Cena per la Siria: successo di partecipanti per “Insieme si può fare”

27 novembre 2019 | 11:07
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Cena per la Siria: successo di partecipanti per “Insieme si può fare”

I fondi raccolti sono andati a sostegno dei progetti della Onlus monzese che da anni aiuta la popolazione siriana colpita dalla guerra.

Ben 160 persone hanno partecipato sabato sera, 23 novembre, alla cena benefica di “Insieme si può fare“. Un numero importante perchè i fondi raccolti andranno a sostegno dei progetti della Onlus monzese, che da anni aiuta la popolazione siriana colpita dalla guerra.

Fra l’altro per avvicinare ancora di più la cultura siriana è stato messo in tavola un menù di piatti dal sapore arabo, che i partecipanti hanno gustato in amicizia nel refettorio dell’istituto Leone Dehon che ha ospitato l’evento benefico.

Un’iniziativa riuscita benissimo grazie al contributo di tanti sostenitori, dal cuoco ai volontari che hanno servito ai tavoli, dal centro islamico di Monza che ha offerto il dolce e un ottimo hummus, alla Coop di Monza sponsor di parte degli alimenti fino al pane arabo offerto da un medico siriano. 

L’incontro è stato anche il momento per fare il punto sui progetti che l’associazione sta portando avanti da 6 anni a questa parte. Il tutto è partito sei anni fa a Monza per una prima missione di beneficenza denominata “Pasqua in Siria”. Da allora di strada ne è stata fatta e una carrellata di fotografie proiettate sul palco hanno portato i presenti a rivivere molti dei progetti realizzati da Insieme si può Fare: sono stati inviati 41 container di aiuti, spedito materiale scolastico, avviato il progetto adotta un maestro, comprati quintali e quintali di farina, costruito un campo da calcio… solo per citarne alcuni.

“I soldi raccolti questa sera andranno a sostenere una parte delle spese che sono necessarie al mantenimento della “Insieme si può fare school” – spiega il Lorenzo Locati, fondatore della Onlus monzese ed ex professore di Educazione fisica al Liceo artistico Nanni Valentini – Una scuola che abbiamo creato circa un anno e mezzo fa nel campo sfollati di Bab Al-Hawa, al confine tra Siria e Turchia. Oggi la scuola ha 500 studenti, che sono divisi in due turni di lezioni, uno al mattina e l’altro la sera, 13 insegnanti, un direttore e un bidello”.

Fra i sostenitori anche lo scrittore Franco Berna, che sul palco ha letto alcune righe del suo libro “Staccando i piedi da terra”, che raccontano in modo toccante la storia dell’associazione.

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