Contro il degrado del Seveso la “protesta” di Comuni e associazioni assieme a Legambiente

Legambiente promuove l’iniziativa “Puliamo il Seveso in bicicletta” passando per mezza Brianza fino a Milano
Da Barlassina, a Milano. In bicicletta, un itinerario fino ai piedi del Pirellone che, tra 11 comuni brianzoli, ha seguito le sponde del fiume Seveso. L’iniziativa promossa da Legambiente -“Puliamo il Seveso”- si è prefissa l’obiettivo di giungere all’attenzione dei politici in Regione affinché qualcosa di concreto per il fiume venga fatto.
È successo ieri mattina, domenica 22 settembre. Dalle 8.30 fino alle 13. Circa 200 persone si sono date appuntamento con le proprie biciclette. Hanno percorso mezza Brianza, destinazione Pirellone. Per il presidente di Legambiente Barbara Meggetto, è stata l’occasione per puntualizzare “quanto le vasche di laminazione siano una scelta errata.” Tali vasche, per onore di cronaca, rappresentano infatti per ogni comune che si trova sull’asse del corso, più un contenitore di acque “putride” anziché una valida soluzione per il benessere del fiume.
L’iniziativa ha poi raggiunto un altro importante risultato. Como ha dichiarato Luigi Lunardi dal circolo Legambiente di Paderno Dugnano “è la prima volta che comitati, associazioni e comuni si riuniscono tutti assieme per lanciare un messaggio forte”. A dire la verità, però, non è proprio stata la primissima volta. Era già successo. Lo scorso 2 aprile a Cesano Maderno, quando le istituzioni sono scese in campo per fermare l’inquinamento. Una tavola rotonda in cui, con spirito retorico, venne lanciata una ben chiara provocazione dal sindaco Maurilio Longhin. “Il Fiume Seveso è un problema o un’opportunità?” Cinque mesi sono passati, ma la risposta, nonostante le strategie snocciolate allora per riscattare il Seveso dal degrado in cui verte, non è ancora chiara.
Chissà che la protesta, che protesta non è, sia quindi servita a qualcosa. Perlomeno a sensibilizzare o a smuovere qualche masso da quella che, a guardarla dal satellite, sembra un ossimoro: la Brianza. Tanto verde, in effetti, ma anche tanto cemento. Anzi, troppo. Recenti studi, infatti, attribuiscono la maglia nera proprio alla provincia di Monza e Brianza che ha la percentuale di suolo artificiale più alta in tutta Italia, pari al 40,98% di suolo consumato in rapporto alla superficie provinciale. E a risentirne sono proprio i corsi d’acqua. Primo tra tutti il fiume Seveso.