Varedo: quale sarà il futuro di villa Bagatti Valsecchi?

3 ottobre 2019 | 00:00
Share0
Varedo: quale sarà il futuro di villa Bagatti Valsecchi?

Il Comune si tutela chiedendo la nullità degli atti di vendita per la dimora.

La questione villa Bagatti Valsecchi, a Varedo, continua a rimanere un tema di attualità dal futuro incerto, nonostante la scelta che il Comune ha deciso di intraprendere. L’amministrazione, infatti, ha abbracciato la sentenza “villa munda” che ha visto cadere tutti i capi di accusa, con l’intento di richiedere la nullità degli atti di vendita per il bene in questione.

Del tema se ne è meglio parlato ieri sera, mercoledì 2 ottobre, durante la commissione comunale dove il segretario, Norberto Zammarano, ha tradotto e spiegato ai membri della commissione bilancio l’iter giudiziario intrapreso dal Comune. La volontà, già sincerata lo scorso maggio, è quella, si è detto, di richiedere la nullità degli atti. Ossia “liberarsi della zavorra” che il bene preso in esame costituisce. Va infatti sottolineato che con delibera “515” la Corte dei Conti identifica villa Bagatti Valsecchi un mezzo mediante il quale è stato eluso il patto di stabilità. A questo punto l’amministrazione Vergani ha deciso di tutelarsi. Continuare ad elargire risorse alla Fondazione la Versiera 1718, l’ente costituito per gestire la Villa, e de facto non ancora autonomo, “porterebbe ad un rischio di danno erariale con possibilità di richiesta danni”, ha spiegato Zammarano.

Si profilano quindi due diverse strade, tra loro parallele. Il sentiero “A” prevede la nullità degli atti per la costituzione della Fondazione, l’acquisizione della villa e l’apertura del credito. Il sentiero “B”, quello che il Comune intende intraprendere, mantiene gli stessi punti fatta eccezione per il primo. La Fondazione non verrebbe quindi chiusa salvaguardando così gli altri bene in capo ad essa, come villa Agnesi.

Il Comune, quindi, procederà ora con l’istanza presso il tribunale civile. “L’iter – ha spiegato il segretario comunale – ha tempi che oggi non possono essere definito con certezza”. Per avere una risposta certa passerà non meno di un anno”. Il Futuro? Se la mozione dovesse essere accolta dal tribunale, il bene dovrà tornare nella mani dei vecchi proprietari, i Borsani, salvo che questi abbiano la possibilità di ripagare quanto incassato dalla vendita. In caso contrario, al giudice l’ardua sentenza.