Monza, insulti on line: il consigliere Lamperti mette a cuccia la leonessa da tastiera

L’esponente del Pd era stato aggredito per iscritto a causa di alcuni suoi post sul tema immigrazione.
Leoni e leonesse da tastiera. Oramai imperversano un po’ su tutti i sociali intervenendo a suon di insulti e ingiurie in tutti gli argomenti più gettonati. Vittima di questo atteggiamento è stato Marco Lamperti, consigliere comunale del Pd, che dopo avere postato sui social alcuni commenti relativi alla questione immigrazione, è stato letteralmente subissato di insulti, alcuni dei quali decisamente sopra le righe. Un esempio? “Tua madre doveva abortire”.
“Mi è sembrato un po’ troppo forte” ha commentato Lamperti, che ha così deciso di rivolgersi a un avvocato, che è anche lui consigliere comunale, ma di maggioranza, quindi di centro destra. Tuttavia, di fronte a questa pessima abitudine di fare i gradassi dietro a uno schermo o di scaricare le proprie frustrazionisui social, non c’è schieramento polito che tenga. E’ bastata infatti una comunicazione con relativa minaccia di querela per diffamazione per trasformare il leone da tastiera, che in questo caso in realtà è una leonessa, in una gattina.
Per evitare di essere trascinata in giudizio, la donna, ha infatti pubblicato un post di questo tenore: “Desidero porgerle le mie più sincere scuse per le affermazioni pubblicate nel mese di luglio 2018 sulla Sua pagina Facebook che hanno urtato la Sua sensibilità e offeso la sua reputazione”. Seguono altre righe di totale remissione, sulle quali non vale la pena soffermarsi più di tanto. Ciò che invece colpisce è l’identikit della leonessa da tastiera, ammesso e non concesso che il profilo sia vero e non un fake. Si tratta di una donna di circa 60 anni, piacente, sposata, molto probabilmente mamma e altrettanto probabilmente nonna. Lo diciamo in totale franchezza: facciamo fatica a capire.