Da Monza alla Siria, la beneficenza della Onlus “Insieme si può fare” passa per la tavola

Il 23 novembre all’Istituto Leone Dehon è in programma una cena per finanziare le attività di una scuola, frequentata da 500 bambini, nel campo sfollati di Bab al-Hawa, al confine con la Turchia.
Le più grandi decisioni si prendono a tavola è una frase che si sente dire spesso in riferimento alla politica. Che, evidentemente, è convinta da sempre che si ragioni meglio a pancia piena. Non sappiamo se tutto questo abbia un fondamento scientifico, ma di sicuro è possibile mettere insieme il cibo e il mangiare con la beneficenza. E’ quello che accadrà sabato 23 novembre alle 20 all’Istituto Leone Dehon di Monza con “Una cena per la Siria…Insieme si può fare!”.
Protagonisti della serata saranno i piatti siriani cucinati dallo chef Giorgio Cabella. Che, da ideatore del progetto Chef e cultura e promotore della filosofia slow, ha deciso di misurarsi gratuitamente con i sapori e una cultura diversi da quelli italiani. Il ricavato dell’evento, ad offerta libera, verrà devoluto ad “Insieme si può fare”, la Onlus nata sei anni fa a Monza per una prima missione di beneficenza denominata “Pasqua in Siria”.
“I soldi raccolti in occasione della cena (prenotazioni alla mail locatilorenzo@libero.it) andranno a sostenere una parte delle spese che sono necessarie al mantenimento della “Insieme si può fare school” che abbiamo creato circa un anno e mezzo fa nel campo sfollati di Bab al-Hawa, al confine tra Siria e Turchia – spiega Lorenzo Locati, fondatore della Onlus monzese ed ex professore di Educazione fisica al Liceo artistico Nanni Valentini – oggi quella scuola ha 500 studenti, che sono divisi in due turni di lezioni, uno al mattina e l’altro la sera, 13 insegnanti, un direttore e un bidello”.
“Oltre a pagare i loro stipendi – continua – c’è bisogno di finanziamenti per acquistare il materiale didattico e le spese delle bollette, tutto a carico della nostra organizzazione”. Non è la prima volta che all’Istituto Leone Dehon di Monza si tiene una cena di beneficenza in favore della attività della Onlus “Insieme si può fare”.
“L’anno scorso questo appuntamento di solidarietà è andato molto bene, tanto che ci è stato chiesto di riorganizzarlo nella stessa location – afferma Locati – nel 2018, inoltre, la cena ci ha consentito di entrare in contatto con Bizerba, un’azienda di Desio, che poi si è offerta di pagare la costruzione della casa del custode della nostra scuola di Bab al-Hawa”.
Tra l’altro nella “Insieme si può fare school” c’è anche un’aula intitolata alla città di Monza. “Stiamo pensando di realizzare una raccolta fondi perché i monzesi, in un certo senso, adottino questo spazio e paghino lo stipendio al maestro che vi fa lezione” continua.
Alla cena del 23 novembre si potrà anche acquistare il sapone di Aleppo, uno dei prodotti più conosciuti e tradizionali della Siria. Un regalo, frutto di un’antica lavorazione artigianale, per l’ormai prossimo Natale (per informazioni scrivere alla mail infoinsiemesipuofare@libero.it). Come ha scelto di fare, ad esempio, la Bizerba per i suoi 150 dipendenti.
Le attività della “Insieme si può fare onlus” non si fermano certamente qui. Tra i tanti progetti in corso c’è la Plaster School a Reyhanli, in Turchia. Un progetto impegnativo, che l’organizzazione monzese porta avanti da tre anni in collaborazione con Every child is my child, promosso dall’attrice Anna Foglietta (vedi qui), dedicato a bambini figli di famiglie profughe in difficoltà. Bambini “speciali” che, in Turchia, sarebbero ammessi soltanto in scuole private molto costose. Che le loro famiglie non sono in grado di pagare.
“Nella Plaster School ci occupiamo di 80 bambini siriani davvero problematici, che vengono preparati per permettere loro di poter poi frequentare la scuola regolare turca – spiega Locati – abbiamo portatori di handicap, che si integrano e sono un valore aggiunto anche per gli altri, abbiamo bimbi lavoratori, che si arrangiano chiedendo la carità o raccogliendo la spazzatura e profughi siriani che, pur essendo registrati, non hanno ancora il permesso definitivo di soggiorno e non possono frequentare le scuole in Turchia”.
“La Plaster School sarà sostenuta anche dal ricavato della recente Charity dinner che si è svolta al Prati Bus District di Roma – continua – è la seconda volta che, come associazione, veniamo scelti per questa serata di beneficenza, non era mai successo ed è per noi motivo di orgoglio e di grande felicità”. L’ennesima dimostrazione, insomma, che, oltre a concentrare la nostra attenzione sui tanti consigli per mangiare bene, forse dovremmo dedicarci di più al bene che si può fare mangiando.