Monza, alla Cgil in mostra la libertà che passa attraverso il corpo e lo sguardo

Mashi Miranda, 24 anni, originaria dello Sri Lanka, espone 40 dipinti in cui esprime la necessità di abbattere convenzioni e tabù sociali. L’iniziativa nasce dal progetto sindacale Officina Giovani.
Se fossimo capaci di guardare negli occhi le persone che incrociamo o con le quali parliamo nel corso delle nostre giornate, invece di osservare la realtà attraverso lo schermo della televisione o del telefonino, probabilmente l’empatia avrebbe la meglio su rabbia, diffidenza ed esclusione. Se questo, però, è già difficile, ci vuole la capacità di un’artista di rappresentare il mondo interiore per andare addirittura oltre lo sguardo. E riuscire a superare le convenzioni socio-culturali e i giudizi del senso comune.
E’ quello che prova a fare con le sue opere Dinithi Maheshika Miral, in arte Mashi Miranda (nella foto in alto), nata in Sri Lanka nel 1994, ma in Italia dal 2009. Nella sede Cgil di Monza e Brianza, in via Premuda, sono esposti 40 dipinti di corpi liberi, perché “quando nasciamo siamo nudi e, anche successivamente, nel vestire esprimiamo la nostra personalità” afferma Mashi, che dipinge da quando ha 10 anni ed ha già prodotto più di 5mila opere.
Libertà, insomma, è la parola chiave della mostra in esposizione dal 28 giugno e fino a metà luglio. Una sorta di linea guida per la 24enne originaria dello Sri Lanka. Che, non a caso, ama definirsi heartless artist (artista senza cuore in inglese, Ndr), nel senso, però, che “l’artista deve essere capace di oltrepassare le proprie passioni – spiega – per raggiungere un’esperienza scevra da condizionamenti esterni”.
Mashi sembra avere le idee chiare nel concepire la sua produzione artistica. Che, partendo da questa unica base concettuale, anche nella mostra visitabile a Monza mette in evidenza una incredibile varietà. Nei 40 dipinti esposti in Camera del Lavoro, infatti, si spazia dal sacro al profano.
La giovane artista prova, attraverso il suo tocco a volte delicato, a volte più deciso, ad abbattere il tabù e la speculazione della nudità femminile o quello dell’amore gay. La sua capacità espressiva, che parte quasi sempre da immagini fotografiche, si sofferma con la stessa facilità sul corpo di un trans, di Gesù, della Madonna o di un modello dal viso all’apparenza pieno di imperfezioni. Senza dimenticare le rivisitazioni di quadri famosi come “La Gioconda” e “La dama con l’ermellino” di Leonardo e gli autoritratti. Non solo il proprio, ma anche quello di Van Gogh.
Nei dipinti di Mashi, spesso pieni di colori e realizzati con tecnica ad acquarello, a matita e ad olio, a spiccare più di tutto sono proprio gli occhi. “Ci dicono già chi siamo, non c’è bisogno di riprodurre tutto il corpo – afferma l’artista – per questo li disegno spesso e ho deciso di metterli anche sulle t-shirt”.
La 24enne cingalese, che non ha mai frequentato scuole d’arte e attualmente lavora come cameriera per sbarcare il lunario, ha una storia personale particolarmente interessante. “Ha iniziato a dipingere a 10 anni quando i suoi genitori sono andati via dallo Sri Lanka per cercare lavoro e lei è rimasta con la nonna e la sorella nel suo Paese – racconta Giorgio Garofalo, collaboratore per l’Area Giovani e Lavoro della Cgil Monza e Brianza – per lei era una valvola di sfogo, ma da allora non si è più fermata e ha sempre conservato tutto quello che ha prodotto”.
La mostra “Lo sguardo oltre. Mostra di 40 dipinti di corpi liberi”, che all’inaugurazione ha visto anche la presenza di Angela Mondellini, segretaria generale della Cgil Monza e Brianza e di Paolo Gagliardi, artista e segretario di Nidil Cgil-Como, è la dimostrazione di quanto possa produrre nel concreto Officina Giovani, l’innovativo co-working di Nidil (Nuove identità lavoro) Cgil Monza e Brianza inaugurato lo scorso settembre (leggi l’articolo).
Mashi, infatti, dopo aver conosciuto il sindacato di via Premuda per una richiesta di disoccupazione, è stata scelta per partecipare al progetto che ha creato in via Monte Oliveto un luogo reale in cui incontrarsi, vedersi e parlarsi per intersecare precarietà e lavoro giovanile. Come spiega Lino Ceccarelli, Responsabile Nidil (Nuove identità lavoro) e dell’Area Giovani e Lavoro della Cgil di Monza e Brianza.
In Officina Giovani, Mashi ha ormai una seconda casa. “Lì ho lo spazio giusto per realizzare i miei dipinti e, magari, anche per incontrare possibili compratori – afferma – ho avuto anche la possibilità di conoscere e confrontarmi con gli altri coworkers”.
Per la giovane artista il legame con la Cgil, rafforzato anche dal recentissimo diploma per la sua partecipazione alla quinta edizione della Scuola di Formazione Politica Alisei, consegnatole dal Segretario generale nazionale della Cgil, Maurizio Landini (clicca la news), avrà a breve un ulteriore sviluppo. Venerdì 19 luglio, infatti, Mashi disegnerà dal vivo nel corso della sesta edizione della manifestazione “Macello 120” organizzata dalla Cgil Monza e Brianza presso il Circolo Monza Cederna.