Contestazioni e applausi: a Lissone la battaglia contro le strisce blu sbarca in consiglio

30 ottobre 2019 | 10:28
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Contestazioni e applausi: a Lissone la battaglia contro le strisce blu sbarca in consiglio

Numerosi cittadini lissonesi si sono dati appuntamento al consiglio comunale di lunedì 28 ottobre. Al centro del dibattito il tema dei parcheggi a pagamento in centro. La minoranza: “scelta sbagliata e ingiustificata”.

Un consiglio comunale di fuoco, durato oltre cinque ore: a Lissone sembra non finire più la protesta contro i nuovi parcheggi a pagamento in centro città. Dopo le prese di posizione sui social e il lancio di due petizioni contro l’introduzione del pass sosta, la querelle sulle strisce blu è entrata con prepotenza tra i banchi dell’ultimo consiglio comunale, tenutosi nella serata di lunedì 28 ottobre.

In aula presenti anche numerosi cittadini lissonesi, che nel corso della serata hanno più volte manifestato la loro insofferenza per l’ampliamento dei parcheggi a pagamento e la relativa regolamentazione. Tra fischi, urla, applausi e contestazioni, maggioranza e minoranza hanno dibattuto sul tema, spiegando – con toni particolarmente accesi – i perché delle loro posizioni.

La giunta e il sindaco Concettina Monguzzi continuano a difendere la sosta a pagamento nell’area del centro. Ma la prima cittadina di Lissone apre al dialogo: «Questa non è la sede opportuna – ha dichiarato rivolgendosi ai cittadini – ma vi abbiamo sentiti, siete arrivati come un pugno nello stomaco. Un gruppo di voi ha già chiesto un incontro con il sindaco: vi assicuro la mia disponibilità al dialogo. Non posso ridipingere di bianco le strisce blu, ma possiamo confrontarci e trovare insieme degli accorgimenti».

La posizione della giunta

Una questione di numeri, dichiara la giunta. Secondo i dati esposti dal sindaco e dall’assessore al marketing territoriale Alessandro Merlino, il comune di Lissone è passato nell’ultimo ventennio da 31 mila abitanti (dato del 2001), agli attuali 46 mila. Nell’area del centro si stimano 1700 nuclei familiari, 2300 auto dei residenti e circa 500 auto dei commercianti (la stima è calcolata con una media di due automobili per attività commerciale). Ma i parcheggi in strada sono solo 1100.

«La volontà di venire incontro alle situazioni più problematiche c’è – hanno dichiarato gli assessori – la tariffazione non è ancora partita, intendiamo usare il tempo che abbiamo per sistemare i problemi. Ma la città è cambiata e servono dei correttivi».

«Negli ultimi anni sono mutate le necessità, sono cambiate le tipologie di lavoro, sono, ovviamente, aumentate le automobili – ha proseguito Monguzzi. – Per risolvere questa situazione non facile ci siamo affidati a degli esperti che sono partiti dai dati che avevamo e hanno elaborato delle proposte. Vi abbiamo ascoltati, sappiamo che ci sono delle perplessità da parte vostra: per questo credo che come maggioranza dobbiamo fare una grossa riflessione».

Le contestazioni di pubblico e minoranza

Tra il pubblico tanti i malumori. Sui social i cittadini lissonesi ne avevano parlato da un po’ di tempo: «andiamo in consiglio comunale lunedì – si leggeva in alcuni post – facciamo sentire la nostra voce». E così è stato. I residenti della ormai celebre ‘zona rossa’ hanno partecipato attivamente al consiglio, spesso interrompendo in modo brusco gli interventi dei consiglieri comunali, arrivando anche a chiedere le dimissioni del Sindaco.

Dalla loro parte i membri della minoranza, che hanno più volte attaccato le scelte politiche della giunta Monguzzi. «Non c’è un’alternativa alle macchine nella nostra città – ha tuonato Pier Marco Fossati, del Movimento 5 Stelle. – I cittadini lissonesi sono sempre obbligati a prendere l’automobile. E non parlateci di ‘rotazione’, perché per quello esisteva il disco orario. Non vi siete messi nei panni di chi ha un lavoro che prevede turni, di chi ha bambini piccoli: avete fatto le cose senza guardare in faccia nessuno».

Severo anche il consigliere di Forza Italia Daniele Fossati. «E’ bello vedervi qui così numerosi – ha raccontato ai cittadini in aula – perché vi siete resi conto di quello che viviamo ogni volta che facciamo un consiglio comunale. In questi banchi si ricorda sempre il passato e le scelte di chi è venuto prima: ma questo sindaco governa da quasi dieci anni, il passato è già qui. L’incremento dei parcheggi servirà a pagare scelte sbagliate dell’attuale amministrazione o interventi di cui non sentiamo l’esigenza».

Parola ai partiti politici

Soddisfatto dalla serata di lunedì Giovanni Camarda, coordinatore di Fratelli d’Italia Lissone. Il partito ha presentato durante la seduta del consiglio comunale le prime 900 firme raccolte con la petizione contro il pass sosta.

«Non si è mai vista in consiglio comunale una partecipazione del genere – ha raccontato a MBNews. – Non ci sono cittadini di serie A e serie B: bisogna tutelare tutti. E’ questo quello che ci aspettiamo da una buona amministrazione».

Parole di solidarietà, invece, da Giorgio Mercati, segretario del Partito Democratico di Lissone. «Tante cose hanno bisogno di tempo, hanno il loro iter – ci ha raccontato. – Se la città è invivibile non è responsabilità del centro sinistra, ma forse di scelte sbagliate commesse anni fa. E poi, permettetemi di dire questo: c’è bisogno di rispetto, sempre, da parte di tutti. E’ la base della democrazia e del vivere civile, che le scelte ci piacciano o no».