“Due chiacchiere sulla Luna”: l’astronauta Paolo Nespoli strega il pubblico della Villa Reale

3 ottobre 2019 | 09:24
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“Due chiacchiere sulla Luna”: l’astronauta Paolo Nespoli strega il pubblico della Villa Reale

Villa Reale al completo per l’incontro con l’astronauta Paolo Nespoli. “Due chiacchiere” per parlare della Luna, cinquanta anni dopo la storica missione Apollo 11.

È tutta colpa della Luna – scriveva Shakespeare nell’Otello – quando si avvicina troppo alla terra fa impazzire tutti”. Sono passati più di quattro secoli dalle parole del drammaturgo inglese, eppure quel satellite bianco in mezzo al cielo continua a esercitare nella nostra cultura un fascino immortale.

A Monza – nell’anno del cinquantesimo anniversario dello “sbarco” ad opera della NASA – parola all’astronauta italiano Paolo Nespoli, che ieri, martedì 2 ottobre, ha raccontato ai cittadini monzesi che cosa vuol dire dedicare la propria vita allo studio e alla conoscenza dello spazio.

Tra storia, curiosità e aneddoti personali, Nespoli ha ripercorso le imprese degli astronauti statunitensi che nel 1969 misero il primo piede sul suolo lunare. «Ma allora è vero che sono andati sulla Luna? – si domanda in apertura del suo discorso – me lo chiedono in molti e io rispondo sempre nello stesso modo: non lo so. Non c’ero, devo basarmi solo sulla mia esperienza. E se volete la mia opinione, dico sì: a mio parere non c’è alcun dubbio».

Una carriera fra le stelle

«Ci conosciamo da tanto, ma è sempre un piacere ascoltarlo, perché ogni volta ha qualcosa da insegnarci – ha dichiarato il primo cittadino di Monza, Dario Allevi. «Paolo è parte della nostra cultura, porta avanti i valori di questa città e di questa provincia. Siamo felici e orgogliosi di poterlo avere qui con noi oggi».

Quella di Paolo Nespoli è una lunga carriera fra le stelle. Nato a Milano, ma brianzolo di adozione, dopo 8 anni passati nell’Esercito Italiano, e dopo un Bachelor of Science e un Master of Science in Aeronautica e Astronautica dal Polytechnic University di New York, ha lavorato in Italia come Ingegnere Disegnatore per poi essere assunto dal Centro Astronauti Europea dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), come Ingegnere addetto all’addestramento degli astronauti.

Nel 1998 è stato selezionato come astronauta dall’Agenzia Spaziale Italiana, inglobato nel corpo astronauti europea dell’ESA e distaccato al Johnson Space Center della NASA a Houston. Il suo primo volo nello spazio è stato nel 2007: STS-120, una missione di corta durata per l’assemblaggio della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Nel 2010-11 ha volato sulla ISS nella missione di lunga durata Spedizione-26/27, e di nuovo nel 2017 per la Spedizione-52/53. Complessivamente ha passato 313 giorni nello spazio.

La corsa alla Luna

«Mi domando perché per tirare fuori il “meglio” di noi aspettiamo le guerre – ha raccontato durante il dibattito Nespoli. La storia del primo uomo sulla luna è il risultato di avanzamenti tecnologici avvenuti durante le guerre: prima con gli esperimenti della Seconda guerra mondiale, poi nello scenario del mondo bipolare della guerra fredda. Si parla di “corsa alla luna” perché così è stato: una sfida in velocità tra sovietici e statunitensi, che è stata vinta – con non poche difficoltà – dagli americani».

«Nel 1962 il Presidente USA Kennedy diceva “vogliamo andare sulla luna perché è difficile”. Penso che ci sia della grandezza in questa affermazione: la politica deve guardare con un occhio più lungo della contemporaneità, avere programmi decennali, non rincorrere semplicemente le esigenze del domani. Per questo credo che investire sulla ricerca possa essere la chiave giusta per progredire. Gli stati che lo hanno fatto nel corso del XX secolo adesso viaggiano ad una velocità maggiore, crescono, sono i leader del mondo».

Curiosità e leggende dietro la missione 

«Avete presente la famosa prima frase sulla Luna: “questo è un piccolo passo per l’uomo, un gigantesco balzo per l’umanità?”  – prosegue Nespoli – ecco, non è stata la prima frase. Le primissime parole furono altre: Armstrong scese dalla navicella e raccontò quello che vedeva e sentiva, descrisse la consistenza della terra. E le foto? Non abbiamo foto di Armstrong, ma di Buzz Aldrin, l’altro astronauta della celebre missione spaziale Apollo 11. Leggenda vuole che la colpa dei mancati scatti di Armstrong fu del Presidente Nixon che chiamò gli astronauti durante l’operazione, accorciando loro i tempi per fare le foto».

«L’Italia – ha dichiarato in conclusione della serata – è un paese strano: grande per alcune cose, superficiale per altre. A volte siamo incostanti e dovremmo migliorare, ma in questo settore – come in altri – il genio italiano esce fuori. E sono felice di dirlo il giorno in cui l’astronauta italiano Luca Parmitano diviene il nuovo comandante della Stazione spaziale Internazionale (Iss)».

Gli ultimi giorni della mostra 

L’incontro di ieri sera (terminato con un bagno di folla per Nespoli), si è tenuto nell’ambito della mostra ‘Dal marmo al missile‘, disponibile fino al prossimo 13 ottobre presso le sedi dell’Orangerie della Villa Reale e dei Musei Civici di Monza.
Il percorso espositivo – oltre 70 opere che spaziano da linguaggi classici, come pittura e scultura, a esperienze e forme più tipiche dell’arte contemporanea – conta ad oggi più di 15 mila presenze.

Tutte le informazioni su costi e orari sono disponibili qui.