Scuola Tacoli, la denuncia di Fiab Monza: “Sostanze inquinanti a livello esponenziale”

20 giugno 2019 | 16:44
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Scuola Tacoli, la denuncia di Fiab Monza: “Sostanze inquinanti a livello esponenziale”

L’associazione cicloambientalista ha effettuato rilevamenti atmosferici all’entrata e all’uscita degli alunni. E ora, dati alla mano, rilancia al Comune l’idea di chiudere le strade intorno ai plessi scolastici.

La scuola è finita ormai da due settimane. E, in giro, complice il gran caldo di questi giorni, si respira un’aria di vacanza. Un’aria sicuramente un po’ più pulita, per il minor numero di macchine in circolazione, di quella che c’è di solito durante i giorni di lezione con le aule piene di studenti. Probabilmente è così anche in via Pisani a Monza dove ha sede la Scuola Primaria Tacoli.

Proprio in questa zona FIAB Monza in Bici, storica associazione cicloambientalista della città, ha organizzato due rilevamenti dell’inquinamento atmosferico, il 2 maggio e il 7 giugno, quindi quando l’anno scolastico non era ancora concluso. I risultati delle misurazioni, ora resi noti, sembrano lasciare pochi spazi a dubbi.

“Sono stati evidenziati sensibili picchi di inquinanti all’entrata dei bambini a scuola, con un accumulo significativo di sostanze velenose – afferma Massimo Benetti, portavoce di Monzainbici  – la presenza di Black Carbon raggiunge anche i 30.000 ng/m3 durante gli orari di ingresso e uscita dei bambini: 10 volte di più rispetto alle altre fasce del giorno”.

Le misurazioni, effettuate per circa mezz’ora prima e dopo l’inizio delle lezioni nella postazione fissa a circa 20 metri dell’ingresso della scuola, avevano lo scopo di confrontare i dati acquisiti proprio con il livello dell’inquinamento rilevato dalle ore 8:15 alle ore 8:45, fascia di massimo afflusso del traffico nei pressi della Tacoli.

Le conseguenze di dati così negativi per la salute, soprattutto per quella dei più piccoli, hanno evidenze scientifiche di un certo peso. “L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha valutato che il nero carbonio è probabilmente cancerogeno – spiega Benetti – l’esposizione a breve termine ad alte concentrazioni di nerocarbonio in polvere può causare disagio al tratto respiratorio superiore, attraverso irritazione meccanica”.

A lanciare un’allerta su quanto possa essere grave la situazione è anche l’epidemiologo Ario Ruprecht, autore di diversi ricerche sugli effetti dell’inquinamento automobilistico.

“Sebbene il numero di rilevazioni, effettuate utilizzando lo strumento modello AE51 della Aethlab di S. Francisco dalla Tecnic S.a.s. di Bareggio, sia esiguo, si nota chiaramente un aumento significativo nelle concentrazioni di Black Carbon all’interno dell’intervallo di tempo considerato, cioè dalle ore 8:15 alle ore 8:45 – scrive nella relazione (Tacoli rilievi Black Carbon) – questi risultati significano un significativo aumento dell’esposizione al BC per tutte le persone presenti e suggeriscono la necessità di approfondire le ricerche”.

L’associazione Monzainbici, forte dei dati appena acquisiti, annuncia già che tornerà alla carica con la proposta di chiusura delle strade adiacenti ai plessi scolastici mezz’ora all’entrata e mezz’ora all’uscita dei bambini (qui le info).

“Non possiamo di certo evitare che ai bambini venga totalmente risparmiata l’aria inquinata di Monza, ma possiamo fare in modo che sia loro evitata una quotidiana concentrazione di inquinanti – sostiene Benetti – possiamo spingere i genitori a individuare modi alternativi all’auto per accompagnare i figli a scuola o comunque parcheggiare lontano dalla stessa”.

In questa direzione l’idea è di chiedere al Comune di Monza di poter partire, in via sperimentale nel prossimo anno scolastico, con la scuola elementare Tacoli, visto che la dirigente dell’istituto comprensivo Don Milani e i genitori hanno già dato il loro assenso.

“Se questa sperimentazione si rivelerà positiva si potrà poi estendere ad altre scuole primarie di Monza – afferma il portavoce di Monzainbici – chiederemo al Sindaco Allevi, all’Assessore Sassoli e all’Assessore Arena un incontro per discutere la proposta, fiduciosi che agli eventi ambientalisti che promuovono seguano fatti concreti a sostegno dell’ambiente”.

La risposta ufficiale di Piazza Trento e Trieste arriverà, probabilmente, nei prossimi giorni. Per il momento Federico Arena, assessore comunale monzese alla Sicurezza, Mobilità, Viabilità e Polizia locale, non si sbilancia.

“Aspettiamo di analizzare i dati raccolti dall’associazione, ma riteniamo, rispetto alla proposta della Fiab, che si possano perseguire altre strade per risolvere questo problema – afferma Arena – la questione è capire se la situazione rilevata ha una sua eccezionalità o rientra nell’alto livello di inquinamento della città di Monza”.

Altri esempi in Brianza di chiusura al traffico delle strade all’ingresso ed all’uscita dei bambini non sembra siano indicativi. “Monza a livello di traffico non può essere paragonata ad altri Comuni del nostro territorio – continua – il rischio è di spostare solo di qualche metro il picco di inquinamento”.