Vecchio San Gerardo di Monza, a settembre incontro tra Comune e azienda sanitaria

28 agosto 2019 | 11:13
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Vecchio San Gerardo di Monza, a settembre incontro tra Comune e azienda sanitaria

Si tornerà a parlare del futuro del complesso di via Solferino, che occupa 60mila metri quadri. Tra le ipotesi la Cittadella della Salute. La Sassoli punta a creare più lotti. E a limitare l’uso residenziale.

La soluzione è sicuramente ancora lontana, ma nuove pagine stanno per essere scritte. Perché, anche se l’impressione all’esterno è che sia tutto bloccato da tempo sul futuro del vecchio ospedale San Gerardo di Monza, oggetto meno di un anno fa del rinnovo dell’Accordo di Programma stipulato fra Comune di Monza, Regione Lombardia e Azienda ospedaliera nel 2008 (clicca qui), in realtà le possibili destinazioni d’uso dell’ampia area dismessa di via Solferino, quasi 60mila metri quadri, continuano a tenere banco.

E se ne parlerà subito dopo la fine della lunga pausa estiva. Quando, probabilmente già nei primi giorni di settembre, l’assessore comunale all’Urbanistica, Martina Sassoli (nella foto in alto), incontrerà Mario Alparone, direttore generale dell’Asst (Azienda socio sanitaria territoriale) Monza e Brianza. “Siamo sulla stessa lunghezza d’onda – assicura l’esponente della giunta guidata dal sindaco di Monza, Dario Allevi – la strada maestra è la differenziazione dei servizi, quindi sicuramente no all’area residenziale al 97%, come previsto inizialmente”.

Dopo due aste di vendita da 50 e 37 milioni di euro, andate a vuoto negli ultimi dieci anni, per tutto il complesso dove sorge l’ospedale, realizzato nel 1890 grazie a una cospicua donazione di re Umberto I, restano sul piatto, quindi, molte prospettive. Dalle residenze ai servizi commerciali, dall’hub per richiedenti asilo (leggi l’articolo), ipotesi probabilmente del tutto tramontata, agli uffici comunali.

Ma quella che ultimamente sembra stia prendendo piede è la Cittadella della Salute in cui accorpare gli uffici sparsi tra via De Amicis e via Boito. Anche se in Comune, negli ultimi mesi, viene posta più attenzione all’esigenza di rivedere le volumetrie e provare a “spacchettare” il lotto del vecchio ospedale San Gerardo in più parti (qui l’approfondimento). “La Cittadella della salute non è in pole position – sostiene l’assessore Sassoli – l’area è molto estesa ed è decisamente importante dal punto di vista architettonico ed urbanistico, per questo merita una valorizzazione adeguata”.

Tra i soggetti direttamente interessati alla vicenda,  che riguarda un complesso posizionato in maniera strategica fra periferia e centro, vicino alla pista ciclabile del canale Villoresi, alla stazione ferroviaria e alla futura fermata della metropolitana, c’è il Comitato di quartiere San Carlo e San Giuseppe. Che da tempo sostiene il suo no alla destinazione residenziale, a favore di un sistema integrato di servizi, considerato più appetibile per i possibili investitori (vedi l’articolo).

“Stiamo pensando di organizzare un incontro con le istituzioni interessate e di coinvolgere anche della Consulta di Triante, quartiere attiguo al Vecchio San Gerardo e quindi coinvolto nella vicenda – annuncia Sergio Visconti (nella foto in alto), da meno di due mesi presidente del Comitato – si tratta di trovare il giusto compromesso tra il non costruire nuove case, visto che a Monza ce ne sono già migliaia vuote, e trovare nuovi spazi per uffici pubblici e Cittadella della salute”.

Tutto questo discutere sul futuro della più grande area dismessa del capoluogo della Brianza dovrebbe portare, prima o poi, ad una terza asta di vendita. Che dovrebbe essere valutata intorno ai 20 milioni di euro. E, con lo spacchettamento dei lotti, potrebbe rivelarsi quella decisiva. Se sarà il prezzo giusto, è prematuro dirlo ora. Di una cosa siamo sin d’ora sicuri. Non lo deciderà Iva Zanicchi, storica conduttrice del quasi omonimo programma televisivo, uno dei più longevi nella storia del tubo catodico italiano.