L’appello, aiutatemi a trovare casa: “Siamo in 4 e mio padre ha l’alzheimer”

19 novembre 2019 | 10:37
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L’appello, aiutatemi a trovare casa: “Siamo in 4 e mio padre ha l’alzheimer”

Una situazione difficile con una famiglia con un reddito, ma che si vede continuamente chiudere le porte in faccia.

Vivono in 4 sotto un tetto troppo stretto. La famiglia vive in un piccolo appartamento in Monza, l’unico che hanno trovato da quando si sono trasferiti dalla Liguria. L’hanno ottenuto grazie al vecchio inquilino che ha proposto la famiglia al proprietario senza menzionare il colore della pelle del marito. Perchè il nucleo famigliare è composto da lei, che è una donna e con un lavoro a tempo indeterminato, un uomo del Ghana, anche lui con un impiego a tempo indeterminato, un figlio e il nonno 80enne affetto da Alzheimer. Da allora ogni ricerca di una nuova soluzione più grande, adatta alle nuove esigenze familiari, è stata vana. “Nessuno sembra voler affittarci un appartamento, non dico solo a Monza, ma in buona parte della Brianza”.

Un centinaio di appartamenti visti, nessun sì

Un centinaio di appartamenti visti, una dozzina di proposte scritte con tanto di assegno consegnato in Agenzia Immobiliare e ancora nessuna risposta positiva. Le ragioni di così tanti rifiuti? In parte, a suo dire, il colore della pelle del marito e in parte i problemi derivanti dall’avere un disabile nel proprio appartamento. A ciò si aggiungono potenziali difficoltà economiche, che i proprietari di case sembrerebbero ipotizzare nell’immediato futuro: “Noi abbiamo delle buone entrate mensili, purtroppo però, la fetta più grande è rappresentata dalla pensione di mio papà. Spesso credo che i proprietari di case ipotizzino che le sue condizioni possano peggiorare in maniera irreversibile… A quel punto il nostro budget sarebbe decisamente inferiore”, spiega F..

La disabilità che incombe nel quotidiano

Tuttavia, al di là dell’aspetto economico, per questa famiglia vivere in un bilocale di 60 mq oggi è diventato pressoché impossibile. “Da quando è mancata mia madre, a luglio 2018, mio padre si è trasferito dalla Liguria e vive con me, perché per colpa dell’Alzheimer non può più vivere da solo. Ora però mio figlio di 18 anni è costretto a condividere la sua stanza da letto con il nonno. Inoltre mio padre inizia ad avere gravi difficoltà deambulatorie, per fortuna proprio nei giorni scorsi ci hanno attivato il servizio di fisioterapia e assistenza a domicilio. Per lui sarebbe importante potersi muovere, ma nella nostra casa non c’è spazio per una carrozzina. Io lo vedo peggiorare di giorno in giorno”, racconta con amarezza, la figlia.

Una realtà immobiliare dura e selettiva

“Credevo di poter trovare, nel giro di poco tempo, una soluzione idonea e confortevole per la mia famiglia e soprattutto per mio padre, ma mi sono ritrovata ad affrontare una realtà immobiliare dura e molto selettiva, per non dire razzista”, afferma F. con un pizzico di risentimento in fondo alle parole, nonostante racconti la sua difficile situazione familiare con grande dignità e ancora tanta voglia di trovare una soluzione.

Naturalmente non si sono soffermati su Monza, hanno provato a cercare una nuova casa, possibilmente un quadrilocale, in tutta la Brianza, da Monza a Ronco Briantino, Da Usmate a Bernareggio e Biassono, sinora però nessuna risposta positiva.

L’ultima delusione

“Negli ultimi giorni ho ricevuto l’ennesimo no da parte di un proprietario di un quadrilocale a Biassono: l’anziano signore di 80 anni non ha accettato la nostra proposta non tanto per i redditi e neppure per il marito ganese, ma perché in casa sua non vuole anziani disabili”.

Il signore non vorrebbe dover provvedere, ad esempio, all’istallazione di un montascale. Spesa di cui peraltro F. si farebbe anche carico, pur di trovare una nuova casa.

“Non pretendo di poter cambiare la testa a nessuno… – sottolinea F. – la mia necessità impellente è quella di trovare al più presto una soluzione idonea per la mia famiglia, nella speranza che qualche proprietario coscienzioso sia disposto ad avere un po’ di comprensione e amore verso il prossimo”.

La speranza si fa tenacia

Nonostante il tempo perduto, le amare delusioni perpetrate per un intero anno, la consapevolezza di vivere nell’appartamento attuale soltanto grazie a un’omissione di un aspetto della loro realtà, la ‘famiglia dei 4 sotto un tetto stretto’ non ha perso la speranza di trovare una casa grande a sufficienza, tutta per loro, in cui il nonno possa riposare in tranquillità, il ragazzino abbia la sua stanza in cui sognare, mentre mamma e papà possono ritrovare la privacy perduta.

Siamo sicuri che qualcuno si farà vivo per aiutarli e restituire loro un nuovo futuro, più dignitoso.
Nel caso li vogliate aiutare scrivete a: direttore@mbnews.it

Foto: Pixabay