Seregno. Bagarre politica per il Ramadan al parco. Il sindaco smorza i toni

L’opposizione lo accusa di aver trasformato il parco della Porada in una moschea a cielo aperto, il Sindaco Rossi risponde
“Sono stato invitato e, tendenzialmente, quando posso e non ho altri impegni, a prescindere, vado dove vengo invitato”. Questa la risposta del Sindaco Alberto Rossi dopo le polemiche sollevate dalla Lega in occasione della sua recente partecipazione alla festa di chiusura del Ramadan, al parco della Porada, insieme a circa una cinquantina di seregnesi di religione musulmana. Un evento che, a detta dei rappresentati locali del Carroccio: “è avvenuto all’insaputa di tutta la cittadinanza e dei gruppi consiliari di opposizione”. La sezione di Seregno della Lega, inoltre, sottolinea “la rischiosità del radicarsi sul territorio di eventi come questo: la presenza del Sindaco a questa manifestazione costituisca un atto molto imprudente in quanto ne rappresenta una inopportuna legittimazione”.
Festa di chiusura del Ramadan: il primo tassello per un progetto più grande?
“E’ lecito pensare che dopo l’apertura dello sportello dell’immigrazione, distaccato nel quartiere S. Ambrogio, già gravato da altre situazioni di criticità, quest’ultimo atto politico potrebbe essere il preludio al compimento di un vecchio progetto dei partiti di sinistra, finalizzato alla realizzazione di una moschea a Seregno”. Insomma, secondo i leghisti, dietro la partecipazione di Alberto Rossi all’evento del 4 giugno scorso, ci sarebbe un progetto più ampio: quello della moschea, seme della discordia tra Leghisti e il PD, che si era già palesato durante le ultime amministrative dello scorso anno: “Allora fummo tacciati di inutile allarmismo e la cosa rientrò rapidamente ma, alla luce degli ultimi avvenimenti, questo pericolo diventa nuovamente di stretta attualità”.
Ma per Rossi, queste accuse continuano a non avere alcuna sostanza: “non c’è nessun complotto” – spiega – “ho solo partecipato all’evento perché sono stato invitato, senza secondi fini”.
Rossi: “procedura rispettata. Io non ho niente da nascondere”
In risposta alla polemica sollevata dal consigliere Edoardo Trezzi che accusa l’amministrazione di aver agito di nascosto, il Sindaco Alberto Rossi commenta: “ perché la cittadinanza dovrebbe essere stata informata per un evento privato, e autorizzato, di una cinquantina di seregnesi di religione musulmana che si sono riuniti pacificamente per festeggiare un evento? Mi chiedo – aggiunge – se per ogni manifestazione di questo tipo devo avvisare ogni singolo consigliere via mail. Preciso che, nel momento in cui ci è stata fatta richiesta dalla comunità in questione, ci siamo mossi come di consueto informando dell’evento sia i Carabinieri che la Questura. Nulla è stato fatto di nascosto”.
Ma l’opposizione, soprattutto quelli della lista civica I Like Seregno, non ci sta: “un gesto politico pericoloso figlio dell’imprudenza: illudersi che si possa integrare pacificamente una comunità musulmana, fedele ad un monoteismo teocratico che non accetta di distinguere il potere politico da quello religioso – fanno sapere – il sindaco sostiene l’integrazione islamica tanto da trasformare un’area verde pubblica in una mosche a cielo aperto”. Ma anche qui, Rossi, chiude la polemica con poche parole: “sono tutti cittadini italiani, che da decenni vivono e lavorano a Seregno. Persone che hanno figli italiani e che si sono ritrovati pacificamente a festeggiare un momento importante per la loro religione – e aggiunge – sono tra l’altro rimasto particolarmente colpito dal fatto che non si siano chiusi nella loro festa, ma abbiano messo un tavolo vicino alla strada dove moltissime altre persone si sono fermate per bere un tè e mangiare un dolce scambiando quattro chiacchiere e confrontandosi con loro. Dov’è il fatto eclatante? ”