Vimercate, sul muro della biblioteca l’opera della street-artist più famosa al mondo

4 luglio 2019 | 06:07
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Vimercate, sul muro della biblioteca l’opera della street-artist più famosa al mondo

Alice Pasquini, artista da 80mila follower è stata in città una settimana per consegnare il suo murale ai vimercatesi

Un titolo ancora non ce l’ha, ma l’opera di Alice Pasquini ora fa bella mostra di sé in centro a Vimercate, sul muro della Biblioteca Civica. Una donna con la testa letteralmente tra nuvole e alberi e in mano un libro, le cui pagine svolazzano all’aria, bianche, perché in divenire, come l’arte dell’artista romana, nota e richiesta in tutto il mondo.

Sono mille e più i muri dipinti dalla street artist pressoché ovunque nei cinque continenti, basti pensare che i suoi disegni si trovano in città come Bologna, Parigi, Berlino, Marrakech, Melbourne e Barcellona, solo per citarne alcune.  Tra di essi, ora, c’è anche quello vimercatese, che l’artista ha realizzato in una settimana, dal 21 al 27 giugno, e che a breve comparirà sulle pagine social della Pasquini, che contano oltre 80mila follower. Proprio grazie ai social, i suoi fan sono venuti a conoscenza che fosse al lavoro in Brianza, e molti si sono persino messi in viaggio per venire a conoscerla.

A murale consegnato alla città, venerdì 28 giugno, l’abbiamo raggiunta per un’intervista.

L’INTERVISTA

Come hai scelto cosa dipingere a Vimercate? Avevi già un’idea, o ti ha ispirato il luogo?

“Prima dell’arrivo, ho ricevuto una foto del muro. Sono partita da lì, dal luogo in cui avrei dovuto realizzare il murale. L’idea che ho elaborato in collaborazione con Uno, l’artista che mi ha aiutato, è stata quella di rappresentare una donna con in mano un libro e tante pagine che volano, bianche perché la storia è in divenire: leggendo, infatti, ognuno può vivere moltissime altre vite al di là della sua. Si tratta di una scena intima in uno spazio pubblico, proprio come la biblioteca che è sì un luogo silenzioso e personale, ma è anche uno spazio pubblico in cui si socializza e si fanno conoscenze”.

Cosa ti ha lasciato l’esperienza vimercatese?

“Mi ha sorpreso positivamente. Ho trovato un luogo con un’identità storica importantissima, con un centro molto bello e vissuto, con scorci e vie davvero suggestivi. Mentre lavoravo al murale, il via vai di persone in biblioteca era impressionante, per tutto il giorno, fino a sera, e al di là delle generazioni. È stato molto bello, vorrei avere anche io un posto del genere nel mio quartiere”

Nelle tue opere rappresenti soprattutto donne, e lo hai fatto anche a Vimercate… 

“Si, è vero. Rappresento donne reali, come non accade spesso. Non esiste infatti ancora oggi una storia dell’arte scritta dalle donne, abbiamo affidato le rappresentazioni femminili agli uomini e il più delle volte si tratta di eroine super sexy, figure sterotipate, mamme o ragazze in costumi da bagno. Per me è stato naturale, ma non deciso a tavolino, rappresentare donne comuni, reali, ispirate ai luoghi in cui vado, alle persone che incontro”

E il fatto di essere una donna, in un settore dell’arte popolato da uomini? Come la vivi?

“Capita spesso che mi si chieda se riuscirò a farcela da sola. Davanti a un palazzo di sette piani, per esempio, sembra impossibile che una donna possa salire sul carrello elevatore da sola. Oppure, quando sono in compagnia di artisti uomini, chi passa si rivolge principalmente a loro, come se una donna non potesse essere la mente di un murale. È successo anche a Vimercate, dove qualcuno parlava con Uno piuttosto che con me. Ma le cose stanno cambiando, forse un giorno saranno più donne a realizzare graffiti”

Essendo così esposte al pubblico, non hai paura che le tue opere vengano rovinate da vandali o dal tempo?

“Parto dal presupposto che la mia è un’arte effimera, in evoluzione. L’arte non sta nella permanenza, ma nel passaggio, nel cambiamento della città nel tempo. Dipingere in strada mi dà la possibilità di incontrare storie, tessere relazioni, che poi è quello che sta alla base della mia poetica e mi dà la possibilità di offrire un’arte viva, in divenire, influenzata dal mondo, diversamente da quanto accadrebbe se dipingessi tra le mura del mio studio. Per quanto riguarda episodi di vandalismo, in genere posso dire che c’è molto rispetto per le opere di artisti”

Ora che hai lasciato Vimercate, dove andrai? 

Sono tornata a casa, sono al lavoro su progetti di cui ancora non posso parlare. E poi sto lavorando a un libro realizzato con Treccani. Quindi in pieno fermento.

L’opera della Pasquini è stata fortemente voluta dall’assessore all’Urbanistica Valeria Calloni, appoggiata e sostenuta dall’assessorato alla Cultura guidata da Emilio Russo. Si inserisce e lancia il progetto “Esprimere bellezza“, con cui l’Amministrazione intende valorizzare angoli abbandonati o deturpati della città e favorire il decoro urbano.