“Roma non mi piace”: non la storia di un leghista, ma di un sindacalista della Fim

22 novembre 2019 | 05:00
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“Roma non mi piace”: non la storia di un leghista, ma di un sindacalista della Fim

“Roma non mi piace”, è il titolo del libro scritto dal sindacalista, Piergiorgio Caprioli, presentato martedì 19 novembre, a Monza, presso la sede Cisl di via Dante Alighieri.

Roma non mi piace” è il nuovo libro scritto dal sindacalista, Piergiorgio Caprioli, presentato martedì 19 novembre, a Monza, presso la sede Cisl di via Dante Alighieri. L’iniziativa è stata promossa da Cisl, Fim Cisl e dalla Cisl pensionati di Monza Brianza e Lecco.

Di primo acchito il titolo potrebbe far pensare a un libro scritto da un leghista di un tempo e invece è una sorta di biografia del sindacalista bergamasco, Caprioli, ex segretario nazionale della Fim, la categoria sindacale dei metalmeccanici della Cisl, oggi in pensione. Un diario “di testa e di cuore nel quale l’autore svela i suoi 17 anni trascorsi a Roma a capo della Fim”.

“E’ un libro intrigante, che ricostruisce interessanti tappe della storia della Cisl, dalla prima vertenza, al comizio in piazza San Giovanni, fino al primo contratto nazionale. Ma non si ferma all’aspetto lavorativo della vita di Piergiorgio, il libro ripercorre anche momenti personali dell’autore, in particolare la solitudine che lo ha attraversato”, spiega Rita Pavan, segretaria generale Cisl Monza Brianza Lecco.

“Roma non mi piace”

L’autore apre la sua presentazione partendo dal titolo, che certamente non passa inosservato: “Anche se può sembrare esagerato, odorante di leghismo, ha il suo perché. In parte è stato scelto per catturare l’attenzione, ma dall’altra nasconde una duplice verità: “Vivendo molti anni a Roma ho potuto rendermi conto che vige una certa tendenza al rinviare ciò che si potrebbe fare in tempi più brevi, non solo ho scoperto mio malgrado che le amicizie e le conoscenze sono un lasciapassare importante all’interno dei palazzi. Naturalmente non è una regola che vale in assoluto”.

Nel libro Caprioli porta a galla un’altra verità, smentendo di fatto il luogo comune secondo cui tutti i sindacalisti a un certo punto della loro carriera entrerebbero in politica. “Si tratta di un grosso equivoco. La maggior parte dei sindacalisti, terminato l’impegno nel sindacato, va in pensione o torna in fabbrica. O si dedica ai pensionati. E’ una percentuale irrisoria quella che realmente sceglie di intraprendere la strada della politica”.

Con un certo rammarico, ha anche riconosciuto che oggi, la vita del sindacalista è decisamente più dura: “Allora bastava poco per mobilitare le persone. Ora, invece, bisogna avere argomentazioni importanti. I giovani danno per scontate le conquiste che sono state fatte in passato dai sindacati e la solidarietà è molto meno sentita”.

Chi è Giorgio Caprioli

Nato a Bergamo nel 1952, Piergiorgio Caprioli, è laureato in Scienze politiche. Nel 1978 ha iniziato a lavorare in Cisl a Bergamo come responsabile della formazione sindacale. Nell’82 è passato alla Fim (il sindacato dei metalmeccanici della Cisl), di cui è diventato segretario generale nazionale nel 1999, carica che ha mantenuto fino al 2008.

Ha fatto il sindacalista in anni difficili e complicati, segnati anche dalla rottura con la Fiom. E’ stato tuttavia capace di gestire e concludere trattative importanti nei panni di segretario generale nazionale della Fim.

Oltre a “Roma non mi piace” Caprioli ha scritto altri quattro volumi sull’analisi di impresa dall’86 all’88 e, nel 2006,  “Il sindacato è una terra di mezzo”. Dal 2016 è in pensione ed è tornato a occuparsi di formazione per la Cisl e la Fim di Bergamo. E’ alla presidenza delle Acli di Bergamo come responsabile del lavoro.