NorthCape4000, 4300 km in bici. Tra i partecipanti il monzese Brocchieri

4 luglio 2019 | 12:13
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NorthCape4000, 4300 km in bici. Tra i partecipanti il monzese Brocchieri

Un continente, 10 nazioni, più di 4300 km senza supporto e una meta leggendaria: Capo Nord. Tra i partecipanti anche un monzese, Matteo Brocchieri.

Un continente, 10 nazioni, più di 4300 km senza supporto e una meta leggendaria: Capo Nord. Questa è la NorthCape4000, un’avventura in bicicletta verso il Grande Nord con partenza il prossimo 27 luglio. Tra i partecipanti anche un monzese, Matteo Brocchieri, 32 anni, da sempre innamorato delle due ruote. 

Un evento di ultracycling – bikepackaging in totale autonomia con ununico mantra:  “pedalare” senza nessun aiuto esterno. “Sei tu e la tua bici con tutte l’attrezzatura per poter viaggiare. Pedali, pedali, finche non sei stanco. Ti fermi dove vuoi e quando vuoi. Non è una gara, è un’avventura e sarà esperienza unica” ci spiega Matteo.
Si parte da Venaria, in tutto saranno circa 180 temerari provenienti da ogni parte del mondo. Le regole sono poche ma precise: una traccia da seguire, passare attraverso 4 gate per farsi firmare il passaggio ( Strasburgo, Bastogne, Oslo, Lofoten, Northcape).
Quali saranno le difficoltà maggiori? Come ti stai preparando? E quale sarà per te la tappa più complicata e dura da affrontare? “Sicuramente il primo giorno sarò carichissimo. Alla partenza da Veneria Reale ci saranno tutti i miei parenti, amici e la mia fidanzata Tatiana, a fare il tifo. Mi daranno tanta tanta energia. Primo step di difficoltà sono le Alpi, dopo 200 km attraverso Piemonte e Valle d’Aosta, ci sarà il Passo del Gran San Bernardo. Arriveremo fino a 2400m di quota. Spero di affrontarlo già il primo giorno in modo da avere le gambe ancora “riposate” così da scollinare e arrivare in Svizzera e fermarmi per la prima notte” commenta Matteo.

Avrà bisogno della forza e del tifo di tutti per non fermarsi il ciclista monzese. “Non penso che ci sarà una tappa più semplice o difficile. Dopo che percorri dai 200 ai 300 km al giorno le gambe sono a pezzi, a quel punto andremo avanti di testa e soprattutto di cuore”.

Ad incidere sulle difficoltà e sulle tempistiche sarà l’incognita meteo. Vento, pioggia e freddo saranno i nemici peggiori. Si dovrà poi mangiare e dormire bene. “Riguardo all’alimentazione Friliver Sport mi ha fornito degli ottimi integratori per recuperare gli sforzi durante tutte le ore di pedalata poi, nelle varie pause, spero di trovare qualcosa di buono e commestibile. Diciamo che in Italia non avrò problemi ma negli altri Paesi…. help me… credo che andrò avanti con merendine e “junk food”. Per quanto riguarda il riposo, prenoterò giorno per giorno qualche B&B. Se non troverò nulla sarò attrezzato con sacco a pelo, campeggio libero e via. Dama sportwear, azienda di Albiate mi ha fornito degli ottimi prodotti d’abbigliamento maglia, pantaloncini  e aiutato nella realizzazione della grafica.  Novo bike ciclista di Biassono mi ha aiutato  nella preparazione a puntino dell’assetto della mia bici in versione Bikepackaging”.

Un’esperienza appagante ma di sicuro non alla portata di tutti: cosa ti ha spinto a partecipare? “Ho scoperto questo evento 3 anni fa e ne sono rimasto subito affascinato dalla sua bellezza. – prosegue il monzese – Adoro lo sport, viaggiare, la natura: questo evento racchiude in sé tutto questo. Un viaggio lungo 4500 in luoghi che non ho mai visto, sarà un percorso introspettivo dove capirò chi sono e cosa vorrò fare. Imparerò molto, conoscerò i miei limiti”.
Matteo Brocchieri si allena quando tutti dormono ancora. Non è facile conciliare lo sport, il lavoro e la vita privata.  Da più di 3 anni ogni mattina si sveglia alle 5.30 e, dopo una abbondante colazione, compie almeno 40/50 km in bici per andare a lavorare (da Monza a Corman). Poi appena arriva in ufficio, lascia giù la bici per 10 km di corsa.  “La città all’alba è meravigliosa, nessuna macchina in giro, senti profumo di brioche e pane caldo appena sfornato, il rumore piacevole delle tazzine del caffè. Mi godo questi momenti di serenità. Alle 8.30 doccia in ufficio e sono pronto e carico per una giornata di lavoro. Alle 19 finisco di lavorare e si torna a casa, ovviamente in bici!”.
Ma non solo, Matteo si allena partecipando a varie gare sia di bici che di running per potersi confrontare con gli altri e testare la sua preparazione.
Tanta grinta e volontà per il giovane monzese che in questa sua avventura ha diversi obiettivi. “Il mio primo obiettivo lo ho già raggiunto, è stata la decisione di partecipare a questo viaggio, di non aver avuto paura timore ad iscrivermi. Il secondo sarà raggiungere il punto più alto d’Europa. Se mai non riuscirò ad arrivare per qualsiasi motivo non sarò deluso e triste, penso che nella vita sia meglio provare e fallire che non provare e fallire. Non si vive di “SE” e di “MA”, bensì  di sogni, di desideri e dobbiamo far di tutto per poterli esaudirli. Se poi non ci riusciremo almeno ci abbiamo provato”.
C’è poi ovviamente il sogno di essere il primo monzese ad arrivare in bici, partendo dall’Italia, fino a Capo Nord, così come incentivare le persone ad usare la bicicletta come mezzo di trasporto.