Mezzago, iscrizione anagrafica richiedenti: Monti riaccende la discussione

Nuova uscita di Monti e di Mezzago Democratica sul tema di stretta attualità dell’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo.
Nuova sortita dell’ex sindaco di Mezzago Giorgio Monti, sul delicato argomento dell’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo, contenuto nel Decreto Sicurezza.
È a conti fatti il seguito di quanto accaduto soltanto pochi mesi fa, a gennaio, quando l’allora sindaco mezzaghese guidò, contro il vento politico nazionale imperante, un gruppo di sindaci della Brianza – sulla scia dell’ostracismo del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – che vedevano con molta diffidenza il punto sulla cancellazione dal registro anagrafico dei richiedenti asilo.
L’esponente di Mezzago Democratica, che da sempre ha ribadito con forza l’anticostituzionalità del punto in esame, sei mesi più tardi sembrerebbe incontrare anche il favore dell’attuale maggioranza.
Il tema è stato infatti riproposto dal gruppo di opposizione come ordine del giorno nel corso dell’ultimo consiglio comunale del 24 giugno, con gli esponenti dell’esecutivo che si sono presi il tempo per discutere l’argomento in sede privata, e ripresentarlo nella prossima assemblea pubblica.
Un segno che quantomeno, il dubbio sulla posizione da prendere sul caso sotto la lente, esiste. Il dilemma deriva dal fatto che la cancellazione dall’anagrafe dei richiedenti asilo comporta la “perdita” della residenza e del documento d’identità. Il ché, tradotto, significa per loro non poter godere di una serie di servizi base, come l’assistenza sanitaria. Come anche l’impossibilità di sottoscrivere contratti di lavoro e affitto.
Ma a ben vedere la norma non esclude categoricamente e a priori dall’anagrafe chi si trovi nella condizione di permesso di soggiorno temporaneo. Questo è però il messaggio che è passato in molti comuni e negli uffici comunali. Che sia per ragioni di scarso approfondimento della materia, o per prese di posizioni politiche.
“Ricordo che in base al provvedimento emanato è possibile presentare altri documenti, diversi dalla licenza di permesso di soggiorno, per reclamare il diritto di iscrizione all’anagrafe – ha sottolineato Monti – mentre il decreto asserisce soltanto che il permesso di soggiorno temporaneo non è sufficiente per richiedere l’iscrizione anagrafica.
In questi mesi non a caso si è generata una certa confusione sull’argomento, che ha portato a sentenze e ad ordinanze per fare chiarezza sulla corretta applicazione della norma. E senza andare troppo lontano, il comune di Vimercate di recente nella figura del sindaco ha emesso una circolare per richiamare gli uffici alla corretta procedura da applicare. Esiste ad esempio il Modello c3, che viene rilasciato ai migranti al momento dello sbarco, e che può essere benissimo utilizzato in luogo del permesso di soggiorno“.
Una posizione netta, a detta di Monti funzionale ad allontanare il rischio di possibili contenziosi tra comune e cittadini, così come di semplificazioni e strumentalizzazioni della norma. L’ex sindaco ha anche sottolineato che al momento nel comune brianzolo, dove è attivo un progetto SPRAR per richiedenti asilo e rifugiati, al momento non si sono verificati casi di questo tipo.
“È chiaro che se viene meno il diritto di residenza si crea un problema che deve essere quantomeno approfondito“, hanno fatto sapere dalla maggioranza. Non resta che attendere i prossimi sviluppi per vedere se le due vedute effettivamente convergeranno.