Più soldi spesi in cultura a Vimercate. Rampi (Pd): “Quantità non vuol dire qualità”

Il Senatore, assessore alle Politiche Culturali fino al 2013, attacca il suo successore Emilio Russo (M5S) per le scelte portate avanti dall’assessorato che oggi guida.
«Ma davvero abbiamo bisogno di finanziare con i soldi pubblici eventi di quel tipo?». Con queste parole il Senatore Roberto Rampi, ex vicesindaco e assessore alle Politiche Culturali del Comune di Vimercate fino al 2013, attacca il suo successore Emilio Russo e le scelte dell’assessorato che guida.
A infiammare Rampi, le parole di Russo nell’articolo pubblicato su MBNews lunedì 28 ottobre, in cui l’assessore commentava il poderoso aumento di investimenti operati dall’Amministrazione pentastellata nel settore degli eventi culturali, salito da 48mila a 370mila dal 2014 al 2019.
«Per cominciare contesto la relazione tra quantità e qualità – chiosa Rampi – Non è detto che spendere tanto o di più sia un bene anzi. E infatti vedo spese per eventi che sono tutti commerciali. Sono acquisti di grandi nomi. E mi domando se sia necessario sostenere con soldi pubblici qualcosa che già si sostiene da solo».
Il riferimento di Rampi è alla stagione teatrale introdotta in città da Russo e che nel 2019, alla sua terza edizione, porterà in città nomi come Lella Costa, Ascanio Celestini e Gene Gnocchi. Una rassegna di cui l’attuale assessore, Direttore artistico del Teatro Menotti di Milano, va molto fiero.
Al contrario il senatore Rampi, che aveva cambiato il nome del suo assessorato trasformandolo in “alle Politiche culturali”, la contesta, illustrando una visione completamente differente di quella portata avanti dall’Amministrazione pentastellata. «Credo al sostegno del tessuto del territorio. Delle associazioni. Della creatività diffusa e di comunità – continua – Bisogna dare acqua ai semi che ci sono, sostenendo tutte quelle iniziative che ne hanno bisogno davvero. E poi, di cosa parliamo? Di un aumento delle spese relative agli eventi. E come la mettiamo con i servizi? Dopo tre anni di questa Amministrazione non solo non si è aperto un nuovo servizio ma non c’è nemmeno un’idea a riguardo, né per la biblioteca né per il Must. E poi c’è la questione di Villa Sottocasa, su cui non si conosce quale sia l’intendimento di questa Amministrazione: sempre se c’è, perché nessuno ne ha mai parlato. A mio avviso, la politica degli eventi uccide la cultura. E altera pure il mercato, perché equi nomi non hanno bisogno del sostegno pubblico».
Insomma, a Rampi il modo di intendere la cultura dell’attuale Giunta non piace proprio. «Non contesto gli investimenti nel settore, ma ho da dire sul come vengono spesi i soldi – aggiunge – Per esempio: come si è lavorato per allargare il pubblico e far fruire la cultura a chi già non la fruisce? Perché se partecipano sempre gli stessi e si spendono soldi di tutti per sostenere il consumo culturale di pochi, sempre quelli, allora non solo è inutile ma diventa anche ingiusto. Infine la grande questione è costruire con i Comuni vicini un’offerta culturale diffusa, che sia comune a un territorio più vasto e quindi differenziata: teatro, musiche, poesia, arte, storia, antico e contemporaneo. Io penso che Vimercate abbia assunto un direttore artistico abbastanza competente anche se piuttosto scontato nelle scelte. Ma non vedo purtroppo un Assessore e tantomeno una politica culturale».