Barlassina, stop ai cortei funebri: la protesta della destra

La minoranza di destra attacca il sindaco Piermario Galli sull’ordinanza che sospende i cortei funebri per una questione di sicurezza. La replica del primo cittadino.
«Stanno uccidendo la tradizione: in questo paese non ci fanno neppure morire in pace. O, come mi ha detto qualcuno in brianzolo, no se poeu nanca morì». Riccardo Pelucchi (consigliere comunale di minoranza ed ex candidato sindaco di Nuova Barlassina, la coalizione di destra composta da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) non usa mezzi termini per condannare l’ordinanza che, a partire dal 1 ottobre, ha sospeso i cortei funebri sul territorio di Barlassina.
E proprio contro questo divieto Nuova Barlassina ha presentato una mozione, che sarà discussa nel corso del prossimo consiglio comunale, mercoledì 6 novembre. «Chiediamo l’immediata cancellazione dell’ordinanza – si legge nel testo della mozione -, in virtù del rispetto dovuto a chi vuole celebrare il proprio cordoglio accompagnando la salma nell’ultimo viaggio terreno verso il luogo di sepoltura. Non comprendiamo come il blocco della circolazione per qualche minuto possa provocare “gravi disagi ai cittadini e agli utenti della strada” quando il traffico veicolare risulta regolamentato abitualmente da segnali e dispositivi di arresto alla marcia dei veicoli. Non è chiaro inoltre il motivo per cui si metta a “rischio l’incolumità dei pedoni” quando il corteo stesso è disciplinato e guidato dal personale della polizia locale».
«Sono stati addotti motivi di sicurezza per vietare i cortei dalla chiesa al cimitero – spiega Pelucchi -, ma in realtà, come ammette la stessa amministrazione, non è mai successo niente. Potrei capire se ci trovassimo in un paese come Seveso, più grande, con molti più abitanti e con un cimitero non sempre comodamente raggiungibile per tutti. Ma Barlassina è una realtà più piccola (circa 7.000 abitanti, ndr): l’anno scorso ci sono state 48 tumulazioni, meno di una a settimana. Che che fastidio può dare un piccolo corteo?».
In effetti anche la distanza tra chiesa e cimitero è ridotta, circa 800 m: prevede però l’attraversamento della strada provinciale. Per questo Pelucchi, che lamenta di essere stato tenuto all’oscuro insieme di questa decisione al resto della minoranza, sostiene che la motivazione sia da ricercare nel numero, troppo ridotto, di personale della polizia locale a disposizione: «Forse – aggiunge – il problema è che non ci sono abbastanza vigili per garantire la sicurezza del corteo. Noi lo avevamo detto in campagna elettorale, e ci era stato risposto che il numero dei vigili era sufficiente. Evidentemente avevamo ragione noi».
LA REPLICA
«L’ordinanza è stata emanata dal responsabile di settore tenendo in conto in primo luogo i problemi di sicurezza – premette il sindaco Piermario Galli -. C’è stato un confronto con me e con la giunta, proprio perché sapevamo di andare a toccare una pratica sentita, che porta con sé valori profondi, ma in questo momento le ragioni “tecniche” hanno dovuto avere il sopravvento. La realtà ha imposto delle scelte: il regolamento in vigore autorizzava a cortei tutti i giorni in qualsiasi orario, ma ad oggi non siamo in grado di garantire la necessaria sicurezza, comportando tra l’altro i cortei funebri l’attraversamento in due punti di strade provinciali ad alta percorrenza».
La situazione migliorerebbe con più personale di polizia locale? «Nel piano di assunzioni 2019/2021 è previsto l’inserimento in organico di un ulteriore agente di polizia locale – spiega Galli -, ma allo stato attuale il numero di vigili non può garantire presenza ogni giorno a qualsiasi ora, e abbiamo deciso di dare quindi priorità alla sicurezza degli studenti che frequentano le nostre scuole, garantendo la presenza di agenti sia alla mattina che al pomeriggio. Come amministrazione – aggiunge – non abbiamo mai smesso il confronto con parrocchia e polizia locale e stiamo appunto valutando la possibilità, con l’arrivo del quarto agente, di poter ripristinare i cortei in determinate fasce orarie, ma occorrerà avere un po’ di pazienza».
Nessuno scempio delle tradizioni, dunque: «Possono stare tranquilli i barlassinesi: non è certo questa amministrazione quella che vuole affossare le tradizioni – afferma ancora il sindaco – ma esse, comprese quelle cristiane, si difendono concretamente con buon senso e amministrare seriamente comporta scelte e senso di realtà».