Monza: siringhe, immondizia e degrado da via Ghilini a San Rocco, lungo la ciclabile

Degrado, immondizia ed eroina sulla pista ciclabile Villoresi, da via Ghilini a San Rocco. Le testimonianze dei cittadini e di MbNews. La replica delle Forze dell’Ordine.
Le strade dell’eroina
‘Spesso si parla di degrado urbano in questo gruppo e delle volte ammetto rispondo in maniera anche umoristica quando vedo postate foto di montagne di immondizia ma non perché non mi importi anzi, mi importa eccome ma quando esco a fare una passeggiata nel mio rione purtroppo i cumuli di immondizia sono il problema minore, il problema è sociale, l’eroina non è mai sparita dalle strada, ma negli ultimi anni il mostro sta tornando alla ribalta in maniera esponenziale. San Rocco Vicolo San Lorenzo’, scrive su un gruppo Facebook un cittadino del quartiere.
‘In vicolo San Lorenzo dove vado spesso a passeggiare, si trovano sempre siringhe, bicchieri di plastica e bottiglie di birra. Di giorno la zona è inquietante, ma la sera è meglio non andarci da soli. Non si tratta purtroppo dei pochi eroinomani sopravvissuti agli anni ’80, sono ragazzi, ce n’è anche una molto giovane, forse meno di vent’anni, che fa uso di eroina‘, ci racconta in privato l’utente.
Il problema della droga è piuttosto sentito nel quartiere: ‘Ci sono spacciatori a qualsiasi ora del giorno e della notte nei giardini Gescal’, spiega un’altro cittadino. Ad aumentare il degrado della zona ci sono alcuni edifici abbandonati, uno su tutti, l‘ex cotonificio Fossati Lamperti.
Viaggio nel degrado
A testimoniare il ritorno dell’eroina ci sono anche le statistiche: ‘E’ innegabile il fatto che negli ultimi anni stiamo vivendo un incremento di utenza giovaneche si rivolge ai servizi del Sert‘, aveva spiegato il Dottor Giovanni Galimberti, direttore del Sert di Monza, in un’intervista a MbNews. ‘Negli ultimi anni si sono aggiunti soggetti molto giovani, anche di 15 anni. Si presentano al Sert perché hanno già una grave forma di dipendenza da stupefacenti. Nello specifico, secondo una recente statistica, dal 2013 al 2017,il numero di ragazzi di età compresa tra i 15 e i 24 anni, che si è presentato al Sert di Monza con un problema di dipendenza da eroina è passato da 17 a 86. Nel biennio 2016-2017 c’è stato l’incremento maggiore e nel 2017 il numero di giovani giunti alla struttura per dipendenza da eroina e cocaina è stato identico. Da questo punto di vista si può parlare di uno scenario preoccupante’.
Anche Monza, dunque ha la sua piccola Rogoredo? Basta passeggiare di giorno lungo la ciclabile Villoresi, partendo da via Ghilini per rendersi subito conto di quale possa essere lo scenario notturno.
Il verde incolto e pieno di sterpaglie che costeggia la pista ciclabile è sovrastato dall’immondizia, per lo più ammassi di bottiglie di birra, bicchieri di plastica, e siringhe: alcune sono vecchie, altre nuove, poi ci sono gli involucri. Proseguendo a un certo punto sulla destra, nell’area verde che costeggia il fiume c’è un grosso albero, sotto al quale si trovano altri rifiuti.
A un occhio più attento però, non sfugge una sorta di tavolinetto fatto con blocchi di pietra ammassati l’uno sull’altro. E’ qui che con buona probabilità avviene la preparazione delle dosi. A conferma di ciò, nelle immediate vicinanze si trovano altre siringhe, cappucci degli aghi e anche uno zampirone. Forse i frequentatori della zona si intrattengono così a lungo, che si sono attrezzati persino per contrastare le fastidiose punture di zanzara.
Proseguendo verso via Val D’Ossola si giunge al Vicolo San Lorenzo, un tratto di ciclabile stretto, angusto, dove le siringhe sono una presenza costante, tanto che qualcuno l’ha definito il vicolo del buco.
La risposta delle Forze dell’Ordine
Informate le Forze dell’Ordine della situazione di degrado dell’area pista ciclabile Villoresi, San Rocco, hanno replicato che non risulta loro una condizione di particolare emergenza. Tuttavia, a fronte della nostra segnalazione, avrebbero attivato il servizio di bonifica ambientale dell’area, per farla ripulire dall’immondizia e soprattutto dalle siringhe. Non solo, avrebbero effettuato ulteriori controlli per verificare l’eventuale presenza di organizzazioni o traffici al momento non noti.