Auser Monza e Brianza, parte da Cederna un’indagine per capire i bisogni degli anziani

7 ottobre 2019 | 00:01
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Auser Monza e Brianza, parte da Cederna un’indagine per capire i bisogni degli anziani

L’associazione, attraverso telefonate mirate, punta a colmare il bisogno di compagnia e capire i possibili disagi degli ultra 75enni. Necessari più volontari per allargare lo studio ad altri quartieri.

Quando si è anziani e non si ha nessuno con cui parlare, le quattro mura della propria casa diventano una sorta di barriera. Che, però, non protegge chi si trova al suo interno da possibili pericoli esterni. Ma, piuttosto, lo isola dal mondo. Ecco, allora, che la solitudine può diventare per le persone in là con gli anni una vera e propria malattia. Grave e difficile da combattere, tanto quanto le patologie sanitarie.

Se le istituzioni pubbliche, di fronte ai problemi crescenti della collettività, non mettono sempre ai primi posti della propria agenda politica le esigenze degli anziani, c’è chi da anni si impegna sul fronte dell’invecchiamento attivo e per la valorizzazione del loro ruolo nella società. Si tratta  dell’Auser (AUtogestione SERvizi), un’associazione di volontariato e promozione sociale costituita nel 1989 dalla Cgil e dal Sindacato dei pensionati Spi-Cgil.

A Monza l’Auser ha appena avviato un’indagine telefonica conoscitiva per capire i bisogni di chi ha più di 75 anni e abita nel quartiere Cederna. “L’obiettivo della nostra iniziativa, che dovrebbe terminare verso metà ottobre, è duplice – spiega Tosco Giannessi, presidente di Auser Monza e Brianza dal 2015 – da un lato vogliamo conoscere la situazione personale di questi anziani, quindi, ad esempio, se abitano da soli e sono autonomi”.

“Dall’altro lato chiediamo loro se vogliono essere contattati telefonicamente dai nostri volontari, adeguatamente formati, una o due volte a settimana, per fare una chiacchierata – continua – in questo modo, oltre a colmare un bisogno di compagnia, riusciamo a percepire eventuali problemi e disagi, che in alcuni casi segnaliamo ai servizi sociali con cui collaboriamo”.

I risultati dell’indagine condotta dall’Auser Monza e Brianza, che conta su oltre 500 volontari e 4500 iscritti, sono ancora parziali, ma già piuttosto significativi. “Il 20 per cento delle persone fino ad ora contattate ci ha espresso la propria volontà di ricevere una telefonata periodica dai nostri volontari – afferma Giannessi – si tratta di un dato, sulla stessa lunghezza d’onda di quelli riscontati, in iniziative simili, a Muggiò, Desio e Carnate, che testimonia quanto la solitudine sia diffusa negli over 75”.

Nei prossimi mesi l’obiettivo dell’Auser Monza e Brianza, che ogni anno svolge 8mila attività di trasporto/accompagnamento di persone anziane o non autosufficienti per visite mediche o riabilitative, è di allargare l’indagine ad altri quartieri della città di Teodolinda.

“Per farlo abbiamo bisogno di nuovi volontari, persone che vogliano impegnarsi nel sociale e siano consapevoli che nel dare si riceve tanto (leggi l’articolo) – è l’appello del presidente provinciale dell’associazione – sicuramente non correremo mai il rischio di lasciare a metà un’iniziativa dal così profondo significato e, per questo, la rafforzeremo solo se avremo sufficienti risorse umane a disposizione”.

Le attività dell’Auser Monza e Brianza non si esauriscono certamente qui. E spaziano fino alla consegna pasti a domicilio e alla socializzazione attraverso attività ludiche, corsi, dibattiti e al turismo sociale.

“Grazie ad una convenzione con il Comune di Monza organizziamo diverse iniziative al Centro civico San Rocco – spiega Giannessi – abbiamo anche una piccola sede presso le case popolari di via Fiume, dove recentemente abbiamo realizzato, grazie all’aiuto di una ragazza, un giro virtuale di Barcellona. Prossimamente ne faremo altri in altre città spagnole”. Del resto per viaggiare davvero, soprattutto se non si hanno più gambe forti in grado di camminare tanto, bastano la testa e il cuore.

La rete Auser in Provincia di Monza e della Brianza: