Stangata Trenord, giornate da incubo per i pendolari: aumentano i prezzi ma anche i disservizi

7 ottobre 2019 | 11:22
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Stangata Trenord, giornate da incubo per i pendolari: aumentano i prezzi ma anche i disservizi

Oggi i sistemi informatici di Trenord tutti fuori uso: continua l’odissea dei pendolari lombardi.

Sul web, da anni, esiste un hashtag che accomuna tutti i pendolari di Trenord: sono i #trenordvictims, ovvero tutti gli utenti che ogni giorno devono ‘combattere’ contro ritardi, cancellazioni, malfunzionamenti e, da questo mese, hanno anche un nuovo argomento da condividere sui social: il rincaro dei biglietti.

Insomma, per gli utenti che ogni giorno si spostano su rotaia per andare a lavorare o a studiare, queste sono davvero giornate da incubo. Dopo la stangata sui prezzi, ora si aggiungono anche le lunghe code agli sportelli perché, pare, nessun sistema è ancora predisposto alla nuova tariffazione. E mentre i pendolari pagano e fanno la fila, il PD accusa la Lega, la Lega critica il PD e il Movimento 5 stelle prepara una bella petizione online da far firmare ai pendolari, come se non avessero già abbastanza documenti da leggere e firmare per la richiesta di rimborso sulla tariffa integrata a Trenord.

L’odissea dei pendolari: sistemi informatici tutti fuori uso

L’integrazione è partita con l’inizio di ottobre solo formalmente perché in realtà tutto ha avuto inizio lo scorso 15 luglio. Eppure, in questi prime giornate ufficiale, i pendolari stanno vivendo una vera e propria odissea: “è un dato di fatto che la gestione da parte dell’azienda ferroviaria del passaggio al sistema di tariffazione integrata non sia minimamente all’altezza di ciò che i pendolari lombardi si aspettano e meritano. Molti utenti stanno pagando prezzi più alti per avere un servizio meno efficiente – commenta Alessandro Corbetta (Lega) – la colpa principale di questi disservizi è dell’amministrazione comunale di Milano a guida PD che volendo accelerare sulla tariffazione integrata sta penalizzando i pendolari di tutta la Lombardia. Ma questo non dev’essere un alibi e ora spetta a Trenord darsi da fare per risolvere celermente queste criticità”.

Dalla stazione di Seregno, a quella di Desio arrivando fino a Monza, la situazione non cambia: “Primo di ottobre. 40 persone in fila allo sportello in stazione. Biglietterie elettroniche “temporaneamente fuori servizio”. Un solo sportello su due aperto”, scrivono i rappresentati del Partito Democratico di Seregno a cui si aggiunge anche la lamentela del consigliere di Monza, Marco Lamperti (PD) : “Regione Lombardia, oltre a far scattare i rincari per i pendolari di Trenord e a predisporre il ridicolo rimborso per i primi mesi per chi non fruisce dei mezzi milanesi, ha deciso di mandare nel panico totale tutti coloro che quotidianamente si avventurano sui treni Lombardi: ieri infatti nessun sistema era predisposto per la nuova tariffazione, e nemmeno oggi! Sportelli automatici, app, software per i controllori. Niente. Un applauso a Regione e al suo Assessore ai trasporti Claudia Terzi. Davvero. Una delle regioni più avanzate d’Europa che si comporta come neanche il Bangladesh. Con tutto il rispetto verso il Bangladesh”.

Il Movimento 5 Stelle lancia la petizione online

Ad oggi sono quasi 400 le persone che hanno aderito alla proposta dei Pentastellati che chiedono a Regione Lombardia di rivedere l’aumento del costo del biglietto: “Il MoVimento 5 Stelle Lombardia vuole dare il via a una battaglia sul territorio e nelle istituzioni, perché la Giunta Regionale riveda la delibera e metta in atto la possibilità di rivedere l’aumento degli abbonamenti! – scrivono – E’ giusto pretendere un servizio ferroviario che sia all’altezza della nostra Regione e a cui tutti i pendolari hanno diritto. Chiediamo quindi all’Assessore regionale Claudia Maria Terzi la revisione della Delibera XI/2088 in cui Regione Lombardia non ha recepito la possibilità di coesistenza fino a un massimo di 5 anni dei titoli di viaggio non integrati insieme a quelli integrati definiti dallo STIBM Milano-Monza. Delibera che ha comportato il consistente aumento dei costi dei titoli di viaggio per gli utenti che utilizzano i soli servizi ferroviari”. Ma l’Assessore Trezzi ha ben chiara la fonte del problema: “ Senza la fuga in avanti di Milano, l’introduzione dell’integrazione tariffaria sarebbe stata più armonica e meno difficoltosa. Questa fretta ha indotto l’Agenzia TPL a lavorare male – spiega -il sistema infatti presenta ancora falle inaccettabili. Basti pensare che i nuovi titoli acquistati online per le zone fuori da Milano non aprono i tornelli della metropolitana. O che i servizi bus urbani di 16 Comuni del Milanese e del Monzese sono stati “dimenticati” dall’Agenzia e, dunque, ancora oggi non risultano inclusi nell’integrazione tariffaria”.

I rimborsi?
Per il PD solo una beffa ai pendolari

Oltre ai disagi causati dal malfunzionamento dei sistemi informatici e al rincaro dei biglietti si aggiunge anche il problema rimborso. Ovvero, parte della tariffa che verrebbe risarcita ai pendolari solo treno. Una notizia che è bella solo a metà, visto che per poter ottenere tale rimborso gli utenti di Trenord devono compilare molti moduli e, a detta dei consiglieri comunali Gigi Ponti (PD) e Pietro Bussolati (PD) “si tratta di una vera e propria presa in giro”. Tanto che hanno già per firmato una mozione da presentare in Regione -“Per ottenere il rimborso il pendolare dovrà registrarsi al sito di Trenord e compilare nei tempi prestabiliti un modulo corredato da certificato di residenza, attestazione del datore di lavoro, fotocopia della carta d’identità e fotocopia della carta regionale dei servizi. Per entrare al Pentagono forse serve meno burocrazia. Il pendolare si vedrà riconoscere il rimborso almeno tre mesi dopo e in quattro comode tranches. Quanti intoppi ci saranno? In quanti saranno indotti a rinunciare? Poi c’è la beffa finale, la cancellazione del bonus per i ritardi, che oggi vale uno sconto del 30% sull’abbonamento successivo. Questi 25mila pendolari pagheranno di più e non saranno più indennizzati per i disservizi”.

Lo sguardo in avanti della Lega:
tappare la falla e pensare alla Brianza

“Trenord deve risolvere velocemente le criticità che sono emerse in questi giorni”, questo è l’appello lanciato dal consigliere regionale Corbetta (Lega) che chiede più attenzione al territorio brianzolo, il più colpito da tutta questa situazione: “Formalizzerò una proposta in Consiglio regionale – sottolinea  – per chiedere di ovviare celermente a questi problemi, ma anche per potenziare le compensazioni a chi ha subito l’aumento in quanto fruitore del solo treno. Serve snellire la burocrazia sulle procedure di rimborso previste, in modo che siano più veloci ed efficaci, nonché estendere i tempi medi di rimborso. Infine – conclude– quando arriveranno i nuovi treni previsti per potenziare il parco mezzi di Trenord, ritengo che questi vadano messi in funzione a partire proprio dal territorio brianzolo, oggi pesantemente colpito da tutta questa situazione“.