Nel 2020 un quarto di secolo di Brianza per il Cuore: intervista a Laura Colombo Vago

14 ottobre 2019 | 05:30
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Nel 2020 un quarto di secolo di Brianza per il Cuore: intervista a Laura Colombo Vago

Brianza per il Cuore ha trasformato Monza nella città più cardioprotetta d’Italia. Ampia intervista alla sua presidente.

Laura Colombo Vago e Brianza per il Cuore sono un binomio indivisibile. Quando è iniziato il suo percorso nell’associazione? Come è diventata presidente?

‘Il mio percorso a Brianza per il Cuore è iniziato molti anni fa, durante la Presidenza del Dott. Cascella. Affiancandolo nei suoi 6 anni di carica mi sono appassionata e ho imparato molto dalla sua esperienza. Fare il Presidente di una Onlus ti arricchisce tanto e ti dà la possibilità di conoscere moltissime brave persone. Ormai sono 6 anni che sono in carica e ogni giorno cerco di fare del mio meglio e di dare il massimo’.

L’associazione è presente sul territorio di Monza e provincia dal 1995, praticamente un quarto di secolo. Quanti progetti avete realizzato? Quali hanno avuto un miglior riscontro? Quali sono i numeri più importanti di Brianza per il Cuore, quelli che ci danno l’idea della sua importanza sul territorio?

‘Nel 2020 festeggeremo i 25 anni dell’associazione. Un bel traguardo di soddisfazioni e soprattutto di progetti importanti e utili realizzati. Difficile dire quali abbiano avuto un miglior o maggior riscontro. Ognuno ha avuto il suo valore, rispondendo alle necessità richieste in quella specifica occasione. Sicuramente l’apertura della cardiochirurgia, all’epoca inesistente a Monza, insieme all’apertura della centrale operativa del 118, sono stati tra i progetti più importanti che hanno fatto evolvere l’Ospedale San Gerardo. Il lavoro di prevenzione delle malattie cardiovascolari per i cittadini, la prevenzione nelle scuole e soprattutto l’aver reso Monza una tra le città più cardioprotette d’Europa. Un progetto molto importante.

Anche tutte le attrezzature che abbiamo donato alle ambulanze e alle auto mediche, che circolano a Monza e Brianza, hanno avuto una grossa importanza per il primo soccorso. Penso ad esempio agli ECG trasmettibili direttamente in centrale, agli ecografi portatili, ai massaggiatori automatici Lucas etc…’.

Sempre nel 1995 è nato il progetto ‘Isole della Salute’, che tuttora riscuote grande successo. Quest’anno, oltre alle consuete attività di screening, sono stati introdotti per i più piccoli, dei percorsi di avvicinamento alla figura del dottore, attraverso il gioco. Un’iniziativa davvero interessante. Com’è nata l’idea di coinvolgere anche i bambini?

‘Le Isole della Salute sono delle giornate del Cuore che hanno sempre un grande successo. Le molte persone che vengono a trovarci hanno capito quanto sia importante la prevenzione. A tale scopo abbiamo studiato una piccola card su cui vengono segnati, tramite una scala di colori, i valori ematochimici, come la pressione arteriosa e altri parametri. Ovviamente il rosso ti deve allertare e spronare a modificare alcune abitudini di comportamento errate.

Ai giorni d’oggi la prevenzione deve iniziare fin da piccoli ed è per questo che vogliamo intrattenere i bambini con degli interventi particolari, mentre i genitori fanno gli esami. ‘L’ospedale dei pupazzi’ è un modo per introdurre i più piccoli, attraverso il divertimento, all’importanza di non avere paura dell’ambiente dell’ospedale e delle malattie. Un modo per sensibilizzarli in allegria a qualsiasi cosa la vita può portare’.

Monza Cardioprotetta è senz’altro uno dei vostri progetti più importanti, quanti defibrillatori avete installato sinora? Avete intenzione di installarne altri?

‘Ovviamente più la città è cardioprotetta e più c’è la possibilità di salvare una vita. E’ poi molto importante, oltre a saper utilizzare il defibrillatore, imparare a fare la rianimazione cardiopolmonare. I corsi sono molto utili per essere sicuri di quello che si fa e per avere la giusta manualità. Ci tengo a dire che il defibrillatore è un apparecchio che non può arrecare alcun danno! E’ uno strumento intelligente che non dà la scarica elettrica se non è necessaria. I corsi durano solamente 5 ore e credo che siano le 5 ore della propria vita spese meglio.

Sinora abbiamo posizionato 17 defibrillatori sia nel parco, che nelle vie principali di Monza e abbiamo sensibilizzato più di 2 mila di persone all’importanza di sapere fare un massaggio cardiaco e utilizzare il DAE’.

La sanità pubblica sta attraversando anni difficili, di grandi tagli e importanti cambiamenti. In questo scenario quanto è importante il ruolo delle onlus? E nello specifico, Brianza per il Cuore quanto è di supporto per l’ospedale San Gerardo di Monza?

‘Ovviamente le Onlus hanno lo scopo di supportare i propri reparti laddove l’Ospedale non è in grado di farlo. Si spera sempre che la sanità pubblica sia sufficiente ma purtroppo non è sempre così. Noi cerchiamo di essere sempre di aiuto alla cardiologia e alla cardiochirurgia, dotando questi reparti di apparecchiature importanti e sempre aggiornate. Vogliamo che i nostri cittadini siano orgogliosi del nostro ospedale e del reparto di cardiologia e cardiochirurgia, che sono un eccellenza a livello nazionale. Con la ristrutturazione, a breve, avremo anche strutture più moderne e all’avanguardia’.

Le associazioni di volontariato avranno sempre più un ruolo di ‘salvagente’, sia per le strutture sanitarie, sia per i cittadini: lei cosa ne pensa?

‘Oltre che affiancare la cardiologia e la cardiochirurgia, siamo sempre a stretto contatto con i cittadini, perché abbiamo a cuore la loro salute. I volontari, a Monza, rappresentano una realtà fantastica e ci sono tantissime organizzazioni impegnate nel dare aiuto e conforto all’interno dell’Ospedale’.

Domenica si è svolta la tradizionale Cuore Run, la ‘maratona della salute’, qual è il bilancio di questa quarta edizione?

‘Domenica abbiamo avuto una grande affluenza, oltre 600 concorrenti. Inoltre ci sono state molte persone che hanno fatto gli esami gratuiti organizzati con i medici e i paramedici, che collaborano con la nostra ONLUS, e molti amici di Brianza per il Cuore che sono venuti anche solo per salutarci. E’ una giornata di salute dove in primo piano mettiamo il Cuore e lo Sport. Per avere un cuore sano e forte è importantissimo fare movimento. Infatti organizziamo la 10 km per i più sportivi, ma anche la 5km che è una bellissima passeggiata per tutti nel nostro Parco’.

Cosa ha in serbo per il futuro, Brianza per il Cuore? Può anticiparci qualche novità? Nuovi progetti all’orizzonte?

‘I progetti sono molti e tutti in divenire, ma per come sono fatta, preferisco sempre annunciarli quando saranno pronti’.

Infine mi permetto una domanda ‘marzulliana’:Sappiamo bene, anche grazie a Brianza per il Cuore, che in presenza di un attacco cardiaco a fare la differenza tra la vita e la morte sono i primi 5 minuti di intervento. Quanto ha inciso la tempestività d’azione nella sua carriera e nel successo di Brianza per il Cuore?

‘Mi fa piacere questa domanda, perché mi permette di sottolineare una delle cose più importanti che non sempre viene sottolineata a sufficienza e cioè che TUTTO viene ‘giocato’ nei primi 5 minuti dall’attacco cardiaco. Ci sono solo 5 minuti per fare la differenza tra la morte e una ripresa di vita normale senza strascichi neurologici invalidanti e terribili. 5 minuti sono pochissimi e se siamo preparati conoscendo esattamente cosa si deve fare è più facile ottenere un risultato positivo. Più persone sul territorio sono capaci di intervenire e più facile è salvare una vita. Deve diventare una regola sapere che non si devono avere esitazioni e che si deve intervenire tempestivamente, questa è anche un’ottima abitudine di vita. Saper cogliere l’attimo. Non perdere tempo e sfruttare tutte le opportunità che si presentano. Sia che si tratti di salvare una vita, che di fare scelte di lavoro o altro’.

Grazie di cuore a Laura Colombo Vago.

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