Più ricerca al San Gerardo, Allevi: “Ok, ma i servizi restino invariati”

L’avvio del procedimento di trasformazione del San Gerardo in Irccs, ha scatenato non poche polemiche. Dario Allevi, che si è dichiarato esterrefatto di non essere stato coinvolto. Le ragioni di Gallera.
La notizia dell’avvio del procedimento di trasformazione del San Gerdardo in Irccs, ha scatenato non poche polemiche, a partire dal primo cittadino monzese, Dario Allevi, il quale in prima battuta si è dichiarato esterrefatto, “del fatto che si stia discutendo del futuro dell’Ospedale di Monza senza coinvolgere il sindaco della città. Lo trovo di una gravità istituzionale inaudita”. Dalla stessa parte si schiera un altro monzese, il capo dei senatori leghisti Massimiliano Romeo.
Di tutt’altro avviso invece, Marco Fumagalli, capogruppo del M5S Lombardia: “Stupiscono le polemiche di Sala, Romeo e Allevi. È da mesi che parliamo di queste cose ed escono solo adesso criticando la scelta dell’IRCSS. Dove sono stati fino ad oggi?”.
Dopo le prime dichiarazioni a caldo, sull’onda forse anche dell’emotività, vista l’importanza della posta in gioco, qualcosa è cambiato, l’assessore Gallera ha contattato il sindaco Allevi, il quale oggi dichiara: “Vorrei avere una relazione dettagliata per capire cosa realmente comporti questa trasformazione. Su un punto resto irremovibile: i servizi ai cittadini non devono assolutamente subire alcun cambiamento. Va garantito l’alto standard attuale“.
Allevi: “I servizi del nostro ospedale devono restare invariati”
“E’ inconcepibile che si parlasse da settimane, per non dire da mesi, del futuro dell’ospedale San Gerardo, senza mai pensare minimamente di coinvolgere il primo cittadino. Dopo queste mie considerazioni pubbliche, ho ricevuto una telefonata dall’assessore regionale, il quale mi ha motivato le sue azioni: il giorno prima che uscisse la notizia della trasformazione del San Gerardo in IRCSS, c’è stata una riunione in cui di fatto è stato necessario definire il percorso da intraprendere per l’Asst di Monza. L’assessore ha ritenuto opportuno contattarmi soltanto il giorno successivo, a cose fatte. Io ho fatto presente che nemmeno nelle fasi preparatorie sono mai stato coinvolto, avrei ritenuto cortese e giusto essere maggiormente coinvolto nella questione”, spiega il primo cittadino.
“Ormai è storia. Ora la strada è intrapresa. A riguardo la mia posizione è duplice: da un punto di vista del prestigio non posso che essere assolutamente felice, entrare negli IRCSS che in italia non sono tantissimi, significa avere un ulteriore bollino di qualità. Vorrebbe anche dire maggior investimenti per la ricerca, che altrimenti non potremmo mai avere. Può essere una grandissima opportunità. D’altra parte però, è necessario verificare che i servizi al cittadino, in termini di visite ed esami, non subiscano alcuna variazione peggiorativa. Chiederò a tal proposito che mi venga fornita una relazione più accurata. Se non dovessi ricevere tali garanzie, le mie preoccupazioni aumenterebbero e a quel punto bisognerebbe discuterne, valutando attentamente vantaggi e svantaggi.
Il nostro è un ospedale di valore, un eccellenza non soltanto per Monza e Brianza, ma anche per la Lombardia e da qualche anno, anche per l’intero Paese”, conclude Dario Allevi.
Seguirà dunque, già nei prossimi giorni, un incontro tra l’assessore Gallera e il sindaco di Monza.
Fumagalli M5S: “E’ il primo passo verso il superamento del modello formigoniano”
Per Marco Fumagalli, capogruppo del M5S Lombardia, “questo è il primo passo verso il superamento del modello formigoniano. Non posso che condividere il percorso che l’Assessore Gallera sta portando avanti sull’IRCSS e il conseguente riassetto della sanità brianzola. La scelta di trasformare il San Gerardo in IRCSS permetterà di avere maggiori finanziamenti pubblici (sia regionali che statali) per la struttura monzese e di conseguenza ci potranno essere maggiori risorse per le strutture di Desio Seregno e Giussano. Il San Gerardo ha degli elementi di eccellenza che potranno ulteriormente essere sviluppati con beneficio anche per il territorio che vede la forte presenza di aziende farmaceutiche che collaborano attivamente con l’Ospedale e l’Università ivi presente.”
Il capogruppo del M5S aggiunge: “Finalmente verrà risolta la questione della Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma che entrerà a far piena parte della struttura monzese con il suo carico di ricercatori d’eccellenza che è stata oggetto di encomio da parte del Presidente Mattarella”.
“Ora i politici brianzoli hanno la possibilità di dimostrare quanto interessa loro la sanità pubblica: trasformare il San Gerardo in IRCSS e stanziare 5 milioni all’anno in aggiunta al budget previsto per tale struttura in analogia a quanto la Regione versa all’ACI per il Gran Premio di Formula Uno. Ci vediamo in Commissione Sanità e Bilancio e mi auguro che l’Assessore Gallera venga con il portafoglio gonfio”, conclude Fumagalli.
Pier Mannuccio Mannucci: “Ulteriore incremento della ricerca scientifica”
Anche per Pier Mannuccio Mannucci, presidente della Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma, “è molto positivo il fatto che sia stato avviato l’iter per la trasformazione dell’Ospedale San Gerardo di Monza in Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. Tale processo, che sarà possibile anche grazie all’impegno della Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma, consentirà un ulteriore incremento della ricerca scientifica, orientata al continuo miglioramento delle cure per i pazienti, e una crescita di tutto l’Ospedale, di cui le attività portate avanti dalla nostra Fondazione, grazie al sostegno del Comitato Maria Letizia Verga, presieduto da Giovanni Verga e del Centro di ricerca Matilde Tettamanti, presieduto da Luigi Roth, rappresentano un esempio importante, nel segno della sussidiarietà e della collaborazione proficua tra il pubblico e il privato”.
“A beneficiare della trasformazione dell’Ospedale San Gerardo in IRCCS inoltre saranno la città e il territorio che avranno un punto di riferimento ancora più forte per l’assistenza e la ricerca”, conclude Mannucci.
Foto di repertorio MBNews