Seveso, le Acli costrette a spostare i corsi di italiano per stranieri

In base alle nuove tariffe l’affitto di quattro aule all’interno della scuola media “Leonardo Da Vinci” prevede un totale di 5.600 €: troppo per un’associazione di volontariato.
L’aumento delle tariffe per l’utilizzo delle strutture comunali ha colpito anche un’istituzione del volontariato locale: da questo ottobre i corsi di italiano per stranieri organizzati dalle Acli di Seveso non si terranno più presso le scuole medie “Leonardo Da Vinci”, come sempre è stato in passato.
Il costo, pari a 5.600 € per l’intero anno, è infatti proibitivo per un’associazione costituita esclusivamente da volontari: le lezioni saranno dunque ospitate nella sede del patronato, in via Arese 18, il martedì e il venerdì dalle 20.00 alle 22.00. Un’alternativa obbligata, dettata dalla necessità: una saletta è abbastanza ampia per accogliere diversi studenti, ma poco adatta a una vera lezione, mentre gli altri dovranno stringersi intorno al tavolo d’ingresso. Con una scomodità in più: fatta eccezione per una stufetta elettrica i locali sono privi di riscaldamento, una mancanza che si farà sicuramente sentire nei mesi invernali.
«Si è trattato di una decisione politica – afferma con decisione il presidente della sezione sevesina delle Acli, Eugenio Viscardi, raccontando della comunicazione ricevuta dal comune -. In un primo momento ero stato convocato dal segretario comunale che mi aveva prospettato 500 € di affitto. Per noi era già troppo: avevamo fatto richiesta anche alla scuola e, nonostante il via libera della dirigente scolastica e di quasi tutto il consiglio di istituto (a quanto pare c’è stato solo un voto contrario), siamo stati costretti a rinunciare. Tanto più che la comunicazione che abbiamo ricevuto richiede un importo molto più alto: il totale di 5.600 € è stato calcolato per quattro aule sul totale delle ore di utilizzo».
A quest’ultima comunicazione del comune Viscardi ha voluto replicare con una lettera, datata 18 giugno e ancora senza risposta: «Riteniamo debba esserci un equivoco – si legge nella comunicazione -. Il nostro lavoro sul territorio è sinergico e d’aiuto a quel processo d’integrazione e di gestione del grosso fenomeno della migrazione dei popoli. Un fenomeno che coinvolge la responsabilità pubblica a tutti i livelli. In questo quadro svolgiamo la nostra azione di volontariato mirata ad aiutare gli enti preposti nella gestione dei migranti che entrano nel nostro paese».
D’altra parte già a febbraio l’amministrazione aveva spiegato che l’aumento delle tariffe era dovuto non a una mera necessità di “fare cassa” ma a un aggiornamento ormai non più rimandabile, dopo circa 5 anni in cui non erano mai state ritoccate. E nonostante fossero stati previsti sconti e incentivi per facilitare le associazioni, passare da zero a oltre 5.000 € non è facile per la sezione locale delle Acli, che agli studenti non chiede nemmeno una quota di iscrizione.
Al momento sono già una quarantina gli iscritti ai corsi di italiano per stranieri (ma il numero è destinato a salire), con quattro insegnanti volontari. «Peccato – ha commentato Patrizia, una dei docenti -: anziché essere fieri di questa attività sembra quasi che vogliano cancellarla». «Per le associazioni è sempre più difficile lavorare a Seveso» ha commentato il consigliere di minoranza Paolo Butti, a cui non è sfuggito il cambio di sede per i corsi di lingua.
Eugenio Viscardi insieme a Patrizia (a sinistra) e ad altre volontarie che si occupano della gestione dell’associazione