Brianza è un’area densamente abitata, si parla del passaggio di 250 treni al giorno. Proprio per questo con l’interpellanza ho chiesto a Regione Lombardia di costituire un tavolo istituzionale per affrontate l’emergenza del passaggio della Tav merci a Monza”. La richiesta parte proprio da Monza, dai residenti e dall’amministrazione comunale che si sono ritrovati per discutere il problema.
“È necessario chiarire quali saranno le ricadute ambientali e quali danni potrebbe provocare quest’imponente volume di traffico ferroviario nell’area brianzola. Un argomento così delicato non può essere affidato esclusivamente a Trenitalia e agli enti locali; ritengo necessario che si affronti la questione coinvolgendo tutte le realtà istituzionali. Se nell’ambito della richiesta di autonomia regionale si è previsto di voler coordinare gli interventi sulle infrastrutture, questo potrebbe rappresentare già un primo banco di prova”.