Villasanta, pesci morti nella roggia. Giallo sulle cause

2 luglio 2019 | 01:36
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Villasanta, pesci morti nella roggia. Giallo sulle cause

Martedì 2 luglio il fiume appare completamente disabitato senza alcun pesce che nuota sul fondale.

Pesci morti nella roggia Mulini Asciutti che attraversa l’area Feste di Villasanta. E’ accaduto lunedì 1 luglio sera intorno alle sette, poche ore dopo il temporale che ha rinfrescato la zona dopo giorni di canicola.

Decine e decine di pesci privi di vita a pancia in sù durante la serata sono stati trasportati dalla corrente del tratto di fiume che esce dal parco all’altezza del Dosso e che costeggia la pista ciclabile di via Nazario Sauro. Un triste spettacolo che è proseguito fino a tarda notte.

All’indomani la situazione della roggia, se possibile, è apparsa ancora più desolante. Oggi, martedì 2 luglio non si vede nuotare nemmeno un pesce tra le acque del torrente. Il tratto di fiume appare limpido ma completamente disabitato. Situazione non comune dato che, normalmente, sono centinaia i pesci che popolano la roggia in un ecosistema, a occhio esterno, praticamente perfetto tra rane, anatre e aironi che ogni notte vengono a pescare con le zampe a mollo nelle acque che scorrono sul territorio villasantese.

Dagli enti territoriali non sono arrivate però spiegazioni riguardo questo triste fenomeno. E se il primo pensiero è andato al caldo e al fenomeno che solitamente è alle spalle della moria di pesci (eutrofizzazione delle acque), questa volta però il tutto è avvenuto poche ore dopo un temporale che ha rinfrescato la zona, torrente compreso. Il Consorzio Parco Valle Lambro non ha competenza sul tratto di fiume che passa sul territorio villasantese anche se, hanno comunicato, martedì 2 luglio  sono arrivate diverse segnalazioni a riguardo.

Il Comune di Villasanta, da parte sua, ha fatto sapere che avrebbe approfondito la questione con gli uffici e segnalando il fenomeno agli enti competenti in materia per capire il motivo della moria di pesci e per fugare qualsiasi dubbio, in primis quello di sversamenti di sostanze nocive all’ecosistema.