Sport

Aurora Desio, in campo con il volto dipinto di nero per dire basta al razzismo

Le squadre dell'Aurora Desio sono scese  in campo con dei segni neri sul volto, simbolici, per far capire che siamo tutti fratelli al di là di ogni razza o del colore della pelle.


Le squadre dell’Aurora Desio sono scese  in campo con dei segni neri sul volto, simbolici, per far capire che siamo tutti fratelli al di là di ogni razza o del colore della pelle. A farlo anche i mister e i genitori dei piccoli atleti per testimoniare vicinanza e solidarietà al loro giovanissimo compagno dopo l’episodio di razzismo verificatosi durante il match disputato tra Aurora Desio – Sovicese, Pulcini 2009. 

Un fatto tristemente balzato agli onori della cronaca perchè, a fare più male, si è aggiunta l’aggravante che a sentirsi etichettare “Negro di m….” è stato un bambino di soli 10 anni. Da subito sia il club desiano che la Sovicese hanno preso le distanze dal terribile gesto di una madre della tifoseria avversaria ancora oggi non identificata.

A mostrare solidarietà anche il mondo politico, dall’assessore di Regione Lombardia, Martina Cambiaghi, al Ministro Vincenzo Spadafora: tutti uniti per affermare senza alcun indugio che il razzismo non deve trovare spazio nello sport.

Le squadre del club desiano sono così scese in campo con il volto dipinto di nero e con una maglia riportante la scritta “L’unica razza che conosco è quella umana“.

 

 

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