Ambiente

A Monza la Cgil in piazza con gli studenti: “A rischio la vita sulla Terra”

Il 27 settembre il sindacato e il movimento Fridsys for future manifesteranno nel centro del capoluogo della Brianza. Per dire che conciliare sostenibilità, lavoro e un nuovo stile di vita non è rinviabile.

fridays-for-future-monza-mb-02

“Il lavoro è il padre dell’uomo, la madre è la Terra”. Nelle parole di Angela Mondellini, segretaria generale della Cgil di Monza e Brianza, c’è tutto il senso dell’adesione del sindacato di via Premuda al terzo Sciopero globale del clima, la manifestazione, organizzata il 27 settembre da Fridays For Future anche nel centro di Monza come nel resto del mondo.

“La Cgil è in campo da anni sui temi ambientali e abbiamo aderito subito alle iniziative dei Fridays for future, anche con una settimana di mobilitazione – afferma Mondellini, moderatrice della tavola rotonda “Cambiamenti climatici. Verso il terzo sciopero globale” promossa dalla Cgil Monza e Brianza – non è un caso, quindi, che il 27 settembre un nostro comparto, quello della scuola, aderente alla categoria dei lavoratori della conoscenza (Flc), ha dichiarato ufficialmente lo sciopero”.

“Stiamo cercando il confronto con gli altri sindacati, le associazioni – continua la segretaria generale della Cgil di Monza e Brianza – conciliare la sostenibilità ambientale e la buona e piena occupazione, con una popolazione che è passata dai 440 milioni di abitanti nell’anno mille ai 7,7 miliardi di oggi, è la vera sfida da affrontare, ma sono necessari incentivi ed investimenti”.

Tematiche importanti. Anche e soprattutto in Brianza e in Lombardia, uno dei territori più inquinati delle già inquinata Italia. E non serve ricordare, per capirlo, il disastro di Seveso del 10 luglio 1976 con la fuoriuscita di diossina dal reattore chimico dell’azienda Icmesa. “Quell’episodio, accaduto proprio nel mio anno di nascita, è stata una svolta perché ci ha fatto capire l’importanza della sicurezza sul lavoro e le conseguenze di alcune attività produttive sul nostro territorio” sostiene Mondellini.

Ecco perché la manifestazione dei Fridays for future, che partirà alle 9,30 del 27 settembre da piazza Citterio a Monza con un percorso ancora da ufficializzare, ha un obiettivo molto ambizioso. “Non basta stimolare gli studenti e tutta la cittadinanza a pratiche semplici ed importanti come ridurre la plastica, il consumo di carne, usare il trasporto pubblico o fare la raccolta differenziata”  spiega Nicolas Torri, coordinatore di Fridays For Future di Monza e Brianza.

“Chiediamo che i Comuni della Brianza dichiarino l’emergenza ambientale, in modo che si impegnino ad attuare misure urbanistiche, energetiche e di mobilità per contrastarla – continua – contiamo che entro la fine di quest’anno una quindicina di amministrazione, con Monza in testa, facciano questo passo”. Del resto la situazione globale, testimoniata dalla forza e dalla rapidità dei cambiamenti climatici, è davvero critica. E ormai il tempo a disposizione per invertire la rotta potrebbe essere quasi scaduto.

Non è il Pianeta a rischio, ma è la vita sul Pianeta ad esserlo – afferma, senza mezzi termini, Simona Fabiani dell’Area delle Politiche di Sviluppo della Cgil nazionale – secondo gli scienziati abbiamo ancora 11 anni circa per mettere in atto azioni concrete in grado di impedire che le temperature medie aumentino più di un grado e mezzo, soglia oltre la quale gli effetti sarebbero davvero devastanti”.

L’impressione, però, è che non si stia andando nella direzione giusta. E i dati a disposizione sembrano testimoniare che, continuando nel modo attuale, il rischio è addirittura di arrivare ad un aumento di circa 3 gradi delle temperature rispetto al 1900.

“I Paesi del mondo, Italia compresa, non stanno rispettando gli Accordi sul clima di Parigi, che pure hanno firmato – sostiene Fabiani – l’Obiettivo europeo di ridurre del 40 per cento le emissioni entro il 2030 è lontano e, in questi giorni, il nuovo governo in carica nel nostro Paese prevederebbe nel decreto clima di ridurre i sussidi alle fonti fossili, circa 19 miliardi di euro all’anno, solo dal 2040”.

Qualche piccolo passo per migliorare la situazione, comunque, anche a livello pubblico, viene fatto. “La nostra Regione ha appena firmato, insieme a noi e ai sindacati, il Protocollo sullo sviluppo sostenibile in cui sono previsti tempi e azioni concrete da parte di tutti gli attori coinvolti” annuncia Barbara Meggetto, Presidente di Legambiente Lombardia.

“La consapevolezza dell’importanza della tutela del territorio è diventato un concetto ormai diffuso – continua – si parla di economia civile, un sistema che ruota intorno al riuso e non solo al profitto, ma si va avanti ancora con troppa lentezza”.

Ci vuole, insomma, una scossa per modificare radicalmente il nostro stile di vita. Il cambio di marcia può e deve arrivare dai giovani. Che vivono sulla loro pelle il pericolo reale di subire, nei prossimi anni e decenni, tutte le conseguenze negative dei cambiamenti climatici.

“Ci vuole l’entusiasmo dei giovani, ma anche la capacità di recuperare valori che hanno spinto i lavoratori del passato a fare determinate scelte – sostiene Massimo Balzarini, segretario della Cgil Lombardia – è importante continuare il dialogo con le nuove generazioni perché, insieme agli adulti, pensino che un futuro diverso è possibile”.

 

 

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.