Le PMI sono il 92% delle imprese attive in Italia, ma c’è ancora poca digitalizzazione

Le PMI anche se piccole giocano un ruolo a dir poco fondamentale.
L’Italia è un paese con molte particolarità che, nel bene e nel male, lo rendono speciale. Fra queste realtà troviamo ad esempio il tessuto socio economico, da sempre costituito da piccole entità semi artigianali che portano avanti la qualità e i valori del made in Italy. E anche se queste ultime sono piccole, guai a darle per vinte o per scontate, perché come detto giocano un ruolo a dir poco fondamentale.
Stiamo parlando nello specifico delle PMI, società che da sempre incarnano i valori della nostra tradizione produttiva, ma che dimostrano di essere ancora scarsamente digitalizzate. E in un’era dove il digital domina imperante il mercato, questo è un limite che va superato in fretta.
Le PMI italiane e il loro valore per l’Italia
In primo luogo le PMI in Italia hanno un peso specifico per una questione prettamente numerica, visto che rappresentano il 92% delle aziende attive sul nostro territorio. Detto ciò, la questione viene approfondita da uno studio condotto da Prometeia, e i risultati ottenuti sono eloquenti: si stima infatti che nel 2017 queste aziende abbiano raccolto un fatturato complessivo di 2000 miliardi di euro.
In secondo luogo, va detto che l’82% dei lavoratori nella Penisola trova impiego proprio presso i ranghi di queste società: una percentuale che supera (e non di poco) le medie in Europa. In base ai calcoli è questo il quadro delle PMI italiane: quelle attive sono circa 5,3 milioni, danno un impiego a circa 15 milioni di lavoratori, e producono un fatturato totale superiore ai 2 mila miliardi di euro.
Questi numeri, da soli, bastano per far intendere tutto il peso delle PMI nel tessuto socio economico della nostra nazione.
PMI importanti, ma poco digitalizzate
Ora si passa al discorso digitalizzazione, partendo da una premessa: oggi gli strumenti e le opportunità del web sono irrinunciabili, anche e soprattutto per le PMI, e non solamente per le grandi imprese. Si pensi ad esempio all’utilità di strumenti digitali come Icribis che permettono di avere informazioni sulle aziende con le quali si desidera collaborare.
Eppure l’importanza della digitalizzazione, almeno in Italia, non è ancora al centro dei pensieri delle PMI, come dimostrato da uno studio condotto dall’EY Index 2019. Nello specifico, è emerso che la maggior parte delle piccole e medie imprese nostrane possiede delle evidenti lacune: al punto che soltanto il 14% di esse dimostra di aver raggiunto un discreto livello di digitalizzazione. Se si parla di eccellenze in campo digital e automation, la percentuale scende addirittura al 5%.
La digitalizzazione è importante, perché definisce il grado di competitività delle aziende sul mercato non solo locale, ma anche internazionale. Per questo motivo, le PMI dovrebbero iniziare a spingere il piede sull’acceleratore, per evitare ulteriori ritardi.