Carenza personale alle Poste, Cgil MB: “Sciopero sospeso, ma situazione resta critica”

A Monza e in Brianza arriveranno altri 31 portalettere. Ma le criticità per il recapito e la sportelleria non mancano. Il sindacato chiede l’apertura di un tavolo in Regione Lombardia.
Potrebbe essere solo la classica tregua prima della tempesta. La Cgil Monza e Brianza ha deciso di sospendere lo sciopero dei lavoratori delle Poste, indetto inizialmente dal 24 giugno al 18 luglio, per protestare contro la carenza di personale e la mancata applicazione delle normative di sicurezza (clicca qui).
L’agitazione, che poi era stata prolungata ufficialmente dall’1 al 31 agosto, riguarda l’astensione dalle prestazioni straordinarie e aggiuntive, compresa la flessibilità operativa (leggi l’articolo).
“Abbiamo sospeso lo sciopero perchél’azienda Poste si è impegnata ad assumere a Monza e in Brianza un ulteriore contingente di 31 portalettere nei prossimi mesi – annuncia Vincenzo Traina, Responsabile Settore Poste Slc (Sindacato lavoratori della comunicazione) della Cgil Monza e Brianza – resta il fatto che, nel nostro territorio e in tutti i Comuni della Lombardia, Poste sta rischiando concretamente di non riuscire a garantire i servizi ai cittadini”.
Se, quindi, da un lato, per quanto riguarda il numero di portalettere, sembrano essere state accolte le rivendicazioni manifestate dai sindacati in sede di trattative, sul piatto della bilancia, non mancano una serie di problemi, tutti ancora da risolvere. Che riguardano, comunque, il settore del recapito postale e quello degli uffici postali.
“Le criticità permangono nel settore recapito in quasi tutti i Centri di distribuzione della Provincia di Monza Brianza – afferma Massimo Casucci, Segretario Generale Slc – le zone di recapito sono predisposte e riorganizzate con criteri poco trasparenti e spesso senza tener conto delle caratteristiche del territorio e dei punti critici segnalati dagli addetti”.
“Inoltre gli infortuni sono in aumento perché i motomezzi e gli automezzi aziendali risultano insufficienti, obsoleti e carenti di manutenzione – continua – il piano di rimodulazione delle zone di recapito è rimasto immutato, in sostanza si è proceduto ad un ampliamento delle zone, diventate molto più grandi rispetto a prima, senza che però a ciò abbia fatto da bilanciamento un corrispondente incremento della forza lavoro”.
Se questa è la situazione per il servizio recapito, per i sindacati le cose non vanno meglio in sportelleria.
“Nel territorio di Monza Brianza c’è stata una pesante riduzione delle risorse sportellisti, in assenza di un minimo turn over per le risorse che hanno lasciato il lavoro – afferma Casucci – nell’anno 2019 sono usciti e usciranno, incentivati e non, circa 35/40 lavoratori tra sportellisti e Direttori, a fronte di poche unità in entrata. Questa situazione comporta la ricaduta dei ‘distacchi’ continui di risorse da un ufficio postale all’altro o da un Comune all’altro”.
La Cgil Monza e Brianza denuncia problemi anche sulle condizioni di lavoro dei consulenti commerciali di Poste Italiane. Senza dimenticare la gestione farraginosa di tematiche importanti come la formazione professionale e le ferie. Ecco perché, allora, la logica conseguenza non può che essere la richiesta da parte del sindacato di via Premuda dell’apertura di un tavolo regionale per affrontare concretamente la questione Poste.
“L’obiettivo è trovare risorse a copertura degli organici perché il personale in servizio non riesce più a far fronte alla grave situazione di insufficienza di personale ed è ormai esausto, al limite della sopportazione e sotto ‘stress’ lavorativo” sostiene Traina.
Molto probabilmente ci saranno altre puntate nelle prossime settimane, nel nostro territorio e in tutta la Lombardia, sulle problematiche legate alle Poste. L’autunno è appena iniziato. Ma rischia di essere caldo come, se non più, dell’estate ormai finita.