Botte, calci e pugni al corpo e al volto della convivente: arrestato 60enne

24 luglio 2019 | 16:48
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Botte, calci e pugni al corpo e al volto della convivente: arrestato 60enne

Le violenze andavano avanti dal 2008 ma la donna non aveva mai denunciato, nonostante fosse più volte finita in ospedale

Botte, calci e pugni al corpo e al volto della convivente, con una violenza tale da procurarle una contusione al viso e alla testa, la rottura del naso e del primo incisivo superiore sinistro, una contusione toraco-addominale cervicale e del secondo dito della mano sinistra.

L’aggressore, un uomo di 60 anni, pensionato e incensurato, è stato arrestato nella serata del 20 luglio dai Carabinieri di Vimercate dopo aver aggrediva per l’ennesima volta la convivente, una coetanea, straniera di nazionalità nigeriana, disoccupata, incensurata. La vittima, soccorsa dal personale del 118 e dai militari operanti, è stata trasportata al pronto soccorso dell’ ospedale di Vimercate, dove è stata medicata e dimessa con 20 giorni di prognosi.

Nelle fasi successive all’arresto, la vittima, per la prima volta, ha denunciato ai Carabinieri tutti i soprusi subiti da parte dell’uomo a partire dal 2008, descrivendo nei particolari le pesanti offese a lei rivolte, spesso aggravate dalla finalità di discriminazione razziale, e le violente aggressioni fisiche.

Più nello specifico, la donna ha riferito a proposito di un episodio risalente a circa 10 anni fa, quando il convivente era rincasato totalmente ubriaco e, per futili motivi, l’aveva offesa, afferrata al collo e colpita ripetutamente al volto con pugni, tanto da farle perdere conoscenza. Qualche ora dopo lei si era recata all’ospedale di Vimercate, ma non aveva avuto il coraggio di riferire al personale sanitario chi fosse l’autore delle lesioni. In un’altra circostanza l’uomo, nuovamente, dopo averla offesa, le aveva sferrato violenti calci e pugni su tutto il corpo e in particolare sul volto e sul torace, tanto da costringerla, per la seconda volta, a recarsi al pronto soccorso, senza avere avuto il coraggio di indicare chi fosse il responsabile delle violente percosse.

La vittima ha denunciato numerosi analoghi episodi di offese, umiliazioni, minacce di morte e percosse subite nei diversi anni, circostanze che aveva quasi sempre tenuto per se, spesso medicandosi in casa anche quando le lesioni necessitavano le cure ospedaliere.