Fallimento Angelina Group. La Cgil apre il dialogo con i 140 lavoratori rimasti a casa

Abbiamo parlato con la Filcams e l’Ufficio Procedure Concorsuali: per i lavoratori una situazione non semplice. E la vicenda è tutt’altro che finita.
Con la sentenza 198/2019, il tribunale di Monza ha dichiarato il fallimento di Angelina Group Srl, società nell’ambito della ristorazione. La sede legale era a Lissone, in via San Rocco 86, ma l’azienda aveva diversi punti vendita in Lombardia, oltre a Muggiò e Lissone stessa.
Quella del gruppo Angelina è una vicenda che, presumibilmente, andrà avanti per mesi. A farne le spese oggi sono i 140 lavoratori rimasti a casa dopo il fallimento, che cercano adesso soluzioni per recuperare le ultime mensilità e i contributi non corrisposti. Ne abbiamo parlato con la Filcams Cgil e l’Ufficio Procedure Concorsuali Cgil Monza e Brianza che, proprio in questi giorni, stanno ricevendo decine di lavoratori del gruppo rimasti, da un giorno all’altro, senza lavoro.
140 senza lavoro. Il punto con la Cgil MB
«Sono già venuti una cinquantina di lavoratori – ci racconta Matteo Moretti, della Filcams Cgil Monza Brianza – circa una settimana fa per capire, insieme a noi, quali sono i prossimi passi da compiere. Non è facile fare un discorso unico perché la situazione dei lavoratori è poco omogenea, a partire dalla tipologia dei contratti: c’era chi aveva il contratto a tempo determinato già scaduto il 30 ottobre, chi avrebbe dovuto lavorare fino al 31 dicembre, chi ha avuto un rinnovo dell’ultimo minuto, chi era in stage. Solo 14 avevano un contratto a tempo indeterminato, è un numero basso se si pensa alla cifra complessiva dei lavoratori».
«Tanti – prosegue Moretti – erano stranieri, con una percentuale notevole di pakistani. Adesso per tutti loro la situazione non è semplice, si trovano in una sorta di limbo. Noi chiederemo la procedura di licenziamento collettivo per 55 lavoratori, di cui 41 avevano un contratto che scadeva il 31/12. E poi andremo avanti a seguire questa storia passo dopo passo come potremo, agendo a tutela e difesa del lavoratore».
«Il primo passo è fargli ottenere la lettera di licenziamento – ci spiega Massimo Rovelli, dell’Ufficio Procedure Concorsuali (UPC) Cgil MB – in modo che possano accedere alle pratiche per la disoccupazione. Ci sono tante cose da analizzare con cura in una situazione come questa. Ad esempio abbiano notato una frammentazione dei soggetti giuridici coinvolti. I primi di dicembre incontreremo nuovamente i lavoratori che richiederanno assistenza e da lì proveremo a capire come e se possiamo agire per recuperare le mensilità non corrisposte, i TFR e tutto ciò che spetta loro di diritto».
La vicenda in breve
Sul portale iCRIBIS, canale e-commerce per accedere alla banca dati di informazioni commerciali sulle aziende, risulta che «il bilancio depositato da Angelina Group S.r.l. nel registro delle imprese all’anno 2017 riporta un range di fatturato tra 1.500.000 e 3.000.000 Euro». Sempre secondo i dati iCRIBIS, il fatturato di Angelina Group S.r.l. durante il 2017 era aumentato del 169.7% rispetto al 2016. Nel 2018, contrariamente, si era assistito ad un drastico -81,53%.
Grazie al supporto fornitoci dall’UPC, veniamo a conoscenza che i soggetti giuridici coinvolti nella vicenda fallimentare sono tre: il già citato Angelina Group Srl, a cui si aggiungono Angelina Lissone Srls e Angelina Muggiò Srls, entrambe con sede legale e amministrativa in via Caprera 5 a Lissone, ed entrambe costituite il 20/06/2017, circa un anno dopo Angelina Group. Il 9 luglio 2019 Angelina Lissone Srls aveva presentato al tribunale di Monza un concordato con riserva. Il 30 ottobre, a situazione precipitata, Angelina Muggiò Srls e Angelina Group Srl dichiaravano il fallimento.
E ora? Per la società la vicenda giudiziaria è tutt’altro che conclusa. Il 3 marzo 2020 è fissata la comparazione del legale rappresentante di Angelina Group Srl innanzi al giudice delegato, la dottoressa Julie Martini. Nel frattempo, il tribunale ha nominato come curatore fallimentare il dott.Pino Sorrentino. La sentenza di fallimento, dichiarata il 30 ottobre scorso, è stata registrata dal tribunale il 6 novembre 2019.