Fondo San.Arti, EBNA e WILA: gli enti bilaterali a tutela dei lavoratori artigiani

11 luglio 2019 | 00:45
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Fondo San.Arti, EBNA e WILA: gli enti bilaterali a tutela dei lavoratori artigiani

Fondo San.Arti, EBNA e WILA sono gli enti Bilaterali fondati a tutela dei lavoratori artigiani. Organismi dal carattere mutualistico in ambito sociale e sanitario. Ce ne parla Vagni Christian, rappresentante sindacale di bacino per la Cisl Monza, Brianza, Lecco.

Fondo San.Arti, EBNA e WILA sono gli enti Bilaterali fondati a tutela dei lavoratori artigiani. In concreto si tratta di organismi, previsti dai contratti nazionali, definiti paritetici perché al loro funzionamento provvede un comitato di gestione costituito da rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali e delle corrispettive controparti imprenditoriali, in numero equivalente. Il loro impegno è di carattere mutualistico in relazione alla gestione di alcuni istituti contrattuali non sostenuti dal welfare e troppo onerosi per le singole imprese. Nel mondo degli artigiani, il trittico della bilateralità consente di tutelare i dipendenti sul piano dell’assistenza sanitaria e della previdenza sociale, ad esempio con ammortizzatori sociali, rimborsi e borse di studio.

Ne abbiamo parlato nel dettaglio con Vagni Christian, rappresentante sindacale di bacino per la Cisl Monza, Brianza, Lecco.

San.Arti, il fondo sanitario

‘E’ una figura specifica quella del rappresentante sindacale di bacino: è chiamata a rispondere alle necessità dei lavoratori, impiegati in questo caso nel settore dell’artigianato, nelle situazioni di crisi e nella gestione degli enti bilaterali’.

Ma cosa sono questi enti bilaterali e come funzionano?

‘Nel settore artigiano abbiamo tre differenti realtà. Partiamo da Sanarti, il Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa costituito il 23 luglio del 2012, che consente alle lavoratrici e ai lavoratori di ottenere il rimborso totale dei ticket pagati durante l’anno. Stiamo parlando del 100% per un totale massimo di 1000 euro all’anno, senza restrizioni di prestazione. Per noi è stata un’enorme conquista: è a tutti gli effetti un diritto contrattuale, grazie al quale qualsiasi lavoratore che entra in un’azienda artigiana si ritrova un fondo, già pagato, che gli consente di azzerare la spesa sanitaria’.

‘Il funzionamento è molto semplice: il lavoratore si reca presso gli sportelli delle nostre sedi sindacali provinciali e con i ticket pagati ha la possibilità di richiedere il rimborso al 100%. Non ci sono vincoli sulle prestazioni, per cui il lavoratore può chiedere il rimborso del ticket di una risonanza magnetica come quello di una semplice visita ortopedica. Non solo, il fondo Sanarti offre anche una copertura sulle prestazioni private effettuate presso le strutture convenzionate con Unisalute. In questo caso il lavoratore si presenta agli sportelli della struttura prescelta munito di impegnativa del medico e può quindi usufruire della prestazione privata in convenzione, in un tempo di circa 10 giorni. Il costo delle visite, in questo caso, è di 10 euro, per la risonanza magnetica si arriva a 20 euro, ma parliamo sempre di importi decisamente contenuti’.

‘Il fondo arriva a coprire anche l’odontoiatria: ogni lavoratore ha diritto, una volta all’anno, a una visita completa e a una pulizia dei denti, a costo zero. Le otturazioni sono comprese per un’importo di 500 euro, mentre per l’impiantologia è garantita una copertura pari a circa il 40-50% della spesa totale’.

EBNA, l’ente bilaterale dell’artigianato

EBNA è l’ente bilaterale che funge da perno intorno al quale ruota tutta la bilateralità del mondo dell’artigianato. Oggi consente di garantire quello che le attuali normative di legge non sono state in grado di offrire, ovvero la copertura di un ammortizzatore sociale per tutti i lavoratori delle imprese artigiane’.

‘Il Fondo di Solidarietà Bilaterale alternativo per l’Artigianato, o FSBA, è stato istituito dalle Parti Sociali Nazionali in attuazione dell’articolo 3, comma 14, della legge n.92/2012 (Riforma Fornero). Grazie all’unione delle risorse del FIS a quelle di EBNA ora siamo in grado di coprire con l’FSBA la cassa integrazione per la maggior parte delle aziende a partire da quelle che hanno un solo dipendente (non come prevede il FIS, a partire dai 6)’.

‘EBNA si occupa inoltre di previdenze sociali: tra le più importanti si annoverano il riconoscimento dell’anzianità di servizio (premi che variano in base al numero di anni trascorsi in azienda), il rimborso per i libri scolastici (quota fissa di 200 euro), il mutuo prima casa (500 euro) e le lenti a contatto (rimborso di 200 euro)’.

WILA, fondo ‘combinato’ lombardo

‘Infine c’è WILA: il fondo di Welfare Integrativo Lombardo dell’Artigianato intercategoriale di assistenza socio/sanitaria per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti dell’artigianato. Nato nel 2015, è un fondo esclusivamente lombardo, frutto della contrattazione regionale, che funziona da congiungimento tra gli altri due enti bilaterali’.

‘Da un lato l’idea iniziale è stata quella di non creare un nuovo fondo da zero, perché sarebbe stato troppo piccolo e molto debole, ma di andare a integrare in regione lombardia, quanto già presente come fondo sanitario. Quindi grazie a questo accordo, i lavoratori artigiani lombardi hanno una copertura sanitaria maggiore rispetto a quella che hanno a disposizione i lavoratori delle altre regioni d’Italia. In pratica WILA va ad integrare San.Arti’.

‘Dall’altro WILA si occupa delle previdenze sociali. Innanzitutto assorbe una parte delle previdenze di EBNA che altrimenti non sarebbero state più erogabili, considerato l’enorme sacrificio che l’ente ha fatto per andare a coprire il buco legislativo, garantendo l’ammortizzatore sociale a tutti i lavoratori artigiani. Unendo le vecchie previdenze erogate da EBNA con quelle emesse da WILA, oggi abbiamo un pezzo in più di bilateralità lombarda che può garantire quasi tutte le necessità dei lavoratori’.

‘WILA garantisce inoltre, per le neomamme e i neopapà, la possibilità di integrare l’entità economica della maternità facoltativa. Sappiamo bene che copre soltanto il 30% dello stipendio e riuscire a vivere con una somma così esigua è piuttosto complicato. Per questo WILA garantisce alla lavoratrice o ai loro mariti, un’integrazione pari a 20 euro per ogni singolo giorno di maternità facoltativa utilizzato. Quindi considerando che la richiesta media è di 3 mesi di facoltativa, il compenso economico mensile è pari a 600 euro, che moltiplicato per il trimestre si traduce in 1800 euro. Un aiuto importante, che consente alle famiglie di pensare all’idea di un figlio, con un pizzico in più di serenità e sicurezza economica’.

‘Sempre rimanendo nell’ambito della maternità, WILA offre poi rimborsi per le rette dell’asilo nido e tanto altro ancora, per questo il consiglio è sempre quello di rivolgersi alle nostre sedi sindacali, per conoscere le soluzioni migliori per ogni singolo caso. I nostri sportellisti sono preparati su ogni ente bilaterale, pertanto sono le giuste figure di riferimento a cui appoggiarsi per ottenere risposte concrete’.