La Polizia cambia look: sui nuovi gradi un’aquila rivisitata e simboli araldici

15 luglio 2019 | 09:14
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La Polizia cambia look: sui nuovi gradi un’aquila rivisitata e simboli araldici

È tempo di cambiamenti nelle Polizia di Stato. L’11 luglio, in occasione dell’anniversario della sua fondazione, sono stati presentati i nuovi distintivi di qualifica,

I nuovi simboli della Polizia di Stato

I nuovi distintivi, disegnati dall’esperto, Michele D’andrea, hanno ottenuto l’approvazione dopo sette mesi di valutazioni da parte di una commissione speciale composta da rappresentanti di tutte le sigle sindacali. La loro adozione è stata sancita da un decreto firmato dal capo della polizia, Franco Gabrielli, e dai vertici dell’Arma, della guardia di finanza e dell’amministrazione penitenziaria.

L’aquila, declinata in una nuova versione stilistica, continua ad esprime il legame identitario, il coraggio e la dedizione con cui quotidianamente ciascun poliziotto difende diritti e libertà: è ritratta con ali spiegate, zampe libere e divaricate disposte ai lati della coda folta e stilizzata come il restante piumaggio, testa rivolta a sinistra ornata dalla corona murata di cinque torri, scudo sannito con il monogramma RI in petto.

Compaiono invece per la prima volta sui distintivi, a caratterizzare le diverse qualifiche: il plinto araldico, costituito da una barretta orizzontale di colore rosso che rappresenta la struttura portante di un edificio, per gli agenti ed assistenti; il rombo dorato, con il suo profilo fusiforme che ricorda la punta di una lancia simbolo del dinamismo operativo temperato dall’esperienza, per i sovrintendenti; la formella, alto esempio di architettura gotico-rinascimentale, richiamo alla bellezza ed all’eleganza proprie del patrimonio di civiltà e cultura del nostro Paese, per i funzionari.

I distintivi uguali per tutti i ruoli differenziano le funzioni tecnico-scientifiche, tecniche e le attività professionali attraverso il diverso colore delle mostreggiature.

La Polizia di Stato riafferma la sua identità

‘Dopo 38 anni – ha dichiarato Michele Davide Sinigaglia, il primo questore della nuova Questura di Monza – si riafferma nella forma e nella sostanza l’identità della Polizia di Stato, quale amministrazione civile ad ordinamento speciale, che ha sublimato i valori ai quali profondamente crede nel motto Sub lege libertas‘.

Fu la legge 121 del 1981 a ridisegnarne lo status giuridico del corpo della Polizia segnandone il distacco dal mondo militare. Con tale riforma la Polizia di Stato, in estrema sintesi, si apre alle donne, prevede una maggiore specializzazione attraverso selezioni sempre più rigorose e corsi di formazione prodromici a professionalità differenziate, cambia i nomi dei gradi che vengono ristrutturati ed arricchiti dal ruolo ispettori, anello di congiunzione tra dirigenti e collaboratori.

Un’epocale conquista che andava suggellata attraverso un segno visibile che ricordasse a tutti, appartenenti e non, il significato profondo di una trasformazione lunga, laboriosa, e fortemente voluta’, ha concluso Sinigaglia.

Ed è proprio attingendo a questo spirito riformista che da oggi i poliziotti di Monza, così come quelli di tutto il Paese, vestono con orgoglio una nuova divisa e nuovi distintivi.

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