Carate. Le cure palliative all’Hospice degli Istituti Clinici Zucchi “per dare dignità alla vita”

A cosa servono e perché sono importanti le cure palliative? Lo spiega la dottoressa Graziella Anna Beretta, responsabile dell’Unità Operativa all’Hospice degli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza.
Dare dignità alla vita migliorandone la qualità. E’ questa la risposta della dottoressa Graziella Anna Beretta,Responsabile dell’Unità di Cure Palliative degli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza, alla domanda: a che cosa servono le cure palliative? “Dietro – dice – c’è ancora molta ignoranza, si conosce poco e spesso c’è una cattiva informazione: le cure palliative sono associate alla morte e si pensa che si tratti solo d’iniezioni di morfina. Ma non è così: le cure palliative servono a dare sollievo al paziente malato terminale, sia a livello fisico sia mentale per tutta la durata del percorso che deve affrontare”. E sostenere il paziente e la sua famiglia nel miglior modo possibile è la mission dell’Hospice di Carate Brianza, una struttura recentemente ristrutturata che accoglie i pazienti in un ambiente intimo e accogliente, che si avvicina moltissimo al sapore di casa.
Il “sollievo” di fine vita all’Hospice di Carate Brianza
Dolori, nausea, problemi respiratori, ansia, depressione. Questi sono solo alcuni dei sintomi ai quali può andare incontro un paziente malato terminale, di qualsiasi patologia: polmonare, cardiaca, oncologica. Tanto per citarne alcune. “Le cure palliative – ci tiene a precisare la Dottoressa Beretta – non guariscono la malattia, non regalano mesi o anni in più al paziente ma curano i sintomi derivanti dalla malattia migliorando la qualità di vita. Questo deve essere chiaro in primis alle famiglie che decidono, insieme al proprio caro, di affrontare questo tipo di percorso. Le cure palliative alleviano i sintomi e aiutano ad affrontare il percorso di fine vita in maniera differente”. Non solo per quanto riguarda la sintomatologia che, grazie alle cure palliative può avere appunto sollievo, ma anche la degenza vera e propria del paziente che, all’interno dell’Hospice di Carate Brianza degli Istituti Clinici Zucchi, può sempre contare sul sorriso e l’affetto del personale, può godere di una vera e propria atmosfera familiare perché le stanze, tredici in tutto, sono singole, dotate di ogni comfort (tv e frigobar, per esempio) e sono in grado di ospitare anche un familiare per la notte.
Non solo, la struttura recentemente ristrutturata, mantenendo comunque alcuni tratti originali dell’edificio storico Villa Ada, oltre ad una sala comune dove gli ospiti, o meglio i pazienti, possono svagarsi con un libro o un’attività, possono anche usufruire di una vera e propria cucina di casa: “ è una stanza che a me piace molto – commenta la Dottoressa Beretta – perché dà proprio l’idea di stare in famiglia: se un paziente ha voglia del suo piatto preferito, oppure di farsi una tisana prima di dormire, o semplicemente prendere un caffè con amici e parenti fuori dalla propria stanza, da noi può farlo e quest’ atmosfera casalinga per loro è molto importante”. In questo periodo sono dieci i pazienti ospiti dell’Hospice di Carate Brianza, mentre una cinquantina quelli seguiti con le cure palliative domiciliari, uno dei punti di forza degli Istituti Clinici Zucchi. Solo nel 2018 si sono contati ben 230 ricoveri, oltre 400 pazienti in assistenza domiciliare con oltre 10mila visite in un anno. “Alcuni pazienti preferiscono essere assistiti a casa propria – spiega la Responsabile dell’Unità Operativa – in questo caso la nostra equipe medica e infermieristica specializzata si mette a disposizione della famiglia e del malato che così può seguire il percorso di cure palliative insieme pur essendo assistito giorno e notte dai propri familiari, che vengono comunque adeguatamente preparati.”
Il grande sostegno dei volontari: obiettivo? Ingrandire il gruppo
“Oggi, parlare di morte rappresenta ancora un grande tabù – afferma la Dottoressa Beretta – e per i familiari che si trovano ad assistere un parente cui rimane poco tempo, è davvero dura. Per questo l’Hospice di Carate Brianza mette a disposizione dei parenti e dei pazienti un consulente psicologico che sta loro accanto nel momento del bisogno. Questo è uno dei reparti indubbiamente più difficili e, per questo, non smetterò mai di dire ‘grazie’ al nostro gruppo di volontari che tanto fa per i pazienti e per le loro famiglie, che regalano sempre un sorriso, un abbraccio o anche una spalla su cui piangere – e racconta – spesso, quando organizziamo un ritrovo con tutti quei familiari che hanno avuto un proprio caro ricoverato qui, ci viene detto che si sono trovati bene, che quasi non si sono accorti di essere all’interno di una struttura ospedaliera e che sono felici di aver fatto questa scelta per accompagnare nel percorso di fine vita la persona cara.”
A oggi sono 10 i volontari che operano all’interno degli Istituti Clinici Zucchi di Carate del Gruppo San Donato ma l’obiettivo, come spiega la Dottoressa Beretta, da pochi mesi responsabile dell’Unità Operativa di Cure Palliative, è quello di ingrandire il gruppo. Ma non solo. La Responsabile del reparto ha le idee molto chiare: “serve fare più formazione e informazione sulle Cure Palliative – spiega – perché non tutti hanno le idee chiare su cosa siano. Un tassello fondamentale è quello di informare i medici di famiglia che possono indirizzare i propri pazienti già al percorso giusto, al domicilio anche durante il percorso di cure attive (es. Chemioterapia) – e anticipa – per questo uno dei miei prossimi obiettivi è quello di organizzare, entro l’anno, degli incontri per parlare con loro proprio di cure palliative e spiegarne l’utilità.
Per informazioni:
Ufficio Assistenza Domiciliare
Tel. 0362.986442
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