Pedemontana è in attivo: pronta per ripartire?

Il bilancio del 2018 è positivo: per questo ora in molti sperano che sia possibile riaprire i cantieri per completare finalmente l’opera, ormai da anni ferma a Lentate sul Seveso.
Per la prima volta Pedemontana è in attivo. Lunedì 10 giugno, infatti, è stato approvato un bilancio a segno positivo, con oltre 800mila euro di utile: finalmente una buona notizia per i fan di un’autostrada ferma da anni a metà tracciato, su cui pendono, come infinite spade di Damocle, interrogativi al momento ancora senza risposta, dai finanziamenti alla questione della bonifica della tratta B2, contaminata dalla diossina del disastro di Seveso del 1976.
«Le cifre dimostrano che Pedemontana non solo è utile ma va presto completata – commenta Andrea Monti, vice capogruppo della Lega e vice presidente della Commissione infrastrutture e trasporti di Regione Lombardia -. Il dato, oltre a costituire di per sé un segnale assolutamente positivo, mette finalmente a tacere le troppe voci di coloro che fino ad oggi hanno affermato a più riprese l’inutilità di quest’opera. L’infrastruttura infatti, pur essendo ancora incompleta in quanto realizzata soltanto fino alla B1, cioè all’attestamento con la Milano-Meda-Lentate, inizia già a produrre utili. L’auspicio è che queste cifre mettano fine alle polemiche strumentali che da sempre accompagnano Pedemontana fin dall’elaborazione del progetto».
D’accordo anche il sindaco di Seveso, Luca Allievi (Lega): «Che la tratta B2 sia necessaria per il territorio è chiaro a tutti coloro che per motivi di lavoro hanno affrontato negli ultimi anni un viaggio lungo la superstrada Milano-Meda-Lentate – sottolinea -. Soprattutto da quando la Pedemontana si è fermata proprio a Lentate, provenendo da Cassano Magnago, immettendo ulteriore traffico proveniente dal Varesotto e dalla Brianza comasca in direzione in particolare di Milano e dunque saturando l’arteria stradale ormai non più solo nelle ore di punta. Tra l’altro non stiamo parlando solo di pendolari, ma anche di tanti camion e tir che servono le numerose imprese brianzole che producono una grande fetta del Pil nazionale». «Noi siamo pronti a partire» gli fa eco Laura Ferrari (Forza Italia), sindaco di Lentate sul Seveso. Ferrari testimonia il disagio di Lentate, da anni svincolo di un’autostrada che finisce nel nulla, ma ammette di non avere ancora novità in merito.
La notizia arriva, tra l’altro, pochi giorni prima della “pedalata No Pedemontana” organizzata dal coordinamento omonimo per sabato 15 giugno: segno, come dicono gli ambientalisti, che «il mostro è ancora vivo», e che è troppo pericoloso abbassare la guardia.
E se Monti insiste sul completamento dell’opera «per il bene del territorio », riservandosi di ridiscutere la questione pedaggi per pendolari e residenti, Allievi mette i puntini sulle i per la sicurezza: «Anche se la realizzazione della Pedemontana rientra in una Legge Obiettivo, e quindi i comuni interessati non possono intervenire sul progetto definitivo già approvato, il comune di Seveso non ha alcuna intenzione di subire passivamente eventuali decisioni calate dall’alto che dovessero mettere a repentaglio la salute dei suoi cittadini – spiega il sindaco sevesino -. Come sindaco farò di tutto affinché Seveso, che tanto ha già pagato in passato in fatto di salute e di danni all’ambiente, non abbia ripercussioni negative a riguardo, in particolare, dell’elevato rischio di riportare nell’aria che respiriamo la diossina sepolta nella zona dove dovrebbe essere realizzata la tratta B2. Le precauzioni da adottare, se esistono, le conosceranno i tecnici. Noi verificheremo e controlleremo che tutti gli studi e le analisi siano corrette, senza speculazioni sulla pelle dei cittadini. Per noi, salute e sviluppo del territorio non devono più essere in antitesi».