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Razzismo in Brianza: una madre urla insulti a un bimbo di 10 anni

Una tranquilla giornata di sport e di sani valori si è tramutata in una triste pagina di razzismo. Il tutto ai danni di un bambino di appena 10 anni.

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Una tranquilla giornata di sport e di sani valori si è tramutata in una triste pagina di razzismo. Il tutto ai danni di un bambino di appena 10 anni. Teatro del grave episodio il match disputato tra Aurora Desio – Sovicese, Pulcini 2009.

Riceviamo e pubblichiamo la lettera a firma dell’US Aurora Desio  1922, indirizzata al Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, all’Assessore Regionale allo Sport Martina Cambiaghia, al Sindaco con delega allo Sport del Comune di Sovico Barbara Magni, alla Lnd – Figc, e alla  Società Sovicese calcio

Razzismo nei confronti di un bambino di 10 anni in Brianza: noi non ci stiamo!

“Negro di merda”. Proprio così. Senza se e senza ma. Senza senso. Senza pudore. Senza cervello. Nel mirino: un bambino di 10 anni. Dieci. Non è un incubo. E’ realtà, tristissima. Andata in scena sabato pomeriggio in Brianza. Attrice protagonista, da “oscar dell’inciviltà”, una mamma.

La partita è Aurora Desio – Sovicese, Pulcini 2009. Una semplice partita di calcio giovanile, che dovrebbe essere solo momento di amicizia, condivisione, fair play, come l’Aurora ripete e promuove concretamente da anni, con una serie di iniziative: su tutte, le proprio maglie arancioblu da gioco, 300, con la scritta #SquadraAntiBulli sul petto.

E invece, la partita, senza motivo, si scalda. Ma il peggio arriva quando un piccolo giocatore dell’Aurora, di colore, si sente insultare con quella frase choc – “negro di merda” – proveniente dai genitori ospiti. La voce è femminile ed è sentita da altri compagni e da altri adulti.

Il bambino finge indifferenza. Con grande forza d’animo incassa e continua a fare ciò che più ama, correre dietro il pallone, con i suoi amici. A fine partita, insieme a un compagno, riferisce quelle parole al mister e poi ai genitori, tra l’altro molto attivi nel mondo del volontariato, della cooperazione, della difesa dei diritti umani.

Con questa lettera, l’Aurora Desio vuole pubblicamente denunciare questa vergogna – avvenuta tra l’altro in un weekend di altri casi eclatanti come gli insulti a Balotelli e l’aggressione a un ragazzo di colore del Melzo – alle autorità politiche nazionali e locali, alla Lnd Figc, ai media locali e non, affinchè si faccia squadra contro questo disgustoso fenomeno.

La stessa è indirizzata anche alla Società Sovicese: “Certi che i vertici della Società condividano i valori di sportività e condannino ogni forma di razzismo – sottolinea l’Aurora Desio – ci aspettiamo che venga avviata una indagine interna per individuare chi si è resa autrice di questo gesto vile e indegno, nei confronti di un bambino di 10 anni. Finchè non sarà individuata e oggetto di Daspo temporaneo dai campi giovanili, ci rifiuteremo di incontrare la Sovicese in qualsiasi competizione ufficiale, anche a costo di rischiare multe e penalizzazioni”.

Non solo: “Come gesto simbolico di condanna totale del razzismo e di sostegno a tutti coloro che ne sono vittima – aggiunge la Società desiana – nel prossimo weekend alcune nostre squadre giocheranno con il volto dipinto di nero e con altre squadre faremo dei laboratori, con disegni per far capire che noi l’unica razza che conosciamo è quella umana. Sperando che un giorno, non troppo lontano, sia così ovunque”. 

US Aurora Desio

(immagine archivio MBNews)

 

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