Monza, movida di via Bergamo: parte la denuncia del ‘comitato Monza civile’

20 agosto 2019 | 15:35
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Monza, movida di via Bergamo: parte la denuncia del ‘comitato Monza civile’

I rappresentanti del sodalizio hanno segnalato ai carabinieri l’episodio di un concerto improvvisato con bongo e chitarre.

Movida a colpi di carte bollate a Monza. Il comitato Monza Civile, da tempo in prima linea per tenere sotto controllo le intemperanze notturne dei giovani che frequento i locali monzesi, e in particolare quelli di via Bergamo, ha presentato ai carabinieri denuncia per il reato previsto dall’articolo 659 del codice penale “disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone”. L’episodio finito sui tavoli delle forze dell’ordine risale al 10 agosto scorso.

Secondo quando spiegato dai responsabili del comitato,fra mezzanotte e l’una, una decina di persone munite di sgabelli e strumenti musicali quali bonghi e chitarre hanno intonato un fragoroso concerto sotto i balconi del civico 6 di via Bergamo, di fronte al bistrot Turnè, occupando l’intero marciapiedi e costringendo quindi i numerosi passanti a camminare sulla strada a traffico automobilistico libero.

Non è la prima volta che via Bergamo sale alla ribalta della cronaca per le inquietudini dei frequentatori notturni. In passato le proteste da parte dei residenti sono state reiterate, così come gli interventi della polizia locale. Il comitato Monza civile ha ricordato un altro episodio singolare risalente allo scorso luglio, quando, sempre da mezzanotte all’una, un gruppo di 100-120 ciclisti percorrendo via Bergamo e bloccandone il traffico si è radunato davanti a un bar urlando, intonando cori da stadio, lanciando offese verso indeterminati soggetti. In quest’ultima circostanza, così come in quella dello scorso 10 agosto, gli esponenti del comitato hanno segnalato più volte la situazione alle forze dell’ordine, senza però ricevere soddisfazione.

“E’ nostra impressione – affermano i coordinatori del Comitato – che i due episodi siano collegati e siano diretti da una stessa regia. Non abbiamo prove in tal senso, almeno finora, ma stiamo facendo il possibile per raccoglierle. Intendiamo inoltre rassicurare gli ipotetici organizzatori che non ci facciamo intimidire, anzi porremo in atto iniziative di contrasto nel pieno rispetto della legalità. Nel frattempo abbiamo espresso i nostri dubbi in diverse sedi istituzionali, amministrative e politiche: non sarebbe la prima volta infatti che i centri della movida delle città italiane diventino brodo di coltura di organizzazioni micromafiose”.