Anolf Cisl Brianza: l’associazione per l’integrazione degli immigrati

Anolf è un’associazione che opera in collaborazione con la Cisl: affianca e supporta gli stranieri, presso i vari sportelli presenti sul territorio. Intervista alla presidente, Annalisa Caron.
Immigrazione e sicurezza, un binomio divenuto centrale nella politica di questi tempi. Nonostante sia trattato dai mass media come un tema “emergenziale”, l’immigrazione è, in realtà, ormai una componente stabile della nostra società. Per questa ragione, ci sono ormai molti soggetti che a vario titolo instancabilmente si occupano dei cittadini migranti, aiutandoli nella preparazione dei documenti necessari per lavorare e vivere regolarmente in Italia. Anolf, un’associazione che opera in collaborazione con la Cisl, è uno di questi. Affianca e supporta gli stranieri, presso i vari sportelli presenti sul territorio. MbNews ha incontrato Annalisa Caron, presidente di Anolf Monza Brianza, per parlare di servizi, numeri e possibili scenari futuri.
I servizi Anolf
“L’associazione è aperta a tutti i lavoratori, in particolar modo a quelli migranti, con lo scopo di favorire la conoscenza reciproca e lo sviluppo di una società più aperta e rispettosa delle molteplici diversità. La nostra è un’associazione di promozione sociale. Anolf si occupa principalmente di attività di consulenza e raccolta della documentazione necessaria per una serie di pratiche amministrative, che poi vengono inoltrate ai relativi uffici di competenza territoriale, attraverso gli accordi con il servizio di patronato interno alla Cisl di Monza”, spiega Annalisa Caron.
Nel dettaglio, offriamo supporto informativo per le seguenti attività:
– Sportello informativo per lavoratori migranti;
– Richiesta/rinnovo permesso di soggiorno per lavoro subordinato, domestico e autonomo;
– Richiesta/rinnovo permesso di soggiorno per motivi di famiglia;
– Richiesta/rinnovo permesso di soggiorno per attesa di occupazione;
– Richiesta/aggiornamento permesso per Lungo Soggiornanti;
– Prenotazione dei test di italiano per il conseguimento;
– Ricongiungimenti familiari;
– Nulla osta per le categorie fuori quota (art.27);
– Assistenza legale convenzionata per migranti’.
In parole semplici, Anolf si occupa del lavoro propedeutico per le pratiche poc’anzi menzionate, poi il patronato inoltra le domande agli organi competenti (Questura e Prefettura), che si adoperano per finalizzare le richieste.
“E’ doveroso sottolineare che questi servizi si rivolgono per lo più ai migranti ordinari, non tanto quindi ai richiedenti asilo, che nella maggior parte dei casi sono stati accolti e supportati, anche per questi aspetti, dal sistema di accoglienza straordinario gestito dalla Prefettura”, precisa la presidente.
“Anolf è impegnata anche in un’altra importante attività legata agli stranieri che vivono e lavorano sul nostro territorio da anni: la cittadinanza”.
“La maggior parte delle persone che si rivolgono al nostro sportello, per chiedere la cittadinanza dopo 10 anni di residenza nel nostro Paese, hanno attraversato un periodo di irregolarità, terminato con una delle tante sanatorie fatte nel nostro Paese. Negli ultimi anni sono solo i familiari ricongiunti che arrivano in Italia con un regolare visto e quindi hanno diritto immediato ad un permesso di soggiorno. Spesso ci troviamo dinanzi a background migratori complicati”.
“Ora col nuovo decreto Salvini c’è stato un ulteriore giro di vite sulle richieste di cittadinanza. Ad esempio il test di italiano per chi non ha il titolo di soggiorno per lungo soggiornanti rappresenta uno ulteriore scoglio da affrontare, perché al momento sono disponibili soltanto 2/3 sessioni all’anno per conseguire la certificazione necessaria. L’esame è organizzato da 4 Enti Certificatori che hanno un loro proprio calendario per la somministrazione dei test. A nostro avviso è giusto pretendere che chi ha scelto di vivere in questo Paese conosca la nostra lingua, tuttavia sarebbe doveroso consentire a tutti di poter affrontare l’esame in modo più agile con maggiori disponibilità di sessioni. Non solo, sarebbe utile creare dei percorsi di cittadinanza attiva, affinché le persone che intendono rimanere qui possano integrarsi completamente nel nostro tessuto territoriale e abbracciarne anche i valori costituzionali. Purtroppo spesso si punta a investire più sulla repressione anziché sull’integrazione”.
“Il nostro obiettivo è quello di offrire il massimo supporto ai cittadini migranti ed è proprio per questo che siamo entrati nella rete Matrioska, realizzata grazie a un bando Fami e costituita da tutti gli sportelli stranieri del territorio provinciale (quelli comunali, delle OOSS e associazioni), attraverso la quale si condividono le informazioni, le problematiche e si organizzano anche dei momenti comuni di formazione”.
I numeri del territorio
A questo punto una domanda sorge spontanea: quanti sono gli immigrati in Brianza? Conoscere i numeri è il modo migliore per comprendere al meglio il quadro immigratorio sul nostro territorio, nonché l’importanza delle attività svolte da Anolf.
“La popolazione straniera sul nostro territorio, secondo i dati Istat aggiornati a gennaio 2018, si compone di 75’607 persone, di cui 35’990 sono maschi e 39’617 le donne. E’ doveroso sottolineare che in questi numeri sono compresi i cittadini comunitari, di quest’ultimi una fetta importante è rappresentata da cittadini rumeni e bulgari, tuttavia costoro non sono soggetti al Testo Unico sull’immigrazione, ma alle norme che regolano lo spostamento dei cittadini all’interno della Comunità Europea”, spiega Annalisa Caron.
“Nel dettaglio, di questi 75’607, 19’686 arrivano dai Paesi dell’Unione Europea e 14’372 dai restanti Paesi dell’Europa. In entrambi i casi, il numero delle donne supera nettamente quello degli uomini. Altri due importanti afflussi provengono dall’Africa settentrionale, da cui arrivano in tutto 11’630 persone, e dall’America centro-meridionale, da cui giungono in totale 10’669 persone”.
“Volendo dare uno sguardo all’attività degli sportelli della rete Matrioska, nel triennio 2015/2017, ad avere avuto maggiori prese in carico sono stati quelli di Monza e Lissone, rispettivamente con 5.044 e 1.017 utenti”.
“Nel medesimo triennio, la maggior parte delle richieste ha riguardato il rinnovo del permesso di soggiorno (36,5%), tuttavia sono state elevate anche le richieste di cittadinanza (18,4%), il rilascio del permesso per soggiornanti di lungo periodo (11,6%) e l’aggiornamento del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo (9,5%).
“Nello stesso periodo, l’ente di patronato con cui collaboriamo ha visto la chiusura positiva, per ogni annualità, di più di mille pratiche volte al rinnovo/aggiornamento e rilascio dei titoli di soggiorno”.
‘Bisogna cambiare le leggi, ma prima ancora la mentalità’
Considerata la lunga esperienza di Anolf e Cisl a supporto degli stranieri, qual è la loro posizione rispetto all’immigrazione, anche alla luce delle attuali politiche?
“Bisogna innanzitutto partire da una riflessione sulla Bossi-Fini nel suo complesso. A tal proposito Cgil Cisl e Uil hanno proposto una modifica della legge, che è stata redatta dal Prof. Bonetti dell’Università Bicocca di Milano e presentata in parlamento. A nostro avviso bisognerebbe adeguare le normative affinché siano in linea con le necessità attuali del nostro mercato del lavoro e nel contempo rispettose dei diritti umani e di tutte le convenzioni esistenti. Se già si modificasse la legge sull’immigrazione, il problema dei richiedenti asilo potrebbe assumere dei contorni differenti”.
“Riteniamo sia importante rendere permeabili i confini, formalizzando i corridoi umanitari e regolarizzando gli ingressi istituendo nei paesi a forte pressione migratoria delle graduatorie, favorendo chi ha delle competenze e chi già conosce la lingua italiana. Inoltre è doveroso fare una riflessione su cosa vogliamo come Europa e ripartire da lì. Non possiamo temere i flussi migratori per una questione identitaria, perché ciò significherebbe che la nostra identità si è fortemente indebolita…”.
“In conclusione dunque, rivedere la legge sull’immigrazione è certamente una questione spinosa, tuttavia non crediamo sia più differibile”.
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