Metro a Monza: votazione storica in Consiglio: “Ora non si torna più indietro”.

26 luglio 2019 | 23:25
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Metro a Monza: votazione storica in Consiglio: “Ora non si torna più indietro”.

I lavori partiranno nel 2021 per terminare, salvo imprevisti, nel 2027. I successivi due anni saranno di collaudo.

Giornata storica per la città di Monza. Ieri, 25 luglio, il consiglio comunale ha votato all’unanimità l’approvazione della bozza di accordo tra Regione Lombardia, Città Metropolitana, Provincia di Monza e Brianza, Comuni di Monza, Cinisello, Milano e Sesto San Giovanni, per il finanziamento della quota parte che vedrà la realizzazione del prolungamento della M5 fino al capoluogo monzese.

Un’opera attesa da 40 anni. “Ora non si torna più indietro”, ha dichiarato soddisfatto il sindaco Dario Allevi. ” Finalmente si avvierà l’iter per iniziare i lavori dell’opera tanto attesa. A Roma questa volta si sono ricordati di noi – prosegue il borgomastro – hanno deciso di investire su questo nostro grande progetto”.

Un lavoro di squadra territoriale che ha dato i suoi frutti: il Governo ha infatti deciso di stanziare 900milioni di euro.  “Ci saranno straordinari benefici non solo per la nostra città, ma anche per Milano, vera capitale economica del Paese. Per la prima volta un sindaco meneghino è stato così lungimirante da capire che la metro servirà soprattutto al capoluogo della Lombardia“.

Un testo molto complesso, quello approvato ieri sera, che ha visto coinvolti ben 7 attori. La città Metropolitana di Milano e la Provincia di Monza e Brianza non concorreranno al pagamento ma saranno coinvolte nella richiesta di pareri e valutazioni.

RIPARTIZIONE DEI COSTI

Gli enti territoriali coinvolti  si impegnano a sostenere la progettazione e i lavori per un importo di 365.000.000 di euro, pari al 28,85% del totale. Il resto è assicurato dal finanziamento statale già approvato.

Milano metterà a disposizione 37 milioni di euro, Monza 27milioni e mezzo, Cinisello 13milioni, Sesto 4milioni e mezzo. La parte del leone spetterà a Regione Lombardia che spenderà 283milioni

La ripartizione dei costi ha seguito i seguenti criteri: numero delle stazioni presenti sul territorio, lunghezza del tratto, bacino di utenza, valore effettivo delle infrastrutture.

Monza accenderà un mutuo nel 2021, nello stesso anno verserà anche la prima rata di 500mila euro. Seguiranno poi 900mila euro (seconda rata nel 2022), 4 milioni (terza rata nel 2023), 6 milioni (quarta rata nel 2024), 8 milioni (nel 2025), 7 milioni (nel 2026), e un milione e 100 (nel 2027).

“Ogni ente ha ragionato sulla ripartizione delle rate in base alle sue capacità. La nostra segue gli stessi principi di quella adottata dallo Stato. Ovviamente in caso di ritardi, variazioni o extracosti, valuteremo il da farsi –  ha spiegato il primo cittadino – Per un’opera del genere i soldi li troveremo per forza a costo di compiere dei tagli“.

CRONOPROGRAMMA

I lavori partiranno nel 2021 per terminare, salvo imprevisti, nel 2027. I successivi due anni saranno di collaudo. Con l’approvazione del documento da parte del consiglio comunale ora manca solo il viaggio verso Roma. “La nostra speranza è che il Governo ci riceva prima della pausa estiva. Se così non fosse sarà la prima cosa che faremo subito dopo ferragosto”.

All’orizzonte, per il Comune, anche la predisposizione di una variante al PGT e l’adeguamento degli strumenti urbanistici e di quanto necessario in vista del progetto definitivo.

L’OPERA 

In totale la M5 disporrà ad opera completata di 30 stazioni, 28 km di tracciato, un parcheggio nei pressi del capolinea con migliaia di posti auto. Se il deposito non dovesse sorgere in trincea, il Comune pretenderà importanti opere di mitigazioni ambientale.
A Monza, nell’ora di punta, circoleranno un treno ogni tre minuti.

GLI OBIETTIVI

Il prolungamento della metropolitana – anche alla luce delle revisioni progettuali introdotte, che prevedono fermate in corrispondenza della stazione ferroviaria e della centrale Piazza Trento e Trieste – rappresenta per la città di Monza un asset strategico, in grado di costruire un sistema di trasporto pubblico sempre più integrato e sostenibile, anche attraverso il potenziamento di questo fondamentale asse portante in direzione nord-sud.

Le sette fermate previste in città consentono di connettere “polarità urbane di grande rilievo”, quali l’Ospedale San Gerardo, la Villa Reale e il Parco, l’Autodromo, il centro storico e la stazione FS, oltre al Polo Istituzionale al capolinea.