Monza, al corteo storico dell’8 giugno tornano i Visconti

Monza si prepara per la 38^ edizione della rievocazione storica a cura di Ghi Meregalli. Quest’anno va in scena Estore Visconti
In città è un appuntamento fisso. L’obiettivo è quello di raccontare e celebrare la gloriosa storia di Monza. Sono questi gli intenti della rievocazione storica organizzata da Ghi Meregalli e giunta quest’anno alla sua 38^ edizione.
Monza fa un tuffo nel passato. Indietro nel tempo fino al 1407. Anno in cui Estore Visconti viene nominato signore di Monza. Questo il tema o meglio il personaggio, scelto per l’edizione 2019. Una kermesse che l’8 giugno, in prossimità della festa di San Giovanni, animerà il centro cittadino di Monza.
La manifestazione prenderà il via dall’Arengario, cuore pulsante della città, intorno alle 16. E dopo la suggestiva sfilata del corteo dei figuranti, che sfileranno lungo le vie del centro, i saluti finali al pubblico saranno dati innanzi al Duomo di Monza intorno alle 21.
Come ogni anni gli artisti che contribuiscono alla buona riuscita dell’evento sono davvero numerosi. Tra questi, anche quest’anno, va menzionato il pittore monzese Gaetano Grimaldi che per il terzo anno consecutivo ha dipinto e donato il grande stendardo che aprirà il corteo.
La cornice del centro cittadino, un pittoresco stendardo ed il fascino di una rievocazione storica. A Chi Meregalli tutto questo non è bastato. Per meglio celebrare la figura di Estore Visconti Ghi Meregalli insieme a Mariella Convertini ha ben pensato di portare una fedele riproduzione della moneta viscontea – il Grosso – coniata da Estore Visconti per la città di Monza.
Storia e tradizione si uniranno in una giornata all’insegna della memoria, ma anche della solidarietà. I fondi raccolti saranno in parte devoluti alla Croce Rossa per l’acquisto di due nuove ambulanze, che tanto per rimanere in tema di rievocazione storica, verranno chiamate Teodolinda e Margherita.
La rievocazione, come hanno poi sottolineato Allevi e Longo, l’assessore alla Cultura, rappresenta soprattutto un’opportunità per far rivivere la storia nel presente. “Questa rievocazione – ha spiegato Dario Allevi – èun vero e proprio rito collettivo, un momento di recupero della memoria storica che contribuisce a costruire l’identità del nostro territorio. Trentotto anni sono tanti – ha poi precisato Allevi -, e rappresentano un traguardo importante per un evento che è cresciuto edizione dopo edizione”.