Cgil Monza e Brianza lancia l’allarme: “Carenza di personale, servizi a rischio”

19 settembre 2019 | 00:25
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Cgil Monza e Brianza lancia l’allarme: “Carenza di personale, servizi a rischio”

Il sindacato chiede un piano triennale di assunzioni. Manifestazioni il 28 settembre e il 4 ottobre. Intanto il comparto della Funzione Pubblica dedica attenzione allo Sportello previdenza e all’Assegno per il nucleo familiare.

“Se i tempi di attesa di una prestazione si allungano quando si arriva in un Pronto Soccorso, se si è in fila per l’accettazione o una prenotazione e gli sportelli attivi del Cup sono solo la metà di quelli predisposti, non è opera del destino e neanche il risultato della poca voglia di lavorare: gli operatori in turno sono in un altro luogo a dare assistenza o a trasportare un altro paziente e i numeri non sono sufficienti”.

Le parole di Tania Goldonetto (nella foto in basso), Segretaria generale della Funzione Pubblica della Cgil di Monza e Brianza, scendono nel quotidiano per raccontare una situazione che sta diventando sempre più critica nella Asst (Azienda socio sanitaria territoriale) della città capoluogo.

E il problema numero uno si chiama carenza di personale. Una vera e propria emergenza ormai, secondo il sindacato di via Premuda. Tanto che allo stato di agitazione del personale sanitario, iniziata a giugno di quest’anno (leggi l’articolo), continuano ad aggiungersi appuntamenti.

Il 28 settembre ci sarà una manifestazione cittadina con ritrovo alle 14 davanti all’Ospedale San Gerardo di Monza e corteo fino all’Arengario – annuncia Goldonetto – il 4 ottobre è previsto lo sciopero dei lavoratori della Asst Monza con due presidi dalle 9 alle 13 al San Gerardo e a Desio (clicca qui)”.

“Siamo preoccupati dalla proiezione di uscite causate dalla quota 100, che non è possibile programmare per il 2020, ma anche dalla fuga all’estero dei nostri neo-laureati che non hanno spazio nella nostra sanità pubblica – spiega la Segretaria generale della Funzione Pubblica della Cgil di Monza e Brianza – per questo chiediamo un piano triennale di assunzioni che, oltre alla sostituzione del personale in uscita, preveda l’ingresso di almeno 80 infermieri, 100 operatori sociosanitari e almeno 50 tra tecnici, assistenti sociali, educatori e amministrativi”.

Altre richieste, alla base dell’annunciata mobilitazione sindacale,  sono l’avvio di un confronto su un progetto complessivo di gestione organizzativa del personale, la stabilizzazione dei contratti a termine e di buona parte di quelli “flessibili”. Le conseguenze della carenza di personale alla Asst di Monza non si manifestano soltanto nelle lunghe attese agli sportelli o per una visita specialistiche. L’allarme si estende alla qualità delle prestazioni erogate.

“Aumentano i rischi per la sicurezza degli operatori e dei pazienti e la probabilità di errori a causa dei carichi di lavoro, delle ore di straordinario richieste, della difficoltà a rispettare orari e turnistica, della necessità di saltare riposi, dell’impossibilità di recuperare i giorni di ferie accumulati – afferma Goldonetto – in alcuni casi viene segnalato lo stato inadeguato o vetusto degli strumenti di lavoro e il disagio degli operatori per le crescenti difficoltà nel rapporto con l’utenza”.

A rendere più complicata la situazione è la mancanza di dialogo tra i sindacati e il Direttore generale dell’Asst Monza. “Mario Alparone afferma che il personale attuale è sufficiente – continua –  intanto è notizia di questi giorni l’accorpamento al San Gerardo di tre reparti, Nefrologia, Oncologia e Gastroenterologia, ma non si comprende che spalmare le difficoltà non aiuta a risolverle”.

Di fronte ad una situazione allarmante nella sanità del nostro territorio, la Cgil Monza e Brianza cerca di essere al fianco dei lavoratori del comparto anche in un altro aspetto, quello della tutela delle responsabilità per colpa grave sanitaria.

“Per alcune figure professionali, dall’infermiere all’odontotecnico, dall’ottico alla puericultrice e all’educatore socio sanitario, la legge Gelli ha reso obbligatoria questa forma di tutela” spiega la Segretaria generale della Funzione Pubblica della Cgil di Monza e Brianza.

“Noi abbiamo deciso di includere questo tipo di assicurazione nella tessera di iscrizione – continua – ma le estendiamo anche alle figure sanitarie che non sono obbligate a farla dalla legge Gelli e, sul versante del danno erariale, al comparto pubblico più in generale”.

La Fp Cgil Monza e Brianza (fpbrianza@cgil.lombardia.it) non è impegnata solo sulla sanità, ma su tante altre materie. In questo periodo, in particolare, è attivo lo Sportello previdenza, in collaborazione con Patronato Inca Cgil e Spi Cgil, riservato ai lavoratori pubblici iscritti (per prenotare il servizio, previdenza.fpbrianza@cgil.lombardia.it).

La categoria della Funzione pubblica sta dedicando molto impegno anche all’Assegno per il nucleo familiare. Che è balzato agli onori della cronaca dopo la decisione dell’Inps di renderlo solo telematico a partire dall’1 aprile del 2019 (leggi l’articolo). “Previo appuntamento (l’indirizzo mail è patrizia.ratti@cgil.lombardia.it) – afferma Goldonetto – per i nostri iscritti, due volte a settimana, una nostra collega assisterà chi ha bisogno di informazioni per compilare la domanda per l’Assegno per il nucleo familiare”.