“Leonardo e l’universo animale”: conferenza a Monza con la partecipazione dell’Enpa

31 ottobre 2019 | 00:42
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“Leonardo e l’universo animale”: conferenza a Monza con la partecipazione dell’Enpa

Il cavallo è un animale che nella vita dell’artista ha rivestito grande importanza.

Per commemorare i 500 anni dalla scomparsa del grande ed eclettico genio toscano,  Monza ha organizzato “500 anni con Leonardo”, un contenitore culturale organizzato da diverse associazioni monzesi che propone conferenze, rappresentazioni teatrali e musicali, presentazioni di libri, laboratori per bambini e appuntamenti enogastronomici.

Domenica 3 novembre alle ore 16.30, presso la sala Maddalena (via Santa Maddalena 7, ingresso libero) è in programma la conferenza “Leonardo e l’universo animale”. Ingresso libero

I RELATORI

Al tavolo ci sarà GiorgioRiva, presidente dell’ENPA di Monza e Brianza, interverrà illustrando il cavallo come animale sociale.

Accanto a lui ci sarà Elisabetta Sangalli, storica dell’arte che tratterà il tema “Dal monumeto equestre a Francesco Sforza al Codice del Volo”.

I TEMI DELL’INCONTRO

Il cavallo è un animale che nella vita dell’artista ha rivestito grande importanza. Come dimenticare, infatti, che proprio su disegni di Leonardo è stata realizzata la più grande statua equestre del mondo?

Secondo le cronache, Leonardo costruì il prototipo in argilla all’interno del Castello Sforzesco ma dopo che i Francesi invasero Milano, abbandonò la città insieme a Ludovico il Moro e i nemici distrussero la statua utilizzandola come bersaglio per le loro frecce.

Un miliardario americano trovò gli schizzi di Leonardo per completare le parti mancanti e realizzare la statua che avrebbe regalato alla città di Milano, come segno di gratitudine per aver ospitato e fatto lavorare il genio del Rinascimento, ma morì rima di riuscire nell’impresa.

Il progetto fu portato avanti dal proprietario di una grande catena di supermercati che donò i fondi necessari per terminare l’opera e nel 1999 il colosso equestre in bronzo attraversò l’Oceano Atlantico e fu consegnato all’allora Sindaco Albertini  che, con gran delusione degli Americani, decise di collocarlo in un cortile dell’Ippodromo, fuori dai percorsi turistici tipici della città.