Monza: la lotta al bullismo e all’uso di alcol e droga passa dal Liceo Frisi

28 ottobre 2019 | 00:58
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Monza: la lotta al bullismo e all’uso di alcol e droga passa dal Liceo Frisi

I Carabinieri hanno tenuto una conferenza alle classi prime su bullismo, pedopornografia, violenza di genere, droga e alcol

É stata una mattinata inusuale per gli studenti di prima del Liceo Scientifico Paolo Frisi. I ragazzi hanno seguito martedì 22 ottobre la conferenza “Educare alla e con la Costituzione, A scuola con i Carabinieri”, tenuta dal sottotenente del comando provinciale Massimo Polinori.

Oltre che a illustrare gli articoli più importanti della Costituzione, i militari hanno spiegato agli alunni che quello che può sembrare un semplice scherzo, in realtà si può trasformare in reato grave, come nel caso del cyberbullismo.

L’accento è stato posto anche sulle conseguenze penali della detenzione di sostanze stupefacenti e dell’assunzione di alcolici. Inoltre, si è affrontato temi quali la violenza di genere e la pedopornografia, in riferimento anche alle nuove leggi sul revenge porn.

L’INCONTRO

Ai ragazzi è stato fatto fare un salto culturale, rendendoli consapevoli delle conseguenze delle loro azioni. Sono stati coinvolti nell’incontro, hanno riprodotto finte scene di bullismo e hanno discusso delle eventuali ripercussioni legali.

Gli alunni hanno letto ad alta voce gli articoli del codice penale e aiutati dal tenente Polinori hanno capito che anche fra le mura scolastiche “bisogna chiamare le cose con il loro nome”. Minacciare un compagno per ottenere i suoi soldi per il pranzo, non è semplicemente bullismo, è anche estorsione secondo l’articolo 629 del Codice Penale.

Il progetto portato avanti dall’Arma si sviluppa proprio attraverso la lettura della Costituzione e del Codice Penale: esaminare gli articoli più importanti per poi confrontarsi sulle tematiche della legalità, dell’educazione e su molti altri aspetti del vivere civile costituisce le fondamenta della società.

STUDENTI E DOMANDE

Largo spazio durante l’incontro è stato dato alle domane degli studenti, in particolare sull’argomento droga. Il dubbio più frequente era come agire se nel gruppo degli amici c’è qualcuno che fa uso di sostanze stupefacenti. Bisogna parlargli? Bisogna andare direttamente dalle autorità? La soluzione migliore è senza dubbio quella di parlare prima con il diretto interessato, cercando di spiegare i rischi ai quali va incontro, sia legali, sia fisici. Se questo non bastasse non serve andare dalla Polizia o dai Carabinieri, piuttosto parlarne con i propri genitori o con le autorità scolastiche in modo che si possa fermare il circolo vizioso.

Altri temi caldi sono stati internet e pedopornografia. É stato di grande impatto la video intervista al padre di Carolina Picchio, la ragazza di Torino che si è tolta la vita dopo che un suo video in atteggiamenti intimi è stato diffuso in rete dell’ex fidanzato. Inevitabilmente l’argomento è virato anche sulla violenza di genere e sul rispetto per le ragazze.

Quello al Frisi è stato solo uno dei tanti incontri organizzati dall’Arma, che con l’inizio del nuovo anno scolastico ha cominciato un ciclo di discussioni con gli studenti delle classi prime dei licei monzesi che hanno aderito all’iniziativa: Mosè Bianchi, Frisi, Hensembergher, Bianconi, Carlo Porta, San Giuseppe, IPSIA Enzo Ferrari, ISA, Mapelli, Canossiane, Ente Cattolico per la Formazione Professionale e Zucchi. Il liceo Achille Mapelli ha richiesto di occupare le date delle scuole che non hanno partecipato per coinvolgere tutti i suoi 1100 studenti.

In particolare ogni scuola ha dedicato due giorni scolastici a queste iniziativi di sensibilizzazione: uno dedicato ai militari e uno con un medico per illustrare le conseguenze di droga e alcol sulla salute dei giovani.

Articolo di Francesco Riboldi