Monza, intesa tra provincia e sindacati: “Obiettivo è far emerge il sommerso”

Firmato tra la Consigliera di Parità della Provincia MB Alessandra Ghezzi e i rappresentanti delle sigle sindacali CGIL CISL UIL Monza Brianza, un protocollo per le pari opportunità sui luoghi di lavoro, contro le discriminazioni di genere.
E’ stato firmato lunedì 25 novembre tra la Consigliera di Parità della Provincia MB Alessandra Ghezzi e i rappresentanti delle sigle sindacali CGIL CISL UIL Monza Brianza, un protocollo per le pari opportunità sui luoghi di lavoro, contro le discriminazioni di genere. L’intesa è stata sottoscritta simbolicamente nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.
“Il protocollo firmato oggi con i sindacati, con cui si rinnova l’impegno già avviato negli anni precedenti, nasce dalla volontà di rafforzare il rapporto di collaborazione per la corretta applicazione della normativa antidiscriminatoria”, spiega la Consigliera di Parità, Alessandra Ghezzi.
“Serve a combattere lo squilibrio di genere”
“In questi anni di crisi economica, infatti, sono molte le situazioni in cui le donne hanno perso il lavoro o subito uno svilimento del loro ruolo sociale e lavorativo. Basti pensare al fatto che nonostante l’alto livello di istruzione e formazione, difficilmente troviamo donne nei ruoli dirigenziali e tuttora la maternità costituisce un ostacolo per la piena affermazione professionale delle lavoratrici. Questo dato si riflette negativamente sul livello retributivo e pensionistico delle donne, con un gap differenziale economico fra uomo e donna notevole. La formalità di quest’atto è per noi un impegno a combattere il persistente squilibrio di genere nel mondo del lavoro”, aggiunge Alessandra Ghezzi.
“Come consigliera delle pari opportunità voglio metterci la faccia, per me questa firma costituisce un impegno personale”.
“Una nuova cultura per il mondo del lavoro”
“Dobbiamo portare nel mondo del lavoro una cultura nuova. Bisogna fare in mondo che tutti sappiano che certe situazioni, certi commenti e atteggiamenti, in azienda, non possono più essere tollerati. Non sono e non devono essere parte della normalità. La normativa anti discriminazione già esiste – spiega Angela Mondellini, segretaria generale Cgil di Monza e Brianza – dobbiamo impegnarci affinché venga rispettata“.
“Inoltre, è fondamentale che venga istituito un osservatorio, per poter comprendere a fondo le problematiche presenti nelle aziende e le fragilità su cui occorre lavorare. Serve attivare un progetto di formazione sulla discriminazione di genere per tutti i rappresentanti sindacali – aggiunge Angela Mondellini – non di meno è importante diffondere le informazioni tra le lavoratrici, affinché siano a conoscenza dei propri diritti. Spesso capita che le donne non sappiano che certe frasi inadeguate, pronunciate dal datore di lavoro, sono di fatto molestie verbali. In quanto tali, devono essere denunciate. Infine è necessario che le lavoratrici sappiano a chi rivolgersi per ottenere il giusto supporto”.
“L’obiettivo è far emerge il sommerso”
“Bisogna far emergere il sommerso, soprattutto dalle piccole aziende, che nel nostro territorio sono 65mila (di cui il 97% ha meno di 10 dipendenti), perché al loro interno non hanno alcuna rappresentanza sindacale. Lì dentro diventa difficile per una lavoratrice, ribellarsi. Dai numeri emerge che sono in aumento le donne che si licenziano nel primo anno dopo il parto, permane il fenomeno della segregazione orizzontale e verticale, ovvero le donne che lavorano restano incastrate sempre negli stessi ruoli e allo stesso livello. Da ciò deriva anche la differenza salariale, a parità di posizione con i colleghi maschi”, spiega Rita Pavan, segretaria generale Cisl Monza Brianza Lecco.
“Questo accordo non rimarrà solo sulla carta”
“Questo accordo non rimarrà soltanto sulla carta – assicura Abele Parente, segretario generale territoriale della UIL – Scuola di Monza e Brianza – avrà una ricaduta importante sulla realtà. Faremo campagne di informazione per i rappresentanti sindacali e per le lavoratrici. Il nostro obiettivo è riuscire a penetrare nel tessuto delle piccole aziende, laddove spesso la classe dirigenziale è rappresentata da una famiglia. Vogliamo sensibilizzare costoro, ma intendiamo anche entrare nelle scuole, per poter informare e formare tutto il personale”.
Gli obiettivi in sintesi del protocollo
In estrema sintesi, ecco i punti del nuovo protocollo, su cui la Consigliera di Parità della Provincia di MB e i sindacati si impegnano a lavorare in stretta collaborazione:
– Promuovere azioni finalizzate alla prevenzione e al contrasto di ogni forma di violenza di genere, molestie e vessazioni in ambito lavorativo
– Incentivare le aziende, pubbliche e private, alla sperimentazione e adozione di politiche aziendali di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per donne e uomini anche attraverso modifiche dell’organizzazione del lavoro
– Organizzare corsi di formazione congiunta al fine di rafforzare competenze, conoscenze e fornire strumenti per la diffusione di buone pratiche sulle pari opportunità e in materia di contrasto alla discriminazione e molestie nei luoghi di lavoro,
– Cooperare per vigilare sulla corretta applicazione nei luoghi di lavoro delle normative in tema di parità, pari opportunità e rappresentanza
– Attivare un “osservatorio discriminazioni sul lavoro” permanente, che preveda il confronto sulle casistiche di discriminazione riscontrate; sulle dinamiche/fragilità in corso in relazione anche a specifici settori economici e produttivi o tipologia di lavoratori.